NBA 2K18 – Recensione

Sviluppatore: Visual Concepts Publisher: 2K Games Piattaforma: PS4 (disponibile anche per PS3) Genere: Sport Giocatori: 1-4 (Online: 2-10) PEGI: 3 Prezzo: 69,99 € Italiano:

La serie NBA 2K ha saputo confermarsi negli anni come una delle migliori esperienze videoludiche, non solo limitata al mondo della pallacanestro a stelle e strisce, ma diventando un vero e proprio punto di riferimento per tutti gli sportivi in circolazione. Tutto questo è merito principalmente dei ragazzi di 2K che, nonostante gli ottimi successi degli anni passati, non hanno tirato i remi in barca vogliosi di godersi il meritato successo, ma si sono messi subito chini sulla loro postazione iniziando i lavori sul capitolo successivo.

Questo NBA 2K18, diciannovesima incarnazione della serie storica targata 2K, non si è rinnovato più di tanto nei contenuti e nel gameplay, ma ha saputo correggere tutti quei difetti che negli anni passati avevano fatto storcere il naso. Corretti i problemi, possiamo dire di trovarci di fronte allo sportivo per eccellenza? Forse, ma vi anticipiamo che non ci troviamo di sicuro davanti a un titolo privo di difetti. Quindi allacciatevi gli scarpini, copritevi di fasce e fascette, come Allen Iverson ci ha insegnato, e scendiamo subito in campo.

Sento odore di NBA

Come da molti anni a questa parte, la colonna portante delle modalità di questo nuovo capitolo si basa essenzialmente sul trittico: La mia Squadra, Il Mio GM e La Mia Carriera. Per ovvie ragioni quindi tralasceremo alcune modalità di “contorno” che potranno comunque essere utilizzate per partite in singolo, co-op o multiplayer.

Passiamo ora alla roba succulenta e partiamo dalla modalità che ha saputo rendere la serie NBA 2K quello che è oggi: La Mia Carriera. In questa modalità il giocatore dovrà impersonare il proprio alter ego virtuale desideroso di calcare i parquet più prestigiosi dell’intera lega. La storia del nostro personaggio, caratterizzata da una sceneggiatura un po’ anonima in confronto ad alcuni capitoli passati, lo vedrà rientrare nel mondo del basket dopo una breve parentesi dedicata alla musica. Così, grazie a un evento organizzato dal marchio Jordan, il nostro ragazzo riuscirà a farsi notare da alcuni scout e avrà diverse occasioni per entrare nell’NBA dalla porta di servizio.

Quest’anno si potrà puntare al livello totale massimo, ovvero 99, che era solo sfiorabile nei capitoli precedenti. Il sistema di successione di partite, alternate a scenette animate, è stato sostituito da una struttura più immediata e immersiva. Il nostro giocatore potrà infatti camminare liberamente, come in un open world, esplorando così le strutture importanti per la sua crescita come il campo d’allenamento, la palestra o l’ufficio del nostro agente. Tutto questo, insieme anche alla Pro-Am e i vari campetti su cui avviare partite in multiplayer, saranno tutti integrati in un unico ecosistema.

Lo sviluppo del personaggio, le cui possibilità aumenteranno con l’utilizzo della palestra e del campo d’allenamento, saranno ancora una volta affidati alla raccolta di VC, valuta virtuale con cui acquistare anche beni per personalizzare il nostro cestista. Proprio sull’utilizzo massivo di questa valuta sono state mosse alcune accuse a 2K, che sarebbe stata accusata di aver creato un altro pay-to-win. La cosa naturalmente lascia il tempo che trova dato che il sistema è ormai invariato da diverse edizioni; anzi, per facilitare l’accumulo di VC vi consigliamo il download della companion app disponibile sui principali app store.

Anche Il mio GM si conferma come una delle migliori esperienze gestionali giocabili, grazie alla possibilità di una gestione totale di tutti quegli aspetti che possono contribuire a far arricchire una franchigia. Non ci limiteremo infatti a gestire il monte salariale del nostro roster, ma dovremmo continuamente motivare il nostro staff, trattare con altri GM e, perché no, scegliere il nuovo prezzo degli hot dog (qualcuno deve pur farlo, no?!).

Concludiamo infine con La mia Squadra. Questa modalità, molto simile al ben più famoso Ultimate Team di FIFA, ci metterà al comando di una squadra che dovremo comporre pezzo per pezzo grazie alle carte che andremo ad accumulare. Oltre alle solite modalità che la caratterizzavano negli anni scorsi, quest’anno avremo l’interessante aggiunta dei Pacchetti and Playoff, modalità interamente online dove si dovrà scegliere solo il quintetto titolare e l’allenatore. Fortunatamente, per evitare i problemi di alcune carte eccessivamente potenti, è stato introdotto un salary cap per impedirne appunto l’utilizzo che, causa un matchmaking non ottimale, poteva creare un sistema di gioco ingiusto e sbilanciato.

Tutta la bellezza del gioco

Dal punto di vista del gameplay siamo consapevoli che i ragazzi di 2K non hanno mai rivoluzionato totalmente il sistema di gioco creato, ma hanno saputo man mano limare tutti quei difetti per creare, anno dopo anno, una versione sempre migliore e completa. Così è infatti stato anche per questa edizione che vede un miglioramento delle animazioni in generale, soprattutto della fluidità di gioco.

Come i fan della serie sapranno, l’intero sistema di gioco si basa principalmente sull’abilità del giocatore, solo una piccola parte infatti sarà gestita dalla difficoltà scelta e da alcuni modificatori personalizzabili dalle impostazioni. Il giocatore dovrà infatti prendere confidenza sia con il sistema di gioco di una squadra, sia con le varie meccaniche di tiro di ogni giocatore, così da riuscire a sfruttare al meglio le caratteristiche di ogni squadra.

Le migliorie però non si fermano qua. Oltre a un miglioramento generale dell’IA avversaria, anche se in difesa i nostri giocatori tenderanno a non marcare i giocatori in angolo, il titolo può vantare un rinnovato sistema di collisioni e di gestione della fisica che contribuiscono senza dubbio a innalzare il livello di realismo. A chiudere il quadro contribuisce anche il nuovo sistema di scivolamento laterale che, dopo un po’ di pratica, ci fornirà un aiuto aggiuntivo in fase difensiva.

I più esigenti potranno poi costruire azioni più complesse del semplice pick and roll grazie ai completi playbook unici per ogni squadra e influenzati dall’indole dell’allenatore. Con i tasti direzionali sarà infatti possibile selezionare un particolare schema, che potrà essere seguito grazie ad alcuni suggerimenti presenti sul campo di gioco, così da riuscire a sfruttare un giocatore particolare o ad attaccare una debolezza della squadra avversaria. Per velocizzare il tutto confermiamo la presenza del tasto Smart-Play che permetterà la selezione casuale di uno schema offensivo. Stessa cosa per le tattiche difensive e per le rimesse, dove si potrà andare a selezionare un particolare schema da eseguire per mettere in difficoltà i nostri avversari.

The King is The King

Dal punto di vista grafico, NBA 2K18 si conferma sugli ottimi livelli degli scorsi anni, con un livello di dettaglio generale davvero notevole. Merito di vanto sono senza dubbio i modelli virtuali dei giocatori che, soprattutto quelli più forti, risultano difficilmente distinguibili dalla loro controparte reale, merito soprattutto di un pacchetto di animazioni uniche per ognuna delle superstar NBA. La qualità grafica non si limita infatti ai soli modelli dei giocatori, ma anche alle ottime arene fedelmente ricreate e riempite con un pubblico e diversi dettagli che aumenteranno di gran lunga il fattore immersività.

Il comparto tecnico però non presenta solo aspetti positivi. Infatti, nonostante il problema si presentasse già negli anni scorsi, molte volte si potranno notare vistosi cali di frame principalmente durante le partite multiplayer. A questo si aggiunge la fastidiosa impossibilità di saltare i filmati di intermezzo che presenteranno tra l’altro diversi errori di traduzione, dovuti principalmente alla poca conoscenza dei personaggi e dello slang cestistico.

La controparte sonora invece, per quanto semplice, fa il suo sporco lavoro grazie anche ai sempre graditi siparietti creati durante l’intervallo delle partite oppure nelle interviste a bordo campo. Consigliamo di giocare alcune partite azzerando i suoni ambientali in modo da poter così sentire le singole voci dei giocatori che si daranno indicazioni, si chiameranno aiuti oppure raddoppi. La soundtrack invece non ci ha convinto appieno, colpa principalmente dell’inserimento di alcuni pezzi italiani che ci sono apparsi veramente fuori luogo in confronto alla natura “americaneggiante” del titolo.

Ho voluto lasciare volontariamente come ultimo aspetto da analizzare, una caratteristica che fin dagli albori di questa serie non sono mai, ma proprio mai, riuscito ad utilizzare: l’online. Il comparto online, a causa principalmente della distanza e della scarsa qualità dei server, rendevano il gioco multiplayer una cosa pressoché impossibile. In un gioco dove il tempismo è tutto, ci si ritrovava con un lag spaventoso che rendeva impossibile giocare. Oggi, dopo anni e anni, posso finalmente dire di essere riuscito a giocare online con successo e la cosa non può che migliorare nettamente il voto generale. Naturalmente non aspettatevi di giocare come in una partita offline, ma adesso la situazione è quanto meno gestibile e rende usufruibili alcuni aspetti, soprattutto per La Mia Squadra, che negli anni scorsi erano impossibili da utilizzare.

Trofeisticamente parlando: This Is Why We Play

Per ottenere il trofeo di Platino di questo capitolo della serie 2K, dovrete armarvi di pazienza ed entrare in contatto con tutti gli aspetti che il gioco ha da offrire. Come potete vedere dall’elenco dei trofei che abbiamo pubblicato sul nostro forum, sarà necessario concentrarsi inizialmente sulle tre modalità principali per poi passare allo svolgimento di alcune azioni specifiche facilmente completabili. Senza dubbio, come per gli anni precedenti, il trofeo più ambito non sarà di facile ottenimento, ma gli amanti del basket o degli sportivi in generale sapranno godersi questa caccia senza troppi momenti di noia.

VERDETTO

NBA 2K18, come ogni anno, cerca di proporre ai videogiocatori di tutto il mondo la propria concezione del mondo NBA, in tutti i suoi aspetti. Se da un lato il risultato è al limite della perfezione, con un gameplay che offre al giocatore il controllo totale sul gioco, dall’altro questo viene supportato da un comparto tecnico che, per quanto curato e fedele, presenta più di qualche incertezza. Gli aspetti negativi vengono però cancellati quasi completamente da un titolo che risulta, nella sua completezza e fedeltà, longevo, divertente e appagante. Uno dei pochi titoli a cadenza annuale da possedere nella vostra collezione.

Guida ai Voti

Ivan Presutto
Ivan, tra studio e basket, riesce a ritagliarsi il suo angolo della giornata per immergersi nel magico mondo dei videogiochi. Gioca un po' di tutto ma i generi preferiti sono: gli shooter (TPS e FPS) e gli action (in particolar modo quelli con una forte componente stealth). Se gli date un controller... sogna!

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