Nitroplus Blasterz: Heroines Infinite Duel – Recensione

Analizzare Nitroplus Blasterz: Heroines Infinite Duel non è stato molto facile, ma dal nostro provato abbiamo capito che è un titolo molto particolare e riservato solo ad una cerchia di giocatori appassionati, “di nicchia”, quindi.

Alla scoperta del Giappone

Il picchiaduro sviluppato da Examu ci ha spronato a conoscere e cercare il mondo delle visual novel giapponesi, per capire al meglio in quale buffo e bizzarro mondo siamo capitati. Ci siamo buttati su Google per scoprine di più su Tokyo Necro, Gekkō no Carnevale, Jingai Makyō e altre produzioni decisamente meno famose. Il risultato non ci è sempre piaciuto, ma questo però ci ha permesso di conoscere al meglio il nostro roster di ragazze.
Fate dunque largo, uomini, ora è il momento delle donne! Il titolo di Examu infatti schiera in battaglia le principali protagoniste delle varie visual novel pubblicate da Nitroplus – conosciuta anche come Nitro+ – o di quelle, comunque, con cui hanno lavorato gli sceneggiatori dell’azienda giapponese. Prendete come esempio Marvel vs Capcom o ancora il recente J-Stars Victory VS+, ecco, alla stessa maniera Nitroplus è un crossover molto bizzarro, forse pure troppo, tant’è che la modalità Storia, di fatto divisa in due parti, risulta essere piuttosto raffazonata e forzata, con intrighi politici buttati nel calderone senza troppa convinzione, ad esempio. Avendo infatti approfondito e indagato sulle origini del titolo e da dove avessero attinto la propria materia, siamo rimasti un po’ meravigliati di come gli sceneggiatori non siano riusciti a scrivere di meglio.

La prima parte di storia, riunita sotto la modalità “Story”, per l’appunto, si limita a proporre qualche dialogo tra un match e l’altro, senza chiarire come e perché queste eroine riescano a incontrarsi e debbano combattere le une contro le altre; ma per fortuna tutte le domande che vi sarete posti nella prima modalità, qualora lo abbiate fatto, nella seconda, chiamata ”Another Story”, avranno una loro risposta anche se non sempre in maniera soddisfacente. Questo dimostra ancora una volta lo scarso impegno da parte della software house. Nella modalità “Another Story”, inoltre, succede esattamente l’opposto, cioè si dialoga senza menare le mani, o meglio ci saranno degli scontri ma non in maniera ripetitiva come accade nella prima modalità. Il roster è composto da quattordici ragazze e, in più, ci sono altre venti ragazze di supporto che è possibile “evocare” per i pochi secondi necessari a vederle scagliare un attacco durante lo scontro. Un gioco non aperto a tutti anche in questo senso, ci teniamo a ribadire: gli sviluppatori si sono voluti concentrare principalmente sulle protagoniste delle visual novel, dando vita ad un gioco gioco facile da imparare a padroneggiare ma decisamente difficile da approfondire nelle sue sfumature, complice anche un parco di lottatrici piuttosto squilibrato.

Combo, che passione!

Il sistema di combattimento ci è piaciuto molto, soprattutto per la sua semplicità e per la possibilità di lasciare fare delle bellissime combo al gicoatore, dunque vi basterà solo un po’ di pratica per imparare bene a giocare. Le varie combattenti hanno un diverso stile di combattimento e ciascuna è a suo modo unica da giocare, benché le mosse speciali a disposizione che si potranno eseguire tramite le tradizionali rotazioni della croce direzionale o dello stick analogico, purtroppo non sempre sono reattive come dovrebbero.
Il sistema di combattimento si basa su cinque tasti e funzionalità, in linea di massima: uno per gli attacchi leggeri, uno per quelli medi e uno per quelli pesanti, cui si sommano le consuete ma non troppo manovre di evasione e di respinta.

Come già avevamo accennato prima, sarà possibile anche chiamare in causa i nostri due personaggi di supporto purché l’indicatore di ricarica che ne determina la disponibilità sia pieno, anche se pure questo purtroppo risulterà molto sbilanciato, dal momento che ci sono alcuni personaggi di supporto che infliggono, davvero, dei danni critici all’avversario, ed altri a malapena lo stordiscono.
Chiudiamo in bellezza, per quanto riguarda il gameplay, citando almeno le classiche super mosse, che daranno vita a brevi sequenze animate, chiamate dal gioco “Lethal Blaze”, oppure altre tecniche molto particolari chiamate “Variable Rush”, riservate per l’utilizzo principalmente ai giocatori esperti. Ottimo, invece, il servizio per il gioco in rete offerto dal titolo, che permette anche di scegliere la regione in cui cercare gli altri utenti.
Al contrario, il lato sonoro del gioco è risultato deludente, principalmente per il fatto che la sountrack si basa interamente sulle licenze da cui gli sviluppatori hanno attinto, strizzando l’occhio così solo a chi conosce bene ciò di cui si parla – ma solo a loro. Meglio il lato visivo, come potete vedere dalle immagini e dal trailer riportato in calce all’articolo, colorato e curato nei dettagli.

Trofeisticamente parlando: un gioco da ragazzi

Nitroplus Blasterz: Heroines Infinite Duel ha un totale di 50 trofei, a cui va aggiunto quello di Platino. I trofei non vi chiederanno nulla di tanto difficile ma solamente di completare le varie modalità, combattere offline e online, allenarvi e usare le varie tecniche di combattimento. Trovate comunque l’elenco completo sul nostro forum.