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Ride – Anteprima Hands-On [UPDATE]

Il motociclista prima di tutto

La nuova IP di Milestone darà la possibilità al videogiocatore di salire su ben cento moto differenti (crediamo tutte dotate di licenza ufficiale), divise in quattro sottocategorie: Superbikes, Supersports, Naked e Moto Storiche. Questa decisione è figlia dell’esigenza, sentita dagli sviluppatori, di creare un gioco in cui le motociclette presenti sono certamente un sogno proibito per molti (a causa del dispendio economico che ne conseguirebbe), ma comunque possibile, a differenza di una Yahama YZR-M1 guidata da Valentino Rossi, ad esempio. Sulla stessa concezione di base saranno selezionate anche le piste su cui sarà possibile gareggiare: ai soliti circuiti storici si affiancheranno infatti tracciati cittadini o country, percorsi dal rider di turno che la domenica pomeriggio, ad esempio, vuole rilassarsi dopo una settimana di lavoro intenso.

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Un ruolo di primo piano avrà anche la personalizzazione del veicolo e del pilota. Caletti e Zonca hanno infatti spiegato che è stato necessario concentrarsi anche su questo aspetto, per dare al videogiocatore la sensazione di verosimiglianza alla realtà a cui già si è accennato prima: sarà quindi possibile montare un numero considerevole di componenti e cambiare pezzo dopo pezzo la propria motocicletta, cosicché ognuno possa sentire assolutamente come proprio il ciclomotore che sta guidando.

Ruote sull’asfalto

DualShock 4 in mano e a demo avviata, abbiamo potuto farci un giro nei pressi della Stazione Centrale di Milano e del Parco dello Stelvio. Nel primo caso, parlare di “giro” in senso stretto sarebbe esagerato: da percorrere c’era solo un rettilineo che ci faceva sbucare dritti dritti di fronte alla suddetta stazione. In questo caso la prova aveva puramente valore dimostrativo, nel senso che ci è servita per farci un’idea di quanta cura per il dettaglio e fedeltà sarà riposta nella creazione delle location. Da questo punto di vista, i “bauscia” nostrani possono stare tranquilli visto che la città meneghina, sede di Milestone stessa, per altro, sembra proprio avere avuto un trattamento estremamente decoroso.
Decisamente più approfondita è stata la nostra scampagnata per quel dello Stelvio, dove abbiamo potuto affrontare un giro completo di pista a bordo di una esplosiva KTM.

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Specie per chi è abituato ai titoli Milestone come MotoGP 14, la confidenza con la moto si svilupperà ben presto, producendo da subito un buon feedback, a livello di guidabilità. Come al solito, molti saranno i livelli di personalizzazione degli aiuti di guida, per permettere a chiunque, dai neofiti ai veterani, di godere della migliore esperienza videoludica possibile. Si tratta in ogni caso di un gameplay molto solido quello testato dal sottoscritto, che permetterà a molti di avvicinarsi a Ride, ma allo stesso tempo a pochi di padroneggiarlo alla perfezione, salvo una dedizione non indifferente. Tornando sul discorso location, anche lo Stelvio ci è sembrato in gran forma, anche se a differenza della Stazione Centrale di Milano questo non sarà fedelmente riprodotto in base ad un percorso realmente esistente. Sarà, invece, disegnato interamente da Milestone (cosa che potrebbe accadere per molti degli altri circuiti country presenti nel titolo, crediamo), mantenendo però ben fissati nella mente dei criteri di verosimiglianza pertinenti.

httpvh://www.youtube.com/watch?v=0Mz_dI9nbiI

Conclusione

Ride è un progetto ambiziosissimo. Nei progetti di Milestone, Ride dovrebbe stare alle moto, come Gran Turismo sta alle auto. E’ ancora troppo presto per sbilanciarci con eventuali giudizi in merito, ma non ci costa nulla sperare che gli sviluppatori possano riuscire nell’obiettivo che si sono prefissi: per ora, al primo test su pista effettuato, il titolo ci ha convinto appieno.

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Dario Caprai
Non capisce niente di videogiochi ma, dal momento che non lo sa, continua a parlarne, imperterrito. Tanto è vero che il tempo preferisce passarlo a scrivere, a leggere, a vedere un film, a seguire e praticare sport, a inveire per il fantacalcio, a tenersi informato su tecnologia e comunicazione piuttosto che con un DualShock in mano. In tutto questo è, però, uno degli admin di PlayStationBit da tempo ormai immemorabile.

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