Resident Evil Revelations – Recensione

Sviluppatore: Capcom Publisher: Capcom Piattaforma: PS4 (disponibile anche per PS3) Genere: Horror Giocatori: 1 (Online: 1-2) PEGI: 16 Prezzo: 19,99 € Italiano:

Negli ultimi cinque anni abbiamo avuto modo di ammirare la serie di Resident Evil in diverse forme, più o meno convincenti. Siamo passati da quello scempio di Operation Raccoon City, fino ad arrivare al mai troppo lodato Resident Evil 7 che ha saputo dettare un nuovo punto d’inizio per l’intera saga. In questi anni però c’è stato un titolo che, per quanto valido, non è mai stato troppo considerato proprio a causa della console su cui uscì ormai nel lontano 2012.

Resident Evil Revelations, infatti, uscito inizialmente su Nintendo 3DS, ha saputo a suo modo scatenare nelle menti dei giocatori tutte quelle belle sensazioni che avevano provato giocando il quarto capitolo della serie regolare. Il titolo ebbe in seguito una remastered per console fissa di scorsa generazione, ma non ebbe l’attenzione che si meritava. In queste settimane il titolo è finalmente sbarcato anche sullo store PlayStation e potevamo noi di PlayStationBit non farne una dettagliata recensione? Quindi salite a bordo della Queen Zenobia con delle mutande di riserva e preparatevi alla nostra analisi.

Tutti a bordo!

Questo Resident Evil Revelations è a tutti gli effetti uno spin-off della serie regolare, in cui controlleremo due personaggi storici della saga, Jill Valentine e Chris Redfield, che andranno a ricomporre la tanto fortunata coppia del primo capitolo. In questa avventura però non saranno nella stessa squadra, infatti Jill sarà accompagnata dall’agente della BSAA Parker Luciani, un personaggio dal carisma non proprio esaltante, mentre Chris verrà scortato dalla seducente e letale Jessica Sherawat.

L’intera vicenda, caratterizzata da complotti e intrighi internazionali, sarà vissuta parallelamente dalle due squadre. Ci troveremo infatti a controllare tutti i personaggi principali, senza possibilità di scelta, e finiremo per rivivere momenti presenti e passati che questi soldati hanno dovuto affrontare. Grazie proprio a queste sezioni, faremo una conoscenza più approfondita dei personaggi meno conosciuti (Jessica e Parker) arrivando in più occasioni a dubitare delle loro buone intenzioni.

La storia non mancherà di regalare al giocatore diversi colpi di scena e capovolgimenti di fronte, che hanno l’ingrato compito di rendere più interessante una storia fin troppo simile nelle dinamiche ad alcuni vecchi capitoli. Durante le varie missioni della storia, sebbene la maggior parte ambientate all’interno della nave Queen Zenobia, avremo modo di “esplorare” diverse ambientazioni chiave dell’intera vicenda. Siamo tutti d’accordo comunque nell’affermare che, oltre all’aspetto narrativo, in ogni texture traspare lo spirito del quarto capitolo, cosa tutto sommato molto positiva.

Ritorno alla terza persona

Non ci sono dubbi su come la scelta di inserire in Resident Evil 7 la visuale in prima persona abbia scatenato, almeno inizialmente, l’ira dei fan più datati della saga. Fortuna vuole quindi che questo capitolo veda il “ritorno” dalla classica visuale in terza persona dietro alla spalla del personaggio. Partendo proprio dalla visuale, guardando anche solo le immagini presenti nella recensione, possiamo notare la fin troppa vicinanza con il personaggio che finirà per occupare gran parte della schermata. Nonostante questo, il titolo introduce finalmente la possibilità di muoversi (lentamente) mentre si mira, rendendo così le fasi di shooting molto più dinamiche e action.

Il gameplay segue le orme dei capitoli canonici della serie, con sequenze adrenaliniche che si alternano ad altre cariche di tensione e paura. L’atmosfera di questo Revelations è infatti qualcosa di incredibile, avremo in ogni momento la sensazione di essere seguiti o di essere osservati. Questo, unito alla scarsità di risorse, trasmette al giocatore una sensazione di tensione e di impotenza quanto mai reale. Si dovrà avere cura di ogni singola risorsa in quanto proseguire non curanti del pericolo potrebbe farvi entrare in una boss battle senza che abbiate le munizioni, o le armi necessarie.

Il gioco offrirà oltre ai classici enigmi ambientali, sempre divertenti da dover risolvere, una nuova meccanica inedita nella serie: lo Scan. Tramite uno strumento apposito infatti, ogni personaggio potrà analizzare l’ambiente circostante, anche i nemici, in cerca di risorse nascoste. In questo modo, non solo potremo ricaricarci di munizioni o di erbe, ma se raggiungeremo il 100% tramite l’analisi dei nemici otterremo direttamente un oggetto curativo in più.

Come ultima cosa non ci resta che spendere due parole in merito all’interessante modalità Raid che si potrà affrontare sia in singolo che in co-op. Per chi non ha avuto modo di giocare a Revelations 2, basti sapere che si dovrà affrontare alcuni stage relativamente corti, ma pieni zeppi di nemici, con l’unico obiettivo di ottenere il miglior punteggio possibile. Finito lo stage il giocatore guadagnerà punti da spendere per l’acquisto di armi e accessori utili per migliorare i propri punteggi. Modalità tutto sommato abbastanza carina che contribuisce ad allungare le sole 10 ore necessarie per finire la campagna principale.

Un restyling grafico fatto a metà

Se dal punto di vista del sonoro nessuna critica può essere mossa, merito principalmente della notevole capacità di creazione di tensione e paura, al comparto grafico non si può riservare un simile trattamento. Sebbene il titolo appaia molto fluido, cosa abbastanza scontata dato l’hardware su cui uscì inizialmente, il restyling grafico sembra aver toccato solo alcuni aspetti. Lo stacco tra la qualità dei modelli dei protagonisti e quello dell’ambiente/nemici è fin troppo evidente. I personaggi che controlleremo avranno un ottimo livello di dettaglio e di pulizia che non è equiparabile a quella dei nemici che sembrano letteralmente provenire da un una, se non due, generazioni videoludiche fa.

Anche i filmati non hanno ricevuto nessun trattamento di bellezza e, per me che ho giocato alla versione portatile, sono difficilmente distinguibili dalla versione originale. Certo, il cambio di risoluzione è evidente, ma senza dubbio ci aspettavamo qualcosa di più. Questi aspetti dimostrano che Capcom, consapevole comunque di avere un buon titolo tra le mani, ha cercato di ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo e questo capitolo non lo meritava proprio. Purtroppo, ad eccezione della modalità Raid, non ci sono evidenti motivi per consigliare il titolo a chi lo ha già giocato nelle versioni precedenti, per tutti gli altri si può solo dire che, al prezzo proposto, è senza dubbio un titolo da recuperare. Non vi deluderà.

Trofeisticamente parlando: San Valentine

Parlando della sezione trofei di questo Resident Evil Revelations, di cui potete trovare la lista sul nostro forum, bisognerà concentrarsi sulle due modalità principali: Campagna e Raid. Gli obiettivi si divideranno in queste due categorie con l’obbligo di completare alcune sezioni della storia compiendo particolari azioni per la prima, o con il raggiungimento di particolari risultati per la seconda. Data la durata limitata della storia e la difficoltà di ogni singolo trofeo, siamo abbastanza convinti che questo trofeo di Platino sia ottenibile in circa una cinquantina di ore, che passerete comunque a giocare a un buon titolo che difficilmente vi annoierà.

VERDETTO

Con questa remastered della... remastered Resident Evil Revelations debutta finalmente su PlayStation 4, con una versione non del tutto migliorata. La campagna principale, sviluppata in maniera parallela rispetto alle due coppie protagoniste, saprà intrattenere il videogiocatore con una storyline tutt’altro che banale anche se fin troppo affine ad altri capitoli della serie. Il gameplay, che vede il ritorno della visuale in terza persona, viene reso ancora più dinamico dalla possibilità di muoversi mentre si mira e i vari enigmi ambientali presenti sforzeranno le meningi di tutti i giocatori. Dal punto di vista grafico, unico vero aspetto che conta in una remastered, purtroppo siamo sotto la sufficienza con una differenza, tra modelli trattati e non, fin troppo evidente. Questo capitolo rimane un ottimo Resident Evil principalmente consigliato a chi non avuto modo di provarlo nelle sue versioni precedenti.

Guida ai Voti

Ivan Presutto
Ivan, tra studio e basket, riesce a ritagliarsi il suo angolo della giornata per immergersi nel magico mondo dei videogiochi. Gioca un po' di tutto ma i generi preferiti sono: gli shooter (TPS e FPS) e gli action (in particolar modo quelli con una forte componente stealth). Se gli date un controller... sogna!