One Piece: Pirate Warriors 3 – Recensione

Sviluppatore: Publisher: Piattaforma: Genere: Giocatori: PEGI: Prezzo: Italiano:

Publisher: Bandai Namco Developer: Omega Force
Piattaforma: PS4 (disponibile anche per PS3 e PS Vita) Genere: Musou Giocatori: 1-2 (Online: 2) PEGI: 12

One Piece è diventato uno dei più importanti manga/anime giapponesi di sempre, con alle spalle ben 18 anni di combattimenti all’ultimo sangue, storie emozionanti e personaggi strampalati. Impossibile quindi non convertire un successo del genere in videogioco, magari un classico musou nipponico? Così nasce la saga Pirate Warriors. Giunti ormai al terzo capitolo della produzione Omega Force, andiamo a scoprire tutti i progressi fatti dalla software house nipponica.

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Il mio tesoro? Cercatelo pure se volete..

One Piece: Pirate Warriors 3 è un titolo pensato soprattutto per chi segue le vicende di Rufy e compagnia. Al contrario dei giochi precedenti, in cui la storia originale era incompleta senza addirittura intere avventure, in questo titolo troverete davvero tutto, o quasi. Dalle saghe minori dell’East Blue in cui faremo la conoscenza di Zoro, Usopp, Sanji e Nami a Skypea e Thriller Bark (assenti ingiustificate in passato), la modalità principale è un vero paradiso per tutti gli amanti dell’opera di Eichiro Oda. Alla grande mole di contenuti, gli sviluppatori hanno affiancato anche una narrazione più curata e coinvolgente: all’interno delle battaglie stesse ci troveremo davanti a svariate cutscene, dialoghi ed eventi in tempo reale, che oltre a rendere più vario e vivace il gameplay approfondiranno diversi aspetti di trama e personaggi, cercando di emulare quanto visto nel manga. Della qualità delle storie, ovviamente, non c’è da dubitare vista la quasi totale fedeltà all’originale (fatta eccezione di qualche dettaglio di poco conto). Tra l’altro se per caso foste rimasti indietro a causa della programmazione italiana dell’anime, fate molta attenzione allo spoiler, visto che si arriva addirittura fino a Dressrosa, saga appena conclusa nel manga.
All’avventura principale sono state affiancate altre due modalità: la prima consente di rigiocare gli episodi della storia, potendo però selezionare qualsiasi personaggio e evitando cutscenes in favore del puro combattimento. L’altra modalità offerta dal gioco invece, riprende parzialmente quanto visto in One Piece Pirate Warriors 2, con una sorta di “What if”. In realtà anche in questo caso vengono favoriti i combattimenti piuttosto che la narrazione, ma è comunque molto interessante e divertente far scontrare o alleare personaggi che magari non si potrebbero mai incontrare o che semplicemente appartengono a due schieramenti opposti.

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Un Musou moderno, o quasi

Realizzare un musou attira inevitabilmente critiche, soprattutto dall’occidente: la ripetitività oggettiva del genere e la facilità disarmante con cui si buttano giù migliaia di nemici sono problemi che inevitabilmente rimangono ancorati a questo tipo di gioco. One Piece Pirate Warriors 3 ovviamente non fa eccezione, ma senza dubbio cerca di introdurre novità nel tentativo di più gradevole il continuo “button mashing” a cui saremo sottoposti.
Come già detto in precedenza, la trama principale è intervallata da eventi dinamici e cutscene che spezzano la routine del gameplay, rendendo la narrazione stessa più coesa e collegata alle fasi di combattimento. Altri approfondimenti alla formula base del genere, sono sicuramente da ritrovare nel “Kizuna rush” e nel sistema di crescita dei personaggi. La prima novità è strettamente legata alle fasi d’azione: combattendo infatti, riempiremo una barra che ci permetterà di realizzare combo con l’ausilio dei nostri alleati e potentissimi attacchi speciali combinati. L’altra feature di rilievo è legata senza dubbio alla crescita dei personaggi: al classico sistema a monete, in cui ogni gettone ci consentirà di accrescere una determinata statistica del nostro personaggio, è stato affiancato un rinnovato sistema di abilità, sbloccabili attraverso il raggiungimento di determinati obbiettivi in battaglia con specifici personaggi. Il sistema è semplice ma funziona (anche se funzionerebbe meglio se avessimo di fronte nemici “veri”).
Come accennavamo prima, Pirate Warriors 3 non riesce ad eliminare alcuni difetti strettamente legati al genere, come la difficoltà. Anche affrontando tutti i combattimenti in modalità difficile, dopo un paio di battaglie sarete più o meno intoccabili, anche dai boss, e fallirete missioni solo a causa di una scellerata IA alleata, spesso incline al suicidio. Insomma, anche se questa volta sono stati fatti considerevoli progressi, le lacune del genere rimangono e nonostante questo titolo sia probabilmente uno dei migliori musou in circolazione, difficilmente cambierete idea se proprio non mandate giù questa formula di gioco tipicamente orientale.

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Un mare di contenuti

Quello che probabilmente costringerà ogni appassionato di One Piece a far proprio Pirate Warriors 3 è l’enorme mole di contenuti dedicati al marchio. Abbiamo già parlato delle saghe e della loro ricchezza quantitativa e qualitativa, ma lo stesso discorso è tranquillamente applicabile anche ai personaggi: innanzitutto tutti i protagonisti e molte le figure secondarie, buone o malvagie che siano, saranno giocabili e ricreate alla grande in costumi e movenze. Dai primissimi avversari come Kuro o gli agenti della Baroque Works, passando per i grandi alleati di Rufy come Trafalgar Law, Ivankov e Jinbe, fino ad arrivare ai recenti Vergo, Fujitora e Doflamingo. Non mancano neanche leggende del calibro di Barbabianca o Shanks il Rosso ed esponenti di spicco della Marina, tra cui ammiragli e vice tra i più celebri. Presenti anche molti costumi secondari, in attesa del rilascio dei ricchi contenuti del Season Pass.

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Un manga da giocare

Di carne al fuoco, avrete capito, ce n’è tanta ma oltre alla quantità, è fondamentale capire la qualità dei contenuti. Tecnicamente, soprattutto su PlayStation 4, si poteva fare certamente meglio allargando il campo visivo e rendendo gli scenari più dettagliati, già comunque abbastanza ricchi per i canoni di un musou. Graficamente il cel-shading fa il suo lavoro, ma non si può di certo gridare al miracolo, probabilmente anche a causa della natura multipiattaforma della produzione. Anche a livello di design dei personaggi non ci si può esaltare, vista la classica ripetitività dei modelli dei soldati semplici, ma almeno la realizzazione delle figure principali è di ottima fattura. L’attenzione ai dettagli risiede soprattutto nel doppiaggio, ripreso fedelmente da quello ascoltato nell’anime, con tutte le voci giuste al posto giusto. Discorso diverso per la colonna sonora, realizzata appositamente per il gioco e spesso lontana dall’originale, come già succedeva negli scorsi episodi, ma non per questo spiacevole.

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Trofeisticamente parlando… ci vuole tempo per diventare il Re dei Pirati

One Piece: Pirate Warriors 3 possiede ben 40 trofei, Platino compreso. Più che la difficoltà degli obiettivi, il vero ostacolo verso il Platino di Pirate Warriors 3 è il tempo. Completare tutte le missioni di modalità principale e secondaria, con rango S e con il raggiungimento di tutti gli obbiettivi secondari non è difficile, ma senz’altro vi porterà via parecchie ore. Gli altri trofei sono legati allo sblocco di abilità, monete e all’abbattimento di un determinato numeri di nemici con mosse speciali o Kizuna. Per altre informazioni e curiosità potete consultare l’elenco trofei, già presente sul nostro forum, in attesa dell’arrivo della guida completa.

httpvh://www.youtube.com/watch?v=W0awqlaD3Ks

VERDETTO

Con One Piece Pirate Warriors 3, Omega Force ha provato a dare una scossa al genere musou, da sempre criticato in occidente per la sua estrema ripetitività. I risultati si vedono, bene soprattutto il sistema di sviluppo dei personaggi e la narrazione più incalzante, ma sostanzialmente la struttura è sempre la solita, che la si ami o la si odi. Se però sarete pronti ad affrontare una difficoltà spesso ridicola e una ridondanza inevitabile già dalle prime ore di gioco, One Piece Pirate Warriors saprà offrirvi una marea di contenuti ripresi fedelmente dall'opera di Eichiro Oda. Per quanto riguarda il voto, fan di manga e musou possono senz'altro considerare almeno un punto in più alla valutazione.

Guida ai Voti

Gennaro Favatà
Detto anche Giovanni, dagli amici di Ubisoft. Newser, inviato, grafico e se sei fortunato lo trovi anche sul forum di PlayStationBit. Ama alla follia fumetti, cartoni animati, videogiochi e quanto di più colorato e nonsense ci sia, non disdegnando però generi più dark come l'horror e il noir. Inoltre, come ogni eroe che si rispetti, sa trattenere il fiato per dieci minuti.

3 Commenti

  1. Salve ragazzi, sono d’accordo su questa recensione, io ho iniziato a giocarci ieri mattina e come trofei sono già a 11, la struttura del gioco è inevitabilmente la stessa dei precedenti, ma ho notato subito una netta miglioria, in velocità, della parte narrata, ora è ancora presto per dare una valutazione alla sua difficoltà, ma non mi sembra altissima, anzi, ovviamente per chi come me è appassionato ed ha giocato i precedenti mettersi al comando di questo gioco sembra molto semplice.
    Come voto sono d’accordo con il 7 ma da amante del anime gli do un 7,5

    • Eh purtroppo usiamo solo numeri “interi”, altrimenti il mezzo punto in più sarebbe certamente scattato 😉

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