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Azkend 2: The World Beneath – Recensione

Publisher: 10Tons Ltd. Developer: 10Tons Ltd.
Piattaforma: PS4 (disponibile anche per PS Vita, Mobile) Genere: Puzzle Game Giocatori: 1 PEGI: 3 Prezzo: 7,99 €

“Il disordine è un ordine che non si riesce a vedere”

H. Bergson

Come abbiamo recentemente raccontato parlando del buon Tumblestone, il genere dei puzzle game sta vivendo una seconda giovinezza su smartphone e tablet, senza però dimenticarsi delle care vecchie console; ecco perché oggi siamo qui a parlare del videogame creato da 10Tons Ltd., Azkend 2: The World Beneath.

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Jules Verne Approved

Quando si parla di puzzle game molto spesso la trama, se esistente, fa da semplice corollario a quello che sono i livelli di gioco: alzi la mano infatti chi si ricorda perché infiliamo caramelle una dietro l’altra nello scaricatissimo Candy Crush Saga, tanto per fare un esempio.

Ecco perché sapere che dietro alle meccaniche “match 3” di Azkend 2 si cela una trama non esattamente scritta da J. R. R. Tolkien ma nemmeno così banale lascia decisamente stupiti. Catapultati nella metà dell’Ottocento, ci ritroveremo infatti in viaggio verso New York su una nave partita dal Regno Unito che, ahi noi, verrà risucchiata in gorgo generato da una terribile tempesta all’apparenza tutt’altro che naturale.

Scampati miracolosamente alla morte, ci ritroveremo però in un luogo descritto anche dall’immortale Jules Verne, ossia il centro della Terra, ed il nostro scopo sarà risalire verso la superficie esplorando però nel contempo aree che nessun essere umano aveva mai visto prima.

Nulla di eclatante, appunto, ma sicuramente un buon incentivo per metterci a fare ordine negli oltre 60 schemi che la modalità Storia ci proporrà e, magari, per divertirci a rigiocare i livelli per riuscire a completarli tutti al 100%. Vediamo però più nel dettaglio le meccaniche di Azkend 2.

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Ho perso la bussola

Come abbiamo già rivelato parlando della trama, Azkend 2: The World Beneath altro non è che un classico “match 3”, ossia uno di quei puzzle game in cui ci verrà richiesto di allineare tre o più oggetti uguali tra loro per eliminarli dallo schema, accumulare punti ed eventualmente completare obiettivi secondari.

La vasta griglia che ci verrà proposta nei vari livelli sarà composta da tessere esagonali riportanti vari simboli legati in qualche modo all’ambiente marino e terrestre: conchiglie e stelle marine ma anche ambre con all’interno insetti ed altro ancora saranno solo alcuni degli oggetti che troveremo, presentati da una grafica piatta ma comunque colorata che ben si adattava ai piccoli schermi degli smartphone (o di PlayStation Vita) ma che non stona nemmeno sul televisore.

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La meccanica di gioco sarà semplice ma nel contempo cervellotica: dovremo infatti collegare almeno tre oggetti uguali tra loro con un’unica linea, con la possibilità di proseguire potenzialmente all’infinito la catena per eliminare in un colpo solo più elementi possibile e ovviamente riempirci di punti ed incrementare il nostro moltiplicatore.

Ad aiutarci nei livelli avremo anche un’apposita barra, denominata Tesla, che si caricherà ad ogni nostra concatenazione e, giunta al suo culmine, scatenerà una scarica di fulmini che andrà ad eliminare alcune tessere del nostro schema facilitandoci di fatto il compito.

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Cervelli in fumo

Azkend 2 propone quindi una meccanica sostanzialmente classica, sfruttando la possibilità di concatenare elementi per liberare lo schema: questo però vale solo per i primi livelli di gioco, dato che proseguendo nell’avventura si sveleranno le sorprese che i ragazzi di 10Tons Ltd hanno preparato.

Ad affiancare gli schemi “normali” infatti troveremo dei livelli speciali con richieste altrettanto speciali: passeremo dall’eliminazione di insetti per arrivare fino a scenari in fiamme in cui dovremo fare i pompieri ed aver ragione dell’incendio per completare lo schema.

Come se non bastasse, ad inframezzare ogni capitolo di gioco troveremo ad aspettarci un simpatico mini-game che fa il verso ai titoli in cui trovare gli oggetti nascosti, dato che in un determinato lasso di tempo dovremo individuare sul disegno che ci verrà presentato parti di scenario inquadrate dal nostro cannocchiale.

Tutto ciò contribuirà a fornire varietà (non eccessiva comunque) alla Storia e permetterà di arrivare senza troppo annoiarsi al termine della stessa, il tutto in circa 3-4 ore di gioco, sbloccando nel frattempo anche una serie di potenziamenti attivi e passivi che ci forniranno supporto durante la risoluzione degli schemi più complicati.

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Mal di mare

Le poche ore che passeremo in compagnia della piacevole storia raccontata da Azkend 2 dovrebbero servire da trampolino di lancio per spingerci a giocare anche le altre modalità di gioco disponibili, ossia una a tempo ed una con schema infinito, e completare la campagna principale raccogliendo ogni medaglia disponibile.

Purtroppo però quello che succede è l’esatto opposto, dato che con il passare del tempo la sorpresa legata alle poche novità introdotte verrà meno e subentrerà presto un senso di ripetitività che fungerà da deterrente anche per il “puzzle gamer” più accanito.

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La presenza di qualche variante negli schemi e di potenziamenti sbloccabili con il proseguo dell’avventura non è sufficiente a spingere a provare anche le modalità secondarie, peraltro del tutto fini a se stesse e con le sole leaderboard a tentare di aumentare la longevità generale di gioco.

Questa sensazione si amplifica su PlayStation 4, dove a ciò si somma anche il fatto che i controlli, sia con la levetta analogica, sia con il touchpad frontale (decisamente poco azzeccata questa scelta) lasciano molto a desiderare e fanno trasparire una volta di più la natura “portatile” del gioco, che difatti migliora sulla piccola PlayStation Vita.

Un piccolo accenno infine ai comparti video ed audio, con musiche ed effetti sonori che ben si adattano allo stile di gioco ed una grafica colorata e molto apprezzabile sia per quanto concerne le tessere e gli effetti dei vari bonus, sia per i wallpaper che andremo ad analizzare tra uno schema e l’altro.

Trofeisticamente parlando: vita da lupi di mare

Arrivare al 100% di Azkend 2, come rivela la nostra dettagliatissima guida, sarà tutt’altro che semplice, dato che la maggior parte dei trofei richiederà, oltre ad una buona dose di abilità, anche un certo quantitativo di fortuna, senza peraltro fornire ricompense così succulente da giustificare il tempo richiesto al completamento di questo elenco, dati i soli 4 argenti e la totale assenza di coppe d’oro.

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Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.