Primo PianoTransformers 3 Dark of The Moon - Recensione

Transformers 3 Dark of The Moon – Recensione

Publisher : Activision Developer: High Moon Studios
Piattaforma: PS3 Genere: Action Giocatori: 1 (Online 2-10) PEGI: 16 Installazione: 3.8Gb

Come alcuni di voi sapranno, dal 24 al 26 giugno, a Milano, nello Spazio Fumetto in Viale Campania si è svolto il Transformers Day, in cui a fare da padroni sono stati i nostri amici robottoni. La guest star è stata senza dubbio Guido Guidi, fumettista italiano attualmente operante in America, oltre ad Hasbro (rappresentata da Michele Ricci) che ha presentato una nuova serie di action figure, le quali accompagneranno l’uscita nelle sale cinematografiche di Transformers 3 Dark of the Moon, e una nuova serie animata che partirà da ottobre sui canali di Italia 1 e Boing, e ad Activision, nella persona di Stefano Bertuzzo. E’ stata proprio la presentazione tenuta da quest’ultima ad interessarci maggiormente, ovviamente.

Optimus Prime, in tutto il suo splendore

“Il livello di feromone nel ragazzo indica che vuole accoppiarsi con la femmina.” [cit. Ratchet]

I film dedicati ai Transformers con la regia di Michael Bay e la premiata ditta Shia LaBeouf e Megan Fox (quest’ultima sostituita da Rosie Huntington-Whiteley: per molti, sottoscritto incluso, una notizia sul tragico andante) sono giunti quasi in concomitanza con l’uscita di PlayStation 3, per cui ogni singolo gioco tratto dai diversi film è possibile giocarlo sulla console ammiraglia Sony: per chi si fosse perso qualcosa, ricordiamo che Transformers è uscito nel 2007, mentre Transformers 2 Revenge of the Fallen nel 2009. Ed eccoci ora giunti al terzo capitolo, da cui, puntualmente, è derivata la trasposizione videoludica.
Non dobbiamo certo dirvelo noi che la quasi totalità dei videogames tratti da una qualsivoglia pellicola si sono rivelati disastrosi, essendo quasi tutti finiti per essere platform scadenti o action deprimenti, senza dimenticare la solita, facile via dell’accozzaglia di minigiochi senza capo né coda. L’unica eccezione che ci viene in mente è Toy Story 3 (se non l’avete ancora fatto, guardatevi il film, a proposito: è roba buona). Discorso diverso si può applicare ai giochi su licenza, che ultimamente hanno avuto una crescita di livello medio esponenziale, basti pensare a Batman Arkham Asylum, una perla rara, a Spiderman Shadow Dimensions oppure ancora a Naruto Ultimate Ninja 2.
Il discorso relativo al gioco dedicato a Transformers 3, però, è almeno in parte in controtendenza, così come per i precedenti capitoli, dal momento che ci troviamo davanti a un gioco di fattura piuttosto buona. Come sempre più spesso avviene, la trama del gioco è ben lungi da seguire pari pari quella che ci ritroveremo nelle sale cinematografiche, onde evitare qualsivoglia spoiler. Saremo invece di fronte a un prequel del film, cosa che rende consigliabile finire l’avventura interattiva prima di catapultarsi al cinema. Intendiamoci da subito: decisamente la trama del videogioco in questione non va annoverata tra i punti forti del titolo, per quanto sia essa piacevole da seguire, ma va più considerata come un pretesto per alimentare la battaglia tra Autobot e Decepticon.

Non solo bipedi, anche volatili, i nuovi robottoni che useremo!

La monotonia sembra però scongiurata, malgrado i pochi colpi di scena, poiché nei sette capitoli che sarà necessario completare per portare a termine l’avventura, sia i personaggi utilizzabili sia i paesaggi che potremo ammirare saranno estremamente vari. Partiamo dai primi: ogni capitolo offrirà un diverso personaggio, che interagirà a sua volta con altri volti metallici noti ai fan. Si partirà da Bumblebee e si passerà per Ironhead, senza dimenticare i Decepticon, capitanati da Megatron con al seguito Starscream e compagnia: ottimo il fatto che ogni robot avrà (almeno) una mossa speciale a propria disposizione, oltre a delle armi specifiche -i colossi saranno ovviamente dotati del solito fucile a pompa!- e a ben tre diverse forme, che vanno dalla classica forma bipede a quella a quattro ruote, con l’implementazione di un ibrido meno resistente ma in grado di sparare. Per la gioia dei fan più estremi, sarà possibile utilizzare anche Mirage, new entry del terzo capitolo cinematografico oltre che motivo di orgoglio tutto italiano, per via del cavallino rampante nero su sfondo giallo che compare sulla fiancata e non solo, a metamorfosi avvenuta. Ugualmente gradevoli sono gli scenari, anch’essi numerosi: si passa infatti da metropoli di cemento e vetro a paesaggi naturali sudamericani. Peccato che siano davvero poco distruttibili, un difetto, questo, che si scontra in maniera piuttosto netta con l’alta potenza di fuoco dei robot.

“Alla fine del giorno ne rimarrà uno… e l’altro cadrà!” [cit. Optimus Prime]

La noia, dunque, non subentra praticamente mai, grazie al continuo ricambio di situazioni che si presenta, ma i più maliziosi sicuramente diranno che semplicemente non fa in tempo ad arrivare per via di una longevità ridotta: la campagna per giocatore singolo dura intorno alle 6-8 ore, se giocata a livello normale.
Per fortuna nel menù principale c’è spazio anche per il comparto multigiocatore, il quale, almeno in questo senso, dà una mano, non essendo però esente da difetti, a partire da un matchmaking problematico e al lag che infastidirà non pochi. Anche a livello di modalità non possiamo muovere grandi elogi, poiché sarà possibile affrontarne solamente tre diverse, tra l’altro tutto tranne che originali (Deathmatch, Deathmatch a squadre e Conquista, la solita modalità comunemente definita “a zone”).
Il gameplay duro e puro, che sicuramente interesserà ai giocatori più navigati, è di stampo piuttosto classico: pur non presentando un sistema di coperture alla Uncharted, e perdendo dunque molto dal punto di vista tattico, le battaglie al piombo o a scazzottate tutte di ferro si rivelano essere adrenaliniche il giusto, senza per questo essere mai confusionarie. Pur non trovandoci di fronte a delle meccaniche che creano dipendenza, non ci sentiamo in dovere di articolare nessuna particolare critica, se non a una mappatura di tasti piuttosto particolare, mappatura che pur risultando alla lunga gestibile, richiede un certo periodo di apprendistato. Il giocatore è inoltre continuamente motivato all’azione da un moltiplicatore di punti che aumenta mediante le uccisioni corpo a corpo, e che dunque relega il giocatore ad essere il regista dell’azione, ottenendo risultati simili, guarda caso, a quanto uscito dagli studi di Hollywood.

Capiterà anche di combattere gomito a gomito con i volti più noti!

Nella media risulta essere anche il settore audio e visivo: la grafica non impressiona l’occhio abituato a un Killzone 3 o ad un Heavy Rain a caso, ci mancherebbe, ma tanto meno sfigura: i modelli poligonali di Optimus Prime e co. in particolare risultano un gran bel vedere. A peggiorare in parte la qualità generale c’è qualche calo di frame rate, molto occasionale, comunque niente per cui infilarsi la testa in un frullatore pieno di cime di rapa, cioccolato e rabarbaro. Infine, il proprio sporco lavoro è svolto piuttosto bene anche dalla colonna sonora, che se non riuscirà a colpire particolarmente, comunque introdurrà gradevolmente il giocatore nell’azione.

Commento finale

Transformers 3 , come i predecessori, non delude le aspettative, merito degli sviluppatori che hanno saputo produrre un gioco sopra la media, per quanto riguarda il gruppo dei film traslati in giochi. Peccato per una durata ridotta della modalità in giocatore singolo, in parte giustificata dalla presenza dell’online, ma che comunque non può essere ignorata: nel complesso, però, il gioco risulta così piacevole da giocare, pur non eccellendo, che saranno in pochi a rifiutare un secondo giro sulla giostra plasmata da High Moon Studios. Concludendo il più sinteticamente possibile, possiamo senza ombra di dubbio dire che per gli amanti dei Transformers è un acquisto quasi obbligato, per tutti gli altri siamo di fronte ad un titolo che potrebbe dare un paio di serate o anche qualcosa di più di puro sollazzo videoludico, in queste afose serate estive.

6/10

Articoli correlati

Dario Caprai
Non capisce niente di videogiochi ma, dal momento che non lo sa, continua a parlarne, imperterrito. Tanto è vero che il tempo preferisce passarlo a scrivere, a leggere, a vedere un film, a seguire e praticare sport, a inveire per il fantacalcio, a tenersi informato su tecnologia e comunicazione piuttosto che con un DualShock in mano. In tutto questo è, però, uno degli admin di PlayStationBit da tempo ormai immemorabile.

5 Commenti

Comments are closed.