PS3Fist of the North Star: Ken's Rage - Recensione

Fist of the North Star: Ken’s Rage – Recensione

Publisher: Tecmo Developer: KOEI
Piattaforma: PS3 Genere: Beat’em Up Giocatori: 1-2 PEGI: 18

Ken Shiro è considerato uno dei più grandi eroi che i manga giapponesi ci abbiano mai concesso fino ad oggi: nato nel lontanissimo 1983, l’erede della scuola di Hokuto ha trascorso quasi 30 anni di pura gloria premendo punti di pressione ed eseguendo improbabili mosse di combattimento. Anno dopo anno, anche Hokuto no Ken ha accompagnato l’evoluzione del medium videoludico, iniziando dal NES per arrivare al capitolo più ricordato fino ad ora, ovvero quello uscito nel 1996 su PlayStation. Dopo altre comparse interessanti, ecco che Ken Shiro è approdato nel mondo next-gen grazie a KOEI, che ha optato per realizzare una sorta di Dynasty Warriors ‘a tema’ in cui viene riaffrontata la storia del manga che ormai quasi conosciamo a memoria.

 

Tu sei già morto!

In un mondo sconvolto dai risultati di una guerra nucleare, la terra è in mano a bande di teppisti che schiavizzano la popolazione e commettono terribili barbarie per impadronirsi del controllo totale. Solo un uomo è in grado di riequilibrare questo terrificante panorama: il suo nome è – ovviamente – Ken Shiro.

Impiegare le righe della recensione per narrare tutta la trama di Hokuto No Ken sarebbe come voler fare un riassunto rapidissimo di una fantastica saga, in cui si andrebbero a perdere tutti i dettagli che ne caratterizzano la vera bellezza. La storia di questi quattro fratelli cresciuti nella stessa sacra scuola di arti marziali, che si affrontano per scrivere l’epilogo di un’era da dimenticare, non può essere ridotta ad una ventina di righe col rischio di non trasmettere il fascino del manga. In contrapposizione a tutto ciò, quindi, proviamo a minimizzare al massimo la trama – non ce ne vogliano i fan: Ken Shiro è un eroe in cerca di giustizia. Cammina per le strade deserte delle città, e trafigge i nemici con le proprie dita, nemmeno fossero burro. La sacra scuola di Hokuto, infatti, insegna a colpire specifici punti di pressione che scaturiscono la rapida deformazione – e conseguente esplosione – del corpo dell’avversario. Il tutto è chiaramente condito da litri e litri di sangue. A fare da contorno a tutta questa violenza ci sono diversi intrighi familiari e diverse esaltazioni dei valori del genere umano.

A destra il vostro simpatico fratellino Raul

Aaaaa-ta-ta-ta-ta-ta-ta-ta-ta-ta-ta-ta-ta-ta-ta Wattaaaa

Inserito il disco nella vostra PS3, un bel video in computer grafica vi porterà dritti dritti al menu principale. Se volete fare le cose per bene, andate nelle Opzioni di gioco e impostate il doppiaggio giapponese: adesso siete ufficialmente pronti per avviare la modalità Leggenda. Come precisato nell’introduzione, KOEI ha deciso di strutturare Fist of the North Star esattamente come un Dynasty Warriors, ovvero un titolo in cui fondamentalmente si affrontano orde di nemici non troppo intelligenti premendo a ripetizione i tasti del pad. Attenzione però: la formula di gioco rischia veramente di tenervi ipnotizzati davanti alla vostra bella TV. Una volta iniziato un capitolo vi ritroverete subito in una mappa assolutamente insipida, priva di dettagli e, inutile dirlo, ripetitiva nella struttura: ogni zona si chiuderà alle vostre spalle, e per proseguire dovrete abbattere decine di avversari alternando alle classiche combo di base, le tecniche speciali che sbloccherete nel corso del gioco attraverso il sistema di crescita del vostro eroe: i punti che vi saranno assegnati a fine sessione potranno essere spesi per migliorare i valori di attacco, difesa, karma, vita o anche per sbloccare nuove combo e tecniche segrete.

Ken Shiro è sempre pronto a farvi esplodere da un momento all

Il sistema di combattimento rimane, in ogni caso, button-smashing – non fosse per determinati avversari a cui dovrete prima rompere la guardia, e basta premere Quadrato e Triangolo per concatenare semplici combo. Il movimento è piuttosto legnoso, ed in certi casi la telecamera non aiuta – non c’è nemmeno il tasto per riposizionarla in asse frontale. Le premesse, insomma, presentano un titolo che, ai fatti, è old-gen, ma che in realtà riesce a divertire e ad immergere il giocatore. I combattimenti contro i boss – presenti alla fine di quasi ogni capitolo – sono anch’essi un tuffo nel passato: basta seguire i pattern di combattimento del vostro avversario, capire bene i suoi punti deboli, e ripetere la stessa tattica decine di volte fino ad azzerare la sua barra di energia: verrà avviata quindi una sequenza finale davvero esaltante, in cui dovrete premere velocemente i tasti che appaiono sullo schermo per riuscire ad annientare definitivamente il vostro rivale.

Mamiya potrà intrufolarsi dentro piccoli passaggi, e la telecamera vi aiuterà a capire cosa sta succedendo

Parlando di Fist of the North Star: Ken’s Rage dobbiamo assolutamente sottolineare quanto il titolo sia longevo rispetto al 90% delle attuali produzioni videoludiche. La modalità Leggenda dura circa 15 ore, e può essere riaffrontata con Rei, Mamiya, Toki e Raul. Ognuno di questi personaggi seguirà una timeline propria, andando a tessere la completa trama del gioco vista da tutti i punti di vista. Ognuno di questi personaggi può contare su tecniche di combattimento abbastanza diverse, e sarà il giocatore stesso a doversi riadattare a seconda delle circostanze: se premendo il tasto R1 Ken si fa una rapida schivata, lo stesso tasto invece fa effettuare una contromossa a Toki, o fa sparare con la balestra Mamiya. Tutti i personaggi avranno la loro mappa di crescita, e potenziarli al massimo sarà una vera sfida. Alla modalità Leggenda si affianca la Modalità Sogno – sbloccabile terminando il primo capitolo del gioco – in cui, anche in compagnìa di un amico, si possono impersonare quasi tutti i personaggi del manga per poi affrontare diverse missioni nelle mappe già esplorate in single-player. La differenza costiste nel fatto che nel corso della partita si sviluppano determinati obiettivi da portare a termine, e le mappe sono completamente aperte e senza sessioni limitate a piccole arene. Il motore di gioco regge bene il multiplayer con un lievissimo downgrade grafico, ma di certo non sarebbe stato male permettere lo split-screen orizzontale invece che verticale: si vede davvero poco! La longevità crescerà esponenzialmente se avrete il desiderio di portare a termine tutte queste storie secondarie – nuove rispetto alla trama originale di Hokuto no Ken – e il divertimento rimarrà sempre legato a questa invisibile e anche inaspettata forza magnetica che vi terrà vincolati al pad.

Commento finale

Fist of the North Star: Ken’s Rage non può essere considerato un titolo propriamente next-gen, ma diverte e si lascia giocare senza risultare pretenzioso in alcun aspetto. La sua onesta formula di gioco è minata da diversi limiti tecnici, ma la struttura stessa determina le linee guida che lo rendono assolutamente intuitivo ed imperdibile per i fan di Ken.

7/10

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Alex Camilleri
Fondatore e admin. Nel lontano 2008 apre UPSBlogIt, un blog personale dedicato al mondo PlayStation. Il progetto cresce rapidamente ed evolve dopo tanti anni in PlayStationBit. Adesso sviluppa videogiochi.