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Splinter Cell: Blacklist – Recensione

Publisher: Ubisoft Developer: Ubisoft Toronto
Piattaforma: PS3 Genere: Action Giocatori: 1-2 (Online: 2-8) PEGI: 18

Era il 18 novembre 2002 quando per la prima volta Ubisoft pubblicò Tom Clancy’s Splinter Cell, il primo titolo di una serie stealth che ha festeggiato i dieci anni di successi nel 2012 e che anche quest’anno si appresta a scaldare le nostre console con Splinter Cell Blacklist, sviluppato in questo frangente dai ragazzi di Ubisoft Toronto. Secondo titolo su piattaforma PS3, Splinter Cell Blacklist era atteso al salto di qualità definitivo dopo il capitolo Conviction, un gioco di buon livello che tuttavia incontrò le resistenze di molti dei fan storici della serie a causa di una svolta action, uno stile leggermente più brutale ed una campagna in singolo non proprio longeva. I ragazzi di Ubisoft saranno riusciti a trovare il giusto equilibrio tra stealth e azione? La modaltà cooperativa, grande pregio di Conviction, sarà ancora presente? Se si come potrebbe essere stata migliorata? Dopo mesi di spot e trailer è tempo per noi ragazzacci di Playstation Bit di analizzare e raccontarvi le nostre impressioni su questo attesissimo gioco.

Approccio letale o non letale? Questo è il dilemma?
Approccio letale o non letale? Questo è il dilemma!

4th Echelon versus Ingegneri, uno scontro globale!

Blacklist, la Lista Nera, è questo il cardine attorno a cui ruota la trama della sesta avventura del leggendario agente segreto Sam Fisher. Un gruppo terroristico noto per sua stessa ammissione come gli Ingegneri attacca e distrugge una base militare sull’isola di Guam, solo per caso Sam e lo storico amico Vic, presenti fino a poco prima nella base, riescono a salvarsi decollando in elicottero. La richiesta degli Ingegneri è una sola: il ritiro delle truppe americane da tutti gli stati del panorama internazionale, pena l’omicidio a scadenza mensile di importanti personalità che ricoprono elevati ruoli poltici ed economici internazionali. La presidente americana per contrastare questa minaccia decide di fondare 4th Echelon, una nuova unità segreta di spionaggio con al vertice Sam Fisher ed intorno a lui un team di efficienti collaboratori, tra cui Anna Grimsdottir al supporto logistico, nota come Grim, storica conoscenza di Sam.

Ecco l'IMS del Paldin, il punto di comando.
Ecco l’IMS del Paldin, il punto di comando.

Completano la squadra l’ex agente CIA Sam Briggs ed il giovane ma esperto hacker Charlie Cole. La trama non è propriamente innovativa ma il ritmo narrativo costantemente alto e l’ottima caratterizzazione dei personaggi riescono ad appassionare il giocatore ed a emozionarlo ad ogni sviluppo. Il focus del gioco sembra proprio essere l’intento di coinvolgere l’utente ed immergerlo nell’incalzante plot anche aldilà delle singole missioni, esperimento riuscito grazie all’inserimento della base operativa volante denominata Paladin. Ottima la recitazione dei protagonisti, talmente riuscita da oscurare quella di alcuni nemici che appaiono leggermente stereotipati, tuttavia durante le vicende avremo l’occasione di incontrare vecchie conoscenze di Sam che aggiungeranno un tocco di personalità alla storia.

Lo zio Sam talvolta non può non usare le armi!
Lo zio Sam talvolta dovrà usare le armi!

Decidi tu come agire: Fantasma, Pantera o Assalto?

Iniziamo a valutare l’ aspetto tecnico di Splinter Cell Blacklist per poi sviscerare con cura il gameplay. Graficamente il titolo si presenta con grande personalità, luci ed atmosfere sono composte con textures di ottimo livello e la fisica dei materiali come plastiche e vetro è davvero convincente grazie ad un eccellente graphic-shader. I personaggi sono molto realistici con una più che buona modellazione poligonale. L’unreal Engine è complessivamete spinto ai suoi limiti, i progressi rispetto a Conviction seppur marginali sono di notevole impatto sul risultato finale. La scelta dei colori è azzeccata ma la volontà di oscurare ogni angolo di gioco per facilitare lo stealth-gaming è forse eccessiva, costringendoci ad alzare la luminosità del nostro televisore o monitor ed opacizzare così tutto il resto. Le espressioni facciali seppur molto buone non sono eccellenti per alcuni dei personaggi principali, soprattutto Grim, mentre spicca in positivo quella di Sam. Si riscontrano poi lievi problemi di tearing, insomma piccoli difetti che non intaccano però l’aspetto grafico e visivo del gioco.
Il sonoro è anch’esso di ottimo livello, con musiche, tracce e silenzi sempre coerenti con le situazioni in-game. Il doppiaggio italiano gode della voce del bravissimo Luca Ward per il protagonista, una prestazione così alta da intimidire tutte le voci dei personaggi comprimari, in cui ci aspettavamo qualcosa di più per intonazione e flessione vocale.

Ecco in arrivo un gran mal di testa!
Ecco in arrivo un bel mal di testa!

Punto di forza di Blacklist è il level design delle missioni che permette grande libertà nell’approccio stealth e permette di arrampicarsi e strisciare ovunque, ma anche di eliminare i nemici in un approccio diretto con più facilità. Proprio il tema del level design si lega strettamente a quello del gameplay. La struttura di questo titolo è largamente innovativa rispetto al passato. Non più solo missioni in sequenza ma una base ludica più complessa che vedrà i nostri eroi interagire sulla già citata base operativa Paladin per decidere come agire, quali missioni intraprendere, se principali (per proseguire la campagna) o secondarie (per ottenere denaro ed informazioni) e personalizzare l’equipaggiamento. Sono stati inseriti dei dialoghi tra i personaggi che insieme alla base Paladin sembrano essere provenienti per struttura dalla serie Mass Effect, dove il capitano Shepard si preparava alle missioni sulla nave spaziale Normandy, interagendo prima con l’equipaggio. La vera novità del gameplay è la flessibilità dell’approccio alle missioni, secondo tre criteri di valutazione Fantasma, il massimo livello di stealth, un approccio non letale, Pantera, letale e silenzioso, ed Assalto, armi spianate. Potremo così compiere missioni senza far scattare un allarme, stordendo tutti nemici con mosse e gadgets non letali, oppure uccidere tutti con metodi spietati, nell’ombra o alla luce del sole.

httpvh://youtu.be/fG1dLDu1JCk

Non esiste un criterio giusto, ognuno agirà come preferisce e avrà accesso a valutazioni e punteggi differenti per tipologia e ricompense, sebbene il metodo fantasma sia maggiormente premiato per favorire la vena stealth del gioco. In base al tipo di azione che intendiamo adottare Splinter Cell Blacklist offre l’equipaggiamento più vasto mai visto nella serie; sarà possibile acquistare e sbloccare tantissimi gadgets o potenziare la tuta per renderla più resistente ai proiettili o più silenziosa. L’intelligenza artificiale dei nemici è davvero notevole, con un pattern sempre differente che modifica i percorsi di pattugliamento rendendo difficile prevedere le loro mosse. Inoltre i nemici si guarderanno le spalle a vicenda e collaboreranno per darvi parecchio filo da torcere.

httpvh://youtu.be/qL7PcyOyIdI

Le missioni secondarie saranno differenti secondo tre modalità: infiltrazione, eliminazione dei nemici e modalità “orda”, dove dovremo abbattere ondate di nemici prima di essere estratti dall’elicottero. Quest’ultima tipologia sembra essere la meno riuscita, mentre le prime due riescono a diversificare con successo il gameplay. Il tasso di difficoltà varia da recluta a realistico, complicando il gioco con l’eliminazione  delle famose “esecuzioni” (introdotte in Conviction) e rendendo implacabili i nemici. Ulteriori chicche sono gli obiettivi secondari che si potranno compiere in missione, come recuperare portatili o flash drive e catturare una individuo ricercato per lasciarlo nelle mani della polizia locale. Insomma tantissimi elementi nuovi come personalizzazione e scelta di approccio di gioco che innovano in positivo il titolo.

Un multiplayer di grande livello, un punto di forza inaspettato

Merita un paragrafo a parte il solo comparto multiplayer grazie alla vastità ed alla varietà che propone in questo titolo. Splinter Cell Blacklist promette tantissime ore in compagnia di amici con  la modalità cooperazione, a schermo condiviso o online, con la quale svolgere tantissime missioni, soprattutto secondarie, seguendo un level design strutturato per amalgamarsi tra il singol player e la coop, con percorsi studiati appositamente per il gioco di squadra. In coppia saranno disponibili percorsi nuovi grazie ad azioni di doppia irruzione o per raggiungere percorsi alternativi troppo elevati. Torna poi la modalità Spie VS Mercenari, acclamatissima in Splinter Cell Pandora’s Tomorrow, nella quale alle Spie sarà chiesto di violare tre terminali ed ai Mercenari di difenderli per l’intera durata della partita.

Spie vs Mecenari alias Spionaggio vs azione!
Spie vs Mecenari alias Spionaggio vs azione!

Le spie dovranno agire in silenzio mentre i mercenari godranno di una visuale first person shooter ed armi potenti. Il game mode è in due varianti: una Classica, un due contro due asimmetrico nel quale potremo selezionare solo tre classi predefinite senza possibilità di personalizzazione, e la Blacklist moderna che prevederà il quattro contro quattro asimmetrico con possibilità di utilizzare gli equipaggiamenti potenziati acquistabili rispettivamente per spie e mercenari. Si aggiungono poi altre due modalità: Estrazione un 4 contro 4 che vedrà le Spie occupate a difendere dati che i Mercenari dovranno estrarre, mentre in Controllo Dati in 3 contro 3 misto si dovranno conquistare e mantenere dei punti di trasmissione. In ultimo è presente un Deathmatch a squadre miste, sempre 4 contro 4, il più tipico gioco di scontri a squadre. Il divertimento con queste modalità è assicurato, le mappe al momento del lancio sono sei ma speriamo che si possano ampliare con espansioni online. Un problema di fondo minaccia il multiplayer di Splinter Cell. La varietà di approccio che offre il gioco rischia di rendere complesso il gioco di squadra, sacrificando il divertimento.

httpvh://youtu.be/MtbJYNjxp6M

La coop soprattutto risente in massima parte di questo eventualità, mentre le altre modalità in maniera minore. L’ideale è una coop con un amico microfonato, per coordinare le azioni di squadra coerentemente. In caso contrario sarà compito dei giocatori cercare di sfruttare l’ampia offerta del gioco, assimilando al meglio il gameplay per operare in squadre efficienti. Menzione finale per Shadownet, una rete che consente di confrontare i punteggi ottenuti nelle missioni e sfidarsi per ottenere quelli migliori. La longevità della campagna varia a seconda dell’approccio, variabile intorno alle 15 ore, è così notevolmente ampliata dal comparto multiplayer e dalle missioni secondarie in coop secondo un numero di ore almeno doppio.

Commento finale

Splinter Cell Blacklist è un prodotto di altissima qualità, che non si limita a voler essere un semplice gioco stealth ma cerca di andare incontro ad un pubblico più ampio, senza snaturarsi ed anzi riuscendo a completarsi, trovando il giusto equilibrio nell’approccio all’azione. La personalizzazione concessa è superiore a qualunque titolo della saga, un multiplayer corposo e straordinario dona inoltre una componente social davvero inaspettata per un gioco di questo genere. Un comparto tecnico ottimo, con pochissime pecche, completa un offerta videoludica davvero allettante. Il divertimento è quindi assicurato per i fan di Sam Fisher ed anche per i neofiti.
Splinter Cell è tornato, ed è probabilmente il migliore di sempre!

9/10

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