Piattaforma: PS3 Genere: Horror/Adventure Release Date: 14 giugno 2013
In un recente, esclusivo evento organizzato nelle evocative Fonderie Napoleoniche, a Milano, abbiamo potuto provare due livelli demo del nuovo attesissimo titolo di Naughty Dog, The Last Of Us, con quasi un mese di anticipo sull’uscita ufficiale. L’intervista a Ricky Cambier è stato un (gran bel pezzo di) assaggio a questa anteprima, ma ora è la volta di raccontarvi quanto ho visto e provato personalmente: buona lettura!
Lincoln, Nebraska
Il primo livello disponibile ci vedeva agire in quel di Lincoln, in Nebraska, ovviamente nei panni di Joel, il protagonista barbuto, seguiti da Ellie. Siamo in viaggio per portare Ellie da una zona di quarantena all’altra, zone dove, giusto ad onor di cronaca, sono stati relegati gli esseri umani non infetti a seguito del terribile virus diffusosi 20 anni prima per colpa di un fungo decisamente più pericoloso del normale a giudicare dagli effetti apocalittici, chiamato “Cordyceps”, e realmente esistente, tra l’altro, in natura. Immagino comunque, anzi spero, che le reazioni che provochi il simpatico parassita non siano così corpose.
Come detto dai due ragazzi di Naughty Dog presenti all’evento, ossia Ricky Cambier e Arne Meyer (cambiato parecchio dall’ultima volta che lo avevo visto, all’evento di Uncharted 3!), The Last Of Us alternerà momenti di tranquillità a momenti di tensione, con delle oscillazioni che metteranno ancora più in risalto le rispettive fasi di esplorazione o combattimento. Il livello ambientato a Lincoln rientra decisamente nella prima casistica.
Ci troviamo infatti a doverci fare strada, tra un rottame, un infetto, una provvista insperata e un superstite con pessime intenzioni, alla ricerca di Bill, un vecchio amico di Joel, in possesso della chiave che ci permetterà di passare alla città successiva, per incontrare un altro misterioso personaggio del tutto avvolto, per ora, nel mistero.
Procediamo lentamente in quel di Lincoln, attenti a non cadere in qualche trappola che rischierebbe di farci saltare per aria, e sempre pronti a scovare qualcuno dei molti passaggi secondari disponibili, grazie ai quali, più che tempo, ci siamo potuti risparmiare diversi pericoli. Superiamo pure qualche “enigma”, con un asse di legno da afferrare, appoggiare ad un muro e poi riprendere da un punto più elevato, cosa che ci permette di superare più o meno agilmente una fastidiosa barriera. Fatto per niente sconvolgente, ma semplice e pragmatico quanto basta per dare un pizzico di varietà al tutto.
httpvh://youtu.be/dy6g7MOYr98
Sentiamo di stare per raggiungere il nostro obiettivo, quando ecco che all’ennesima porta aperta con il fiato sospeso… Il nostro Joel viene tirato su, a gambe all’aria, da una corda sapientemente occultata. La telecamera “registica” si capovolge, e noi videogiocatori, come il nostro uomo, vediamo tutto al contrario. Tutto inclusa la giovane Ellie, che nota però il contrappeso al quale siamo collegati, e che ci tiene imprigionati: un frigorifero. Sarebbe però troppo bello essere “semplicemente” liberati, e dunque ecco arrivare un’orda di infetti. Il nostro compito è stato quello di eliminare ogni potenziale pericolo che ci capitava a portata di tiro, per salvare il nostro fondoschiena così come quello di Ellie, nel frattempo salita – saggiamente – al di sopra del frigorifero. Il tutto mentre siamo immobili e capovolti. Per fortuna arriverà il già accennato Bill a darci man forte, e sempre grazie a lui riusciremo a fuggire.
Roba da far pompare il cuore all’inverosimile, quando il gioco arriverà nell’intimità del proprio salotto, il luogo migliore per saggiare le qualità di un titolo dall’atmosfera così forte.
Molto, molto interessante!
Tra l’altro nell’intervista a Ricky Cambier le domande che mi hai chiesto di inoltrare ho tentato di farle tutte eh 😀