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Watch Dogs – Recensione

Publisher: Ubisoft Developer: Ubisoft Montreal
Piattaforma: PS4 (disponibile anche per PS3) Genere: Action/Adventure Giocatori: 1 (Online: 2-8) PEGI: 18

Quasi due anni fa, Watch Dogs veniva presentato all’E3 2012 rivelandosi la vera sorpresa dell’evento. In poco tempo il titolo Ubisoft è diventato oggetto del desiderio per milioni di videogiocatori di tutto il mondo, grazie alle incredibili potenzialità di ambientazione, temi e gameplay. L’hype incredibile creatosi attorno al titolo ha però subito un crollo improvviso quando, a poco tempo dall’uscita, Ubisoft ha deciso di rinviare il gioco a data di destinarsi. Del titolo comunque si è continuato a parlare tantissimo, spesso in maniera polemica, soprattutto riguardo i presunti downgrade grafici. Dal 27 maggio, Watch Dogs è finalmente arrivato nei negozi: ha rispettato le aspettative? E’ all’altezza della nuova generazione? Tutte domande che stanno per ricevere una risposta.

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Chicago la città del vento… e degli hacker!

Watch Dogs è ambientato in una Chicago di un futuro non troppo lontano, totalmente gestita e controllata da sistemi informatici. Questi nuovi mezzi tecnologici sono arrivati anche nelle mani dei malintenzionati hacker, tra i quali troviamo il nostro protagonista Aiden Pearce. Le prime scene del gioco vedono proprio Aiden alle prese con una rapina in banca finita male, che farà saltare la sua copertura mettendo a rischio l’incolumità dei suoi cari: durante l’avventura infatti, oltre a proteggerli indagheremo per scoprire chi li minaccia e li mette in pericolo. A rendere più intrigante l’intreccio narrativo sono sicuramente le relative sottotrame, che riguardano la “battaglia” tra la Blume, proprietaria del CToS, e il DeadSec (ispirato agli Anonymous), con questi ultimi contrari ai metodi subdoli utilizzati dalla Blume per spiare e controllare ogni movimento dei cittadini di Chicago.

Il DeadSec è ispirato agli Anonymous, anche per ideali e modi di agire
Il DeadSec è ispirato agli Anonymous, anche per ideali e modi di agire

Ci scontreremo anche con hacker rivali, poliziotti corrotti, malavita organizzata e tante altre minacce contro cui Aiden dovrà lottare per proteggere tutte le persone a cui tiene di più. Una trama che si rivela godibile fino alla fine, con qualche interessante colpo di scena e una buona caratterizzazione dei personaggi primari e secondari; buona, ma non perfetta, in particolare per il protagonista che nonostante sia un moderno antieroe sul quale Ubisoft ha puntato molto, non riesce a “bucare” lo schermo. Probabilmente si sarebbe dovuto scavare più a fondo nel suo carattere e nel suo passato.

Passando al gameplay di Watch Dogs, più che il sistema di combattimento o di guida, quello che caratterizza e rende il titolo interessante, fresco e divertente è la componente hacking, vero cuore del gioco. A dire il vero tutto nel gioco funziona quando si tratta di hacking: trama, gameplay, ambientazioni e situazioni. Grazie al cellulare di Aiden infatti, potremo manomettere e controllare qualsiasi dispositivo elettronico: telecamere, PC, cellulari, semafori, antifurti, radio, bombe a distanza, veicoli, ponti, cancelli e l’elenco è ancora lungo. La possibilità di hackerare tutto ciò, unita ad un level design ispiratissimo, assicurano tante ore di divertimento e soddisfazione.

Tutti i dispositivi elettronici della città saranno a completa disposizione di Aiden
Tutti i dispositivi elettronici della città saranno a completa disposizione di Aiden

Un altro aspetto che ci tengo particolarmente a sottolineare è la grande libertà d’azione concessa al giocatore in ogni missione, che sia primaria o secondaria. Ogni volta infatti potremo differenziare il nostro approccio: è vero che affrontare il tutto in modo più “stealth” sarebbe consigliato per godere pienamente delle possibilità offerte dal titolo, grazie anche a tutti i gadget disponibili (blackout temporanei, sabotaggio di reti telefoniche, esche, bombe a distanza) e al buon sistema di coperture, ma per chi volesse procedere in maniera più action nessuna via è preclusa. Potremo decidere di arrivare al nostro obiettivo senza fare vittime o sterminando tutti in maniera silenziosa, fare “casino” attirando le guardie e farle saltare in aria con trappole ed esplosivi ben piazzati o semplicemente buttare giù tutto con il proprio fucile automatico.

Hello, World!

L’hacking inoltre risulta un fattore fondamentale nelle fasi di guida, in particolare negli inseguimenti: manomettendo semafori, ponti, dissuasori e tombini, potremo ogni volta seminare i nostri inseguitori o viceversa, e catturare i nostri obiettivi. Interessanti anche i minigiochi informatici: oltre ai decriptaggi e ad alcuni passatempo in realtà aumentata, troviamo i divertentissimi trip digitali. Grazie a questi “viaggi” ci ritroveremo in situazioni assurde: controllare uno spider-tank che vuole distruggere Chicago, una sorta di sopravvivenza alla The Last of Us o una modalità in cui dovremo investire tutti i pedoni alla “Carmageddon”, che nonostante possano sembrare situazioni strane e fuoriluogo, riescono a regalare ulteriore varietà a Watch Dogs estraniandosi dal contesto stesso del titolo. Sempre relativamente all’hacking non si può non parlare di quello online, in cui dovremo invadere giocatori avversari senza farci scoprire confondendoci tra la folla, in una modalità che per certi versi riprende alcune peculiarità del multiplayer atipico di Assassin’s Creed, ovviamente con tutte le differenze del caso. Quando Watch Dogs parla in linguaggio binario, il risultato è eccellente.

Nel caso vi stanchiate di proteggere Chicago, potrete sempre decidere di distruggerla nei trip digitali
Nel caso vi stanchiate di proteggere Chicago, potrete sempre decidere di distruggerla nei trip digitali

Fa più male uno smartphone di una pistola?

Ebbene si, in Watch Dogs spesso sarà il nostro cellulare a far danni, piuttosto che pistole o fucili. Il sistema di combattimento infatti risulta abbastanza anonimo e ha alcune lacune abbastanza pesanti a mio parere: sparare “alla cieca” dalle coperture o camminando, smitragliare i nemici guidando il proprio veicolo sono due feature di cui ho effettivamente avvertito il bisogno, ma che purtroppo il titolo non offre. Ci sono sicuramente dei pregi, come la presenza della “concentrazione”, meglio conosciuta come Bullet Time, o la resa abbastanza realistica delle armi e la buona varietà delle stesse, ma le mancanze citate in precedenza mi hanno spesso portato a preferire un approccio silenzioso piuttosto che action. Trappole, imboscate, atterramenti corpo a corpo, ma anche eliminazioni con pistole silenziate oltre a divertire maggiormente sono decisamente più fruibili rispetto allo shooting puro, ripreso da altri titoli dello stesso genere in maniera nettamente migliore.

Le fasi action sono godibili, anche se imparagonabili a quelle del concorrente più diretto
Le fasi action sono godibili, anche se imparagonabili a quelle di qualche concorrente

Non si guida parlando al cellulare!

Altro punto interessante da trattare è il sistema di guida. Penso che in giro ci sia di meglio (secondo me anche Farenz pensa la stessa cosa, Gennaro, vedere il suo ultimo video per crederci NdD), ma non per questo l’offerta di Watch Dogs sia da scartare. La guida tende all’arcade e a testimonianza di ciò ci sono gli incidenti, non troppo realistici e volti a favorire una guida più spericolata e meno attenta. Un sistema che risulta in fondo piacevole, con una buona varietà di veicoli a quattro e due ruote o ancora acquatici. Avremo inoltre la possibilità di utilizzare la già citata “concentrazione” anche a bordo dei veicoli, per rallentare lo scorrere del tempo e risolvere eventuali situazioni pericolose. Infine come non citare almeno gli inseguimenti, che risultano tra le fasi più divertenti e ben riuscite del titolo.

Chicago e le sue attrazioni

Un’altro punto di forza di Watch Dogs è senza dubbio la città: caratterizzata alla grande, viva, piena di attività e della giusta grandezza. Si avverte la differenza tra un quartiere e l’altro ma soprattutto tra il giorno e la notte: la gente vive, interagisce e camminando per le strade, esaminando tutti i profili dei passanti col nostro smartphone, avremo davvero la sensazione di passeggiare in una grande metropoli multietnica e multiculturale. Un altro fattore che contribuisce a rendere vivace il mondo di Watch Dogs è il sistema di reputazione: a seconda delle nostre azioni buone o cattive che siano, il modo in cui i cittadini reagiranno alla nostra vista sarà diverso: comportandoci da “giustizieri” i cittadini non ci denunceranno alle autorità in caso di piccole infrazioni e i media parleranno bene di noi, al contrario facendo i “bulletti” verremo spesso denunciati e messi in cattiva luce da giornali, radio e TV.

La vitalità di Chicago e dei suoi cittadini si avverte anche solo cambiando quartiere
La vitalità di Chicago e dei suoi cittadini si avverte anche solo cambiando quartiere.. qui ad esempio non ci troviamo proprio nei quartieri “alti”

Inoltre Chicago offre tantissime attività secondarie che riempiranno i quartieri, oltre che il nostro tempo: semplici consegne d’auto, ricerche di cadaveri e prove incriminanti, dispositivi e antenne da hackerare, crimini da sventare, covi di bande da ripulire, tantissimi minigiochi che “svariano” dalla realtà aumentata, alla gara di bevute, e tante altre attività che non annoiano mai e anzi, spesso ci ritroveremo ad abbandonare temporaneamente la campagna principale per portare a termine qualche “lavoretto extra” sparso per la città. Tutto ciò ovviamente influisce positivamente sulla longevità: è possibile portare a termine la campagna principale in una quindicina d’ore evitando ogni distrazione, ore che raddoppiano in caso vi soffermiate di tanto in tanto a sventare qualche crimine o a raccogliere collezionabili.

Tantissime le attività secondarie, attivabili anche grazie alle app del nostro smartphone
Tantissime le attività secondarie, attivabili anche grazie alle App del nostro smartphone

L’equilibrio giusto

Il sandbox Ubisoft risulta essere davvero equilibrato con una difficoltà crescente e un sistema di abilità che ci accompagnerà in maniera graduale e mai invasiva. Infatti oltre a diversi livelli di difficoltà regolabili, Watch Dogs offre un sistema di sviluppo del personaggio suddiviso in diversi settori: potremo potenziare abilità di hacking, guida, combattimento e “fai da te” per costruire utili congegni tecnologici. Tornando alla difficoltà, già a livello “normale” i nemici risultano piuttosto reattivi e aggressivi sia a piedi che in auto, regalando sfide avvincenti. Qualche imperfezione è presente invece nell’IA dei passanti, un esempio: invece di provare a spostarsi dalla traiettoria del nostro veicolo in corsa, questi si lanceranno esattamente sotto il nostro bolide (e tra l’altro investendoli diminuirà la nostra reputazione con conseguenti insulti gratuiti da parte nostra)… evidentemente le assicurazioni pagano bene a Chicago.

Comparto tecnico, confermato il downgrade?

Decisamente si, il titolo mostrato all’E3 è solo un lontano ricordo, come potrete notare dal video comparativo qui sotto. Probabilmente il fatto di essere un “cross-gen” non ha permesso agli sviluppatori di sfruttare al massimo la potenza delle nuove console, offrendo un risultato finale più che dignitoso dal punto di vista tecnico, ma che non rispecchia (speriamo) il vero valore dell’hardware di nuova generazione. Troppi alti e bassi: buoni per esempio gli effetti di luce soprattutto di notte o il framerate sempre stabile, al contrario di espressioni facciali abbastanza anonime e danni alle auto poco curati. In questo caso gli sviluppatori si sono limitati a svolgere il “compitino” per raggiunge la sufficienza piena, purtroppo senza mai stupire il giocatore. Buoni gli spunti del comparto sonoro: buon doppiaggio e ottime le musiche d’accompagnamento durante le missioni, purtroppo un po’ meno ispirate quelle disponibili in radio.

httpvh://www.youtube.com/watch?v=dDQem9-ghc4#t=64

Collegati alla rete

Il comparto multiplayer di Watch Dogs è una piacevole sorpresa grazie alle sue modalità varie e innovative. Invece che optare per un classico catalogo di modalità online relative a deatmatch rivisitati in ogni salsa (comunque presenti), i ragazzi di Ubisoft Montreal hanno deciso di introdurre modalità più integrate al titolo stesso: quella principale prevede infatti di invadere o venire invasi da giocatori avversari che cercheranno di hackerarci, con un’esperienza online simile a quella già vista in Assassin’s Creed, in cui bisognava nascondersi tra la folla per sfuggire ai propri inseguitori. Tra l’altro potremo essere invasi in ogni luogo e momento della nostra partita in solitaria, fattore utile a spezzare eventuali fasi morte durante le nostre sessioni in solitaria.

Potrete essere hackerati in ogni momento, anche nei più opportuni!
Potrete essere hackerati in ogni momento, anche nei meno opportuni!

Presenti anche altre modalità più classiche come deatmatch a squadre, gare in auto o modalità libera. Oltre ad esse troviamo gli interessanti inseguimenti: una sorta di “guardia e ladri” in cui un giocatore controllerà le forze di polizia di Chicago dai propri cellulari o tablet (questa volta veri, non virtuali) e l’avversario dovrà raggiungere una serie di checkpoint senza farsi “catturare”. Presente inoltre il collegamento alla piattaforma Uplay, che oltre a registrare tutte le nostre statistiche, ci permetterà di ottenere veicoli e armi bonus una volta portati a termine una serie di obbiettivi.

httpvh://www.youtube.com/watch?v=PQHheQX5ijc

Commento finale

Watch Dogs diverte e tanto, soprattutto nelle fasi hacking, vero cuore del titolo. Oltre a questo, l’open world di Ubisoft offre una città caratterizzata alla grande e piena di attività secondarie varie e mai ripetitive. La trama funziona e riesce a catturare l’attenzione del giocatore, peccato solo per la caratterizzazione del protagonista che forse poteva essere approfondito maggiormente. A livello tecnico Watch Dogs non sfigura, ma è evidente che ci si aspettasse di più da una produzione di questa caratura. Concludendo, quest’ultima produzione Ubisoft è sicuramente un gioco di altissimo livello, nonostante ci sia ancora lavorare per raggiungere le vette stabilite dal suo concorrente più diretto, ossia Grand Theft Auto. Per una nuova IP, da qualsiasi punto la si guardi, ci si può ritenere comunque ampiamente soddisfatti, guardando ad un eventuale futuro della serie con grande ottimismo: il voto di seguito va considerato proprio sulla scia di questa fiducia.

9/10

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Gennaro Favatà
Detto anche Giovanni, dagli amici di Ubisoft. Newser, inviato, grafico e se sei fortunato lo trovi anche sul forum di PlayStationBit. Ama alla follia fumetti, cartoni animati, videogiochi e quanto di più colorato e nonsense ci sia, non disdegnando però generi più dark come l'horror e il noir. Inoltre, come ogni eroe che si rispetti, sa trattenere il fiato per dieci minuti.

2 Commenti

  1. Bella rece! Sono arrivato alla fine un po’ col fiatone, ma per un gioco del genere quattro pagine ci volevano xD

    • Anche per GTA feci lo stesso, sono open-world con tantissime feature quindi mi piace non tralasciare nessun aspetto secondario o primario che sia 🙂 Grazie dei complimenti comunque caro 😀

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