Gordon Van Dyke, ex produttore di DICE attualmente al lavoro sul titolo indie Kingdoms, su Twitter ha dichiarato che localizzare videogiochi in italiano è uno spreco di tempo, ma non si è fermato qui, perché ha consigliato ad altri sviluppatori di non tradurre i giochi in italiano e investire i soldi su altre lingue, quali il russo o il portoghese-brasiliano (trovate il tweet incriminato di seguito)
Successivamente Van Dyke ha provato a correggere il tiro dicendo che una localizzazione non è necessaria poiché gli italiani conoscono bene l’inglese (AHAHAHAHAHAH NdD), ma chiaramente le cose non stanno così. Infatti il motivo per cui spesso un titolo non viene localizzato in italiano è per la dimensione ridotta del mercato videoludico nostrano (il quinto in Europa, addirittura dietro la Spagna, terza, paese nonostante tutto nel complesso meno ricco). Prima di proseguire il discorso, pausa meditativa grazie a due video su come gli italiani sappiano l’inglese:
Bene. A comprimere il denaro che “gira” in questo ambito è certamente il fenomeno della pirateria, particolarmente diffuso nel Bel Paese; i vostri amici “scariconi”, infatti, nonostante siano convinti della propria coscienza cristallina, creano poi situazioni come queste.
Ma vuoi vedere che quel “fregare il sistema scaricando illegalmente” è più che altro un “fregare il collega videogiocatore che per colpa tua si deve sorbire quintali di testo inglese”? Meditate, gente, meditate.
Nota: che poi nel 2016 sapere l’inglese sia cosa buona e giusta, non ci piove; allo stesso tempo però una conoscenza che non sia quella di un madrelingua impoverisce necessariamente l’esperienza complessiva, poiché non capace di cogliere certe sfumature, oppure la appesantisce, perché quintali di testo in una lingua straniera possono comunque risultare indigesti anche a chi ne possiede una conoscenza discreta.
Dev Tip: Skip translating into Italian. It's a waste. Use that budget for Russian or Portuguese-Brazilian instead. pic.twitter.com/hzxNI7E0Bl
— Gordon❌Punisher (@GordonVanDyke) September 6, 2016
Sei un mito
[…] Un plauso va all’aspetto sonoro, intriso di “canzoncine” che vi scoprirete canticchiare anche dopo avere terminato il titolo, non a caso realizzate dal navigato cantautore e produttore americano Terry Scott Taylor; e che vanta un buon doppiaggio in inglese – si segnala la presenza nel cast dei doppiatori di attori quali Jon Heder (Napoleon Dynamite), Rob Paulsen (Mignolo e Prof) e Michael J. Nelson (Mystery Science Theater 3000) – con sottotitoli in italiano, cosa che ci ha sorpreso in positivo, viste anche le recenti discussioni in merito. […]