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Lego Harry Potter Anni 5-7 – Recensione

Publisher: Warner Bros. Developer: Traveller’s Tales
Piattaforma: PS3 Genere: Adventure Giocatori: 1-2 PEGI: 7

Ne sono passati di anni, da quando la Harry Potter Mania ha cominciato a diffondersi in ognuno di noi, conquistando una schiera di fan accanita ed estremamente numerosa. Al maghetto di Hogwarts sono stati dedicati ben sette libri, tutti scritti dalla Rowling, otto pellicole, in cui ad interpretare il protagonista è sempre stato Daniel Radcliffe, e un numero svariato di videogiochi, nostro medium di riferimento.
Tralasciando ogni commento qualitativo, perché c’è chi ha dormito con il peluche di Tobi sul cuscino e chi, il suddetto peluche, vorrebbe proprio prenderlo a testate sul setto nasale, ne abbiamo viste di cotte e di crude: decessi, innamoramenti, partite di Quidditch (se non sapete cos’è, andate a platinare Megamind, va) e stregoni senza naso, un po’ megalomani, che minacciano la tranquillità di ogni abitante della terra.
Insomma, stiamo parlando di un qualcosa che si prende dannatamente sul serio. Anche troppo, per i nostri gusti, e forse anche secondo quelli di Traveller’s Tales, che hanno deciso bene di rilasciare un seguito di quel Lego Harry Potter 1-4, uscito qualche anno fa.

Un incrocio di sguardi che nemmeno Messi e Ronaldo in un ipotetico Barça-Real saranno mai in grado di regalarci!

Giuro solennemente…

Il concept di gioco è semplice da fare spavento: ridurre l’intero universo magico plasmato dalla mente della Rowling a un mondo interamente costruito con i mitici mattoncini colorati Lego, che, detto tra noi, sono quanto di più pop-culture si possa trovare in giro. Eccoci qui dunque a controllare il trio di maghi più famoso del mondo, composto da Harry, Ron e Hermione, tramutati in pupazzi Lego, ma comunque dotati di bacchetta magica e relativi incantesimi, una decina, in totale. Senza scordarci l’enormità di altri pupazzi sbloccabili con il tempo, vedi Neville, Lupin e Arthur Weasley, tanto per citarne tre.

Il titolo rientra nella categoria platform-action, anche se la stragrande parte del tempo la dedicherete a risolvere gli enigmi necessari per proseguire nell’avventura, divisa in quattro macro sequenze, composte da sei missioni ciascuna.
Sarà piuttosto difficile bloccarsi visto anche il target d’utenza a cui è rivolto il gioco, e anche se dovesse accadere, il più delle volte basterà rompere tutto il distruttibile per trovare i pezzi Lego necessari a costruire, per esempio, una forbice gigante per tagliare i rami che ci intralciano il cammino, oppure gli ingredienti, sempre plasticosi, utili per sfornare una pozione nuova di zecca. Malgrado questo, Lego Harry Potter riesce a tenere incollato il giocatore allo schermo grazie alla piacevolezza con cui si viene a capo dei suddetti enigmi e alla varietà di situazioni che mano a mano si presentano, soprattutto grazie allo sblocco di incantesimi sempre nuovi. Detto in parole povere, difficilmente riuscirete a smettere di giocare senza prima avere finito per intero il titolo, anche solo per vedere cosa vi aspetta dietro l’angolo, nel livello successivo.

In minorità sembrano invece essere le fasi platform, veramente sporadiche, e quelle da action game puro, riscontrabili unicamente nella modalità “Duello”, che ci toccherà affrontare una manciata di volte con i principali nemici della saga (su tutti, ovviamente, Voldemort e Bellatrix). Il sistema è molto semplice, e si basa su degli scontri faccia a faccia in cui potrete proteggervi con uno scudo magico, per poi contrattaccare selezionando lo stesso tipo di incantesimo scelto dall’avversario. La tipologia è deducibile dal colore che assumerà la linea che racchiude i due contendenti, e una volta che i colpi scagliati dalle bacchette magiche si saranno incontrati, dovrete premere a più non posso il tasto che comparirà a schermo. Più facile a farsi, che a dirsi, datemi retta.

Più bello in forma Lego che quello originale, per quanto riguarda il troll qui sopra.

L’altro grande pregio che da sempre contraddistingue il brand è l’immancabile senso di ironia che compare sia durante il gioco, che durante – e soprattutto – le sequenze non interattive. Come ben saprete se conoscete la storia, con il procedere del tempo l’atmosfera si incupisce sempre più: questo è stato riportato in maniera estremamente fedele, anche se non viene mai meno la netta sensazione di avere di fronte una parodia bella e buona, per fortuna dotata di un senso dell’umorismo mai fuori luogo.
Come poi avevo già segnalato nell’anteprima redatta qualche articolo fa, le meccaniche di gioco di Lego Harry Potter sembrano avere una marcia in più rispetto ai titoli dedicati ai Pirati dei Caraibi, a Indiana Jones, a Star Wars o al mitico Batman, per via dell’alone di magia onnipresente che ha permesso agli sviluppatori di spaziare in lungo e in largo con la fantasia, anche grazie all’intrinseca capacità dei mattoncini di attaccarsi e staccarsi.

…di non avere buone intenzioni!

Per quanto riguarda il comparto audio di Lego Harry Potter Anni 5-7, gli sviluppatori non hanno fatto altro che ereditare la colonna sonora del film e riproporla nel videogioco, a partire dal tema principale che abbiamo tutti quanti in mente (forse). Ad accompagnare la portata principale ci sono una manciata di melodie di accompagnamento, simpatiche e ben realizzate, che non mancheranno di sottolineare lo stato d’animo dei personaggi in situazioni ben chiare. Senza scomodare paragoni troppo illustri, vi diciamo solamente che difficilmente riuscirete a togliervele dalla testa una volta ascoltate, grazie ad una semplicità e piacevolezza che rimanda ai tempi ad 8 bit, dove i mezzi erano pochi, ma la fantasia tanta. Da sottolineare anche tutto il corredo di suoni che va a formare i “rumori” duri e puri, costituiti per la maggior parte dalle collisioni tra pezzi di plastica e dai mugolii emessi dai nostri amici Lego.

Ogni elemento che vedete nell'immagine, è quasi certo che nasconde qualcosa di più o meno losco!

Per quanto riguarda ciò che colpisce l’occhio del giocatore, posso tranquillamente affermare che l’impatto generale è riuscitissimo, come al solito: vedere zompettare il proprio Harry di qua e di là è uno spettacolo, e sicuramente sarà capace di strapparvi un viso ebete della faccia. Ogni scenario è pieno di dettagli, tutti rigorosamente costruiti con i mattoncini colorati, fatta eccezione per l’acqua, qualche fiamma troppo cresciuta e la vegetazione non distruttibile. E’ tutto sommato doveroso ammettere che a tratti è impossibile non notare delle ombre “sgranate”, e che in generale chi ha giocato anche gli altri episodi percepirà un inequivocabile effetto di deja-vu, dal momento che è ormai da anni che la saga si attesta sugli stessi livelli, almeno in ambito grafico.

Un po’ troppo scarno risulta essere il menù principale, che presenta le sole diciture inerenti l’inizio o il caricamento di una vecchia partita, e lo schema relativo alla mappatura dei tasti. Da questo si può facilmente dedurre come il titolo senta la mancanza di altre modalità di gioco, oltre a quella principale: tanto per fare un esempio, un minigioco sul quidditch, per dire, sarebbe stata una vera e propria ciliegina sulla torta, giusto per aumentare la longevità o comunque dare al giocatore la possibilità di esplorare lande di gameplay fuori dagli schemi. Longevità comunque buona, va detto, dal momento che le missioni, in totale, sono 24, come già detto, e ognuna di esse dura all’incirca una mezz’ora abbondante. Senza poi dimenticare tutte le zone extra da esplorare, ricolme di segreti da scoprire, per quanto secondari ai fini del completamento (ma non del platino!).

A parziale compensazione di ciò abbiamo una modalità split screen per due giocatori, che convincerà magari molti a fare un secondo giro sulla giostra in compagnia di un amico (solo in carne ed ossa, però: niente online), visto e considerato che il multiplayer è sempre e comunque uno dei tratti più riusciti. C’è poi anche la modalità “Gioco Libero”, che permetterà, a chi lo volesse, di rigiocarsi i livelli completati con uno qualsiasi dei personaggi che avete sbloccato nella modalità principale, indispensabile per coloro che volessero completare il gioco con la percentuale a tre cifre.

httpvh://www.youtube.com/watch?v=2_bSvu0hJZA

Commento finale
Lego Harry Potter 5-7 è un gran bel giochino, su questo non ci sono dubbi. Tutto funziona bene e il livello qualitativo, in ogni settore, si mantiene su traguardi più che buoni con una certa continuità di fondo. I fan di Harry Potter e dei mattoncini danesi impazziranno, mentre a tutti gli altri è caldamente consigliato di scaricare la demo dal PlayStation Network prima di procedere all’acquisto. Chiunque conosca anche solo per sentito dire le peripezie che si sono susseguite ad Hogwarts ed abbia un buon senso dell’umorismo, comunque, è altamente probabile che apprezzi tutto quanto c’è di buono in questo titolo, dal gameplay semplice ma mai banale, passando per una grafica pulita e finendo con un comparto audio di buona fattura. Se proprio dovessi muovere una critica, direi che la mancanza di qualsivoglia modalità online e di alternative modalità di gioco, alla lunga, si sente. Se però state cercando un regalo di Natale per vostro nipote o per un fanciullo non troppo cresciuto, beh, con questo Lego Harry Potter andate proprio a botta sicura.

7/10

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Dario Caprai
Non capisce niente di videogiochi ma, dal momento che non lo sa, continua a parlarne, imperterrito. Tanto è vero che il tempo preferisce passarlo a scrivere, a leggere, a vedere un film, a seguire e praticare sport, a inveire per il fantacalcio, a tenersi informato su tecnologia e comunicazione piuttosto che con un DualShock in mano. In tutto questo è, però, uno degli admin di PlayStationBit da tempo ormai immemorabile.

6 Commenti

  1. Bella recensione. Tra un po’ mi giocherò il primo. Ero un po’ indeciso dal comprarlo per il fatto che è un po’ un videogioco “da bambini”, ma poi ci ho pensato e un videogioco leggero e divertente mi ci vuole. E poi, da fan della saga, non mi poteva mancare!

  2. Ma guarda, io ormai ho 20 anni suonati e non sono nemmeno un particolare fan della saga, e mi è andato giù liscio come l’olio. Se comunque non vuoi rischiare, prenditi i primi 4 anni, che ormai dovresti trovare a una miseria, non sbaglierai! 😉

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