Primo PianoFIFA 15 - Recensione

FIFA 15 – Recensione

Publisher: Electronic Arts Developer: EA Canada
Piattaforma: PS4 (disponibile anche per PS3 e PS Vita) Genere: Sportivo Giocatori: 1-4 (Online: 2-10) PEGI: 3

E’ già corsa a due per lo scudetto, in Serie A. Juve e Roma hanno fatto cinque su cinque, stasera si affronteranno, e sebbene l’Udinese di Stramaccioni e Stankovic sia distante solo tre punti, è inutile nascondersi dietro a un dito: per quanto riguarda il primo posto, il testa a testa vedrà protagoniste la formazione torinese e quella romana, complice anche un inizio assai problematico per Napoli, Fiorentina, Milan e Inter.

httpvh://youtu.be/_WWZsou4LyM

Ma il testa a testa è anche videoludico! E’ anche videoludico…?

Ci sarebbe piaciuto molto parlare di un testa a testa serrato anche nel mondo dei videogiochi, perché, si sa ed è stato ripetuto fino alla nausea, la competizione sul mercato spinge gli sviluppatori a dovere plasmare titoli migliori della concorrenza, e a guadagnarne è sempre il videogiocatore. Ma anche per dirvi in quali aspetti è migliore un titolo, in quali vince l’altro.
Quest’anno, però, il confronto ormai storico tra FIFA e PES, più che scontato è proprio assente. Tralasciamo pure il fatto che negli ultimi anni a vincere a livello di critica e di vendite sia sempre stata – meritatamente – la simulazione di Electronic Arts, per via di lacune a tratti imbarazzanti nel brand Konami (la più clamorosa si è manifestata l’anno scorso, in cui gli sviluppatori non erano nemmeno stati in grado di inserire la pioggia!). Lasciamo perdere. Konami quest’anno ha però deciso di fare uscire il proprio videogioco un mese più tardi di quello rivale: un po’, crediamo noi, per uno sviluppo forse non del tutto esente da difficoltà. Un po’, temiamo noi, perché ai piani alti del publisher nipponico si sono guardati bene nelle palle degli occhi e hanno talmente temuto il confronto, da preferire uscire sul mercato in ritardo piuttosto che “in campo aperto”, a ottobre, in contemporanea con FIFA.

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Sia come sia, questa è la recensione di FIFA 15, non uno speciale su quale dei due titoli sia più meritevole di acquisto. Anche perché a PES una chance la diamo, ci mancherebbe. Sebbene alla GamesCom di Colonia non ci abbia particolarmente esaltato, aspettiamo in ogni caso di testarlo con mano nella sua versione definitiva. Come detto, è però giunto il momento di parlare SOLO di FIFA 15, il primo vero gioco di calcio next-gen, a parere del sottoscritto, visto che la versione PlayStation 4 di FIFA 14 era solo una versione ritoccata e migliorata della controparte PlayStation 3.
L’interfaccia, appena avviato il titolo, sarà la stessa del precedete capitolo, così come lo stile musicale dei brani di accompagnamento, leggeri ma adrenalinici in giusta misura. Per vedere che cosa abbia inteso EA con “presentazione dinamica della partita”, dovrete avviare un match vero e proprio. Ecco dunque che capirete al volo a che cosa si è fatto riferimento: la “intro” è migliorata e resa più piacevole rispetto al passato, sia per la potenza di PlayStation 4, capace di gestire un’infinità di dettagli, sia per una certa, pressante somiglianza tra videogioco e servizi giornalistici offerti dalle diverse Pay TV, Mediaset Premium o Sky, a vostra discrezione. Il “potenziamento” in ottica televisiva si avverte, però, anche dopo il fischio d’inizio (dato, come da tradizione, dall’insostituibile e mitico Guido Pantaloncini, arbitro fittizio nostrano presente da ormai diversi FIFA). Infatti non sono poche le occasioni in cui vengono mostrate interessanti statistiche a proposito di uno specifico giocatore, oppure il replay della rete che sta decidendo la partita, nel momento in cui l’autore del gol viene richiamato in panchina. Molto intensa anche la “storia della partita” alla fine di ogni match, con primi piani dei protagonisti mixati alle azioni più spettacolari.
Come vi avevamo anticipato nell’anteprima, il motto del nuovo FIFA sarebbe stato “Feel the Game”: in questo senso, vi confermiamo che Electronic Arts ha svolto veramente un ottimo lavoro, anche grazie a nuove animazioni del pubblico, degli uomini in panchina o dei sentimenti di gioia, rabbia, soddisfazione o delusione espressi in maniera convincente dai giocatori in campo.

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Soddisfacente anche la nuova telecronaca, con due voci “inedite”: Antonio Caressa e Beppe Bergomi hanno ceduto infatti il passo all’apprezzatissimo Pierluigi Pardo, e a Stefano Nava. Premessa: il sottoscritto guarderebbe apposta Caltanissetta – Trento (con tutto il rispetto per queste due società, qualora esistano a livello professionistico) anche solo per sentire la telecronaca del nostro Pier, se presente. Per onestà intellettuale, però, vi confesso che a non rendere totalmente rosea la situazione c’è la mancanza, piuttosto evidente, degli anni di collaborazione su cui si appoggiavano le telecronache degli ultimi FIFA, semplicemente aggiornate e affinate di anno in anno. Il “repertorio” di frasi si rivela essere piuttosto esiguo, sulla lunga distanza, e tutto tende un po’ a ripetersi.

httpvh://youtu.be/TTOiwcjgCMc

Nulla che renda FIFA 15 un cattivo gioco, naturalmente. La situazione, inoltre, è destinata a migliorare di episodio in episodio, se la coppia Pardo – Nava sarà riconfermata, ma per quanto riguarda questo specifico capitolo, tant’è.

It’s in the game

Al di là dell’aspetto, ci preme sottolineare come i muscoli di PlayStation 4 abbiano portato notevoli benefici anche alla sostanza: la fisica del pallone è ora ancora più accurata e credibile che in passato, specie se in presenza di pioggia. Anche i contrasti tra i giocatori risultano più precisi e, per questo, imprevedibili, con rimpalli e rimbalzi assolutamente non pronosticabili nelle fasi più concitate.

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Una menzione spetta anche alla migliorata intelligenza artificiale: i giocatori, nelle diverse ore passate in compagnia del nuovo titolo calcistico targato EA, sembrano sapere “tenere” il campo molto meglio, specie alle difficoltà più elevate (anche se qualcosina in più ci saremmo aspettati nell’aggressività di certi inserimenti, tipici del centrocampo juventino, Marchisio e Vidal su tutti, tanto per capirci). Oggetto di profonde modifiche in questo senso sono stati i portieri, totalmente riplasmati da zero, come annunciato alla conferenza di Colonia, a cui il sottoscritto e l’ottimo Gennaro Favatà hanno partecipato. Senza dubbio certe parate, pad alla mano, ci hanno lasciato a bocca aperta per la loro aderenza alla realtà: constatiamo però che altre volte non abbiamo mancato di assistere alle cosiddette “papere”, ridotte di numero dopo l’installazione della patch del day-one, ma comunque molto poco plausibili (fatta eccezione per gli sventurati portieri del Milan, consentitecelo, ormai degni delle migliori “comiche” di Villaggio e Pozzetto). A parziale discolpa di ciò, ribadiamo che probabilmente il lavoro degli sviluppatori è partito VERAMENTE da zero, per cui era lecito aspettarsi qualche piccolo problema a causa dell’assenza di un “background” lavorativo su cui basarsi. Si tratta, in ogni caso, di inconvenienti episodici, che non minano il coinvolgimento che saprà regalarvi quello che è un titolo eccellente.

httpvh://youtu.be/0TjrXu_urFc

Già, perché per quanto parole possano spendersi in sede di recensione, non ci sarebbe altro da aggiungere che FIFA 15, in versione next-gen, è senza dubbio il più bel gioco di calcio mai creato fino ad oggi, su cui qualsiasi appassionato di questo sport passerà ore, ore, ore e ancora ore, preferibilmente in compagnia di amici, tra interminabili tornei e campionati. Le modalità sono rimaste quelle di sempre, quest’anno non si segnalano introduzioni particolari: ma la modalità Carriera (da allenatore o da giocatore), la modalità Stagioni Online o l’infinito ed appassionantissimo Ultimate Team sono, ancora una volta, lì ad aspettarvi e ad accogliervi. E tutte quante sostenute da un gameplay, come detto, esaltante come non mai, soprattutto in sede di controllo del pallone e contrasti tra giocatori, e da una stabilità dei server molto solida, almeno nelle diverse prove effettuate dal sottoscritto, sempre a “day-one patch” installata.
Sul serio, non c’è poi molto altro da aggiungere, oltre al caldissimo consiglio di acquistare il titolo in questione, qualora siate amanti della disciplina sportiva più diffusa ed apprezzata nel Bel Paese. Se tutto quanto fino ad ora scritto non vi è bastato, in ogni caso, c’è dell’altra carne al fuoco. Se è vero che l’interfaccia del menù principale è rimasta la stessa, molto più “stilosa” ed efficace è ora quella relativa ai cambi, ai moduli e, più in generale, alla gestione della squadra, prima della partita; la mentalità da dare ai propri uomini è assai più influente che in passato e modificherà in maniera più profonda l’atteggiamento dei giocatori, anche grazie a due impostazioni selezionabili “più estreme”, ossia “Difesa a oltranza” e “Attacco totale”; poi c’è un comparto tecnico incredibilmente migliorato, che non abbiamo approfondito più di tanto per il semplice fatto che un po’ lo diamo per scontato, vista la “giovane” generazione di console, tutta da scoprire: al di là di giocatori, pubblico, campo, stadi, sappiate che certi dettagli, come le movenze delle bandierine dei calci d’angolo o le reti della porta, sfociano tranquillamente nel maniacale; e poi c’è anche il nuovo HUB offerto da Goal.com, sempre pronto ad offrirvi notizie in tempo reale sulla vostra squadra del cuore; e poi, e poi…

httpvh://youtu.be/HZ_3lYkLUwI

Commento finale

FIFA 15 è un eccellente simulazione calcistica, è il gioco di calcio più divertente di sempre, ed è il primo veramente di nuova generazione. Non è esente da difetti, specie a livello di telecronaca e di intelligenza artificiale, ma questo è dovuto probabilmente all’enorme “reset” fatto per lavorare su next-gen. E’ vero, qualcuno salterà fuori dicendo: “Ma è sempre lo stesso gioco!”. Si, è più o meno vero, lo scopo rimane il solito, quello di buttare il pallone nella rete avversaria, ma a parere del sottoscritto negli ultimi anni la serie di FIFA è sempre riuscita a mantenersi su vette di eccellenza, affinandosi e migliorandosi quel tanto che bastava, e facendo divertire milioni e milioni di persone. E, sempre a parere del sottoscritto, tanto basta per un votone. Al di là di tutti i blablabla, i “se” e i “ma”.

9/10

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Dario Caprai
Non capisce niente di videogiochi ma, dal momento che non lo sa, continua a parlarne, imperterrito. Tanto è vero che il tempo preferisce passarlo a scrivere, a leggere, a vedere un film, a seguire e praticare sport, a inveire per il fantacalcio, a tenersi informato su tecnologia e comunicazione piuttosto che con un DualShock in mano. In tutto questo è, però, uno degli admin di PlayStationBit da tempo ormai immemorabile.

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