Grim Fandango Remastered – Recensione

Sviluppatore: Double Fine Entertaiment Publisher: Double Fine Entertaiment Piattaforma: PS4 (disponibile anche per PS Vita) Genere: Punta e Clicca Giocatori: 1 PEGI: 12 Prezzo: 14,99 € Italiano:

“Manny, non sarai mica… innamorato?” – “Innamorato? L’amore è per i vivi!”

Salvador Velasco & Manny Calavera

Nel 1998 arrivava su PC Grim Fandango, avventura grafica sviluppata dalla leggendaria Lucas Arts. Ai tempi critica e pubblico acclamarono il gioco per tutte le novità che apportò al genere (grafica 3D, nuovi controlli, nuovi menù) e per le solite qualità già ammirate nelle produzioni Lucas. Successo che però non si trasformò in vendite, probabilmente a causa di una distribuzione non eccellente, ma anche per colpa della progressiva scomparsa del genere “punta e clicca”.

Tim Schafer ha lottato per anni provando a riportare Grim alla luce, ma il remake rimaneva sempre un miraggio a causa di diritti d’immagine e problemi legali. Almeno fino a quando Lucas Arts non è definitivamente fallita (aprile 2013) e Schafer ha provato ancora una volta a riportare alla luce la sua splendida creatura. Grazie a Disney, Sony, Double Fine e tutti gli appassionati che non hanno mai dimenticato Grim Fandango, finalmente tutti possono conoscere Manny Calavera e i protagonisti dell’ultima vera avventura grafica anni ’90.

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Un’epica storia di crimini e corruzione nella Terra dei Morti

Recitava così la frase presente sulla copertina della versione originale di Grim Fandango. La storia dell’avvenutura grafica di Tim Schafer comunque, non si limita a questo anzi, ci ritroveremo di fronte a tantissime situazioni che si dividono tra drammaticità e comicità in maniera magistrale, ma partiamo con ordine.

Terra dei Morti, atmosfera anni ’30 con un’ambientazione ripresa dalla tradizione messicana, ci ritroveremo ad indossare i panni di Manuel Calavera, impiegato nel distretto dei morti con il compito di indirizzare le anime dei defunti nell’aldilà. Ben presto però, Manny si accorgerà di strane trame alle sue spalle, grazie all’arrivo di Mercedes “Meche” Colomar. Sono queste le premesse alla base del viaggio che il nostro scheletrico protagonista affronterà in Grim Fandango, alla ricerca della redenzione personale e forse dell’amore. La narrazione è sempre avvincente, anche grazie all’ottima recitazione dei doppiatori, e tiene incollati i giocatori allo schermo grazie agli intrighi e ai misteri della Terra dei Morti.

Grazie a Meche la "vita" di Manuel cambierà drasticamente nel giro di poche ore
Grazie a Meche la “vita” di Manuel cambierà drasticamente nel giro di poche ore

I personaggi sono caratterizzati alla perfezione, tant’è che ogni dialogo, ogni frase detta anche da personaggi che si vedono per una sola scena possono diventare delle citazioni. A proposito di ciò c’è una piccola curiosità, ogni trofeo legato alla trama riporta le frasi più significative di ogni personaggio, e fidatevi quando vi dico che i 48 trofei presenti sono pochissimi per raccogliere tutte le citazioni più significative del titolo. In particolare Manny, il protagonista, si racconta ai giocatori con parole piene di umorismo cinico che descrive perfettamente la sua personalità.

Ai giocatori viene trasmessa la sensazione di trovarsi di fronte ad un personaggio vivo (si fa per dire) che buca lo schermo, al contrario di molti “eroi” moderni che hanno la personalità di un comodino. La trama e la narrazione di Grim Fandango sono tra le migliori di sempre (come da tradizione per i titoli Lucas Arts) e se chi ci ha giocato se ne ricorda con tanto piacere a distanza di 17 anni, un motivo ci sarà.

Un’avventura grafica moderna

Passando al gameplay, identifichiamo innanzitutto il genere di appartenenza del titolo: l’avventura grafica. Se è la prima volta che leggete una definizione del genere, sappiate che si parla di giochi in cui l’obbiettivo del giocatore è soprattutto di esplorare, dialogare con i personaggi presenti nello scenario ma soprattutto risolvere enigmi. Quindi no, non si spara, come la maggior parte dei videogiochi moderni, ma ci si spreme le meningi per risolvere rompicapo abbastanza complicati nella loro idiozia.

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I protagonisti di Grim Fandango vantano una caratterizzazione davvero difficile da ritrovare nei videogiochi moderni

Per venirne a capo sarà fondamentale parlare con chiunque e stare attenti ad ogni parola e accento, avere una buona dose di ingegno e fantasia ma soprattutto immedesimarsi nelle situazioni bizzarre della Terra dei Morti. La difficoltà non è proibitiva, ma neanche così scontata. Grim Fandango comunque, fu una novità assoluta nel genere delle avventure grazie all’introduzione di due elementi del tutto inediti ai tempi, come il 3D e la scomparsa dell’inventario a schermo. Grazie a queste innovazioni scompare il classico “punta e clicca” in favore di un’interattività maggiore del nostro protagonista con scenari, oggetti e altri personaggi. Nella nuova edizione inoltre, sono stati svecchiati i comandi con un’operazione analoga a quella già vista nel recente Resident Evil HD, grazie all’eliminazione del frustrante movimento “tank” in favore di un controllo di Manny più libero e veloce.

La classe non è acqua, ma Marillo de Oro

No, non è una citazione ma una frase rivista dal sottoscritto con l’aggiunta del leggendario liquore con foglie d’oro del Calavera’s Cafè. Tornando a noi, volevo dedicare questo paragrafo al design di Grim Fandango, a mio avviso tra i più particolari ed eleganti di tutto il panorama videoludico. Innanzitutto, a cosa si è ispirato Tim Schafer quando creò Grim? Al “Dias de los Muertos”, ovvero giorno dei morti in Messico che corrisponde alla nostra commemorazione dei defunti. Il clima che si respira in America centrale però è tutt’altro che solenne, vissuto in maniera allegra e spensierata per onorare la memoria dei cari defunti.

Il cognome di Manny “Calavera” è il nome dei tipici teschi rituali decorati, ma ci sono decine di riferimenti simili nel gioco, utili a caratterizzare maggiormente ambientazioni e personaggi. L’altro elemento a cui si è ispirato fortemente Schafer per creare lo stile di Grim Fandango sono gli anni ’30. I film gangster del leggendario Humphrey Bogart, l’atmosfera noir, veicoli, strutture e abiti ripresi da quell’epoca, rendono davvero unica l’opera di Tim Schafer. Anche in questo caso, gli anni passano ma la qualità e il buongusto di Grim Fandango restano invariati, come d’altronde per qualsiasi classico.

Le ambientazioni uniscono il fascino dell'architettura azteca, con lo stile noir degli anni '30
Le ambientazioni uniscono il fascino dell’architettura azteca, con lo stile noir degli anni ’30

17 anni dopo, cosa è cambiato?

Diciassette anni dopo, Grim Fandango è stato rivisto graficamente, ma è quello che meritava? Forse no. Il vero ed unico difetto di questa rimasterizzazione è la rimasterizzazione stessa, purtroppo. Bene, benissimo anzi, gli effetti di ombre e luci. A metà strada i personaggi e gli oggetti: il lavoro sulle texture c’è stato ed è ottimo, ma i poligoni che compongono i personaggi sono rimasti invariati.

Le note dolenti sono relative a fondali e formato grafico: con la pressione del tasto R3 potrete passare tra nuova e vecchia grafica di gioco e salta immediatamente all’occhio che gli ambienti non sono stati minimamente rivisti. Stilisticamente sono perfetti, l’abbiamo già appurato, ma graficamente avrebbero meritato una leggera “svecchiata”. L’altro grande difetto è il formato grafico, che è rimasto bloccato sui 4:3. Attenzione questo non vuol dire che non si possa giocare anche in 16:9, ma che purtroppo non c’è stato alcun lavoro di adattamento, fattore che penalizza ulteriormente il comparto tecnico del gioco. In definitiva, se vi aspettavate una nuova veste grafica per Grim Fandango rimarrete piuttosto delusi.

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Un’immagine comparativa vale più di mille parole. Come potete vedere solo Manny si è rimesso in forma

Rimanendo nel comparto tecnico, ma passando ad analizzare l’audio, la situazione non è molto diversa: se la colonna sonora è stata totalmente rieseguita da un orchestra live ed è sempre qualitativamente incredibile, altrettanto non si può dire del doppiaggio (per fortuna, presente anche in lingua italiana) che non è stato minimamente rivisto tecnicamente e per questo motivo a volte la qualità non è delle migliori, senza nulla togliere alla recitazione ovviamente, che anche se avesse tutti i difetti tecnici del mondo rimarrebbe tra le migliori nel mondo dei videogiochi.

Ultima novità, ma non meno importante, è l’aggiunta del commento degli sviluppatori. Se pensate di essere di fronte al solito extra noioso e superfluo, vi sbagliate di grosso. Se siete appassionati non potete rinunciare a questo bonus, se non lo siete probabilmente lo diverrete grazie ad esso. Innanzitutto come funziona: girando per l’ambientazione in alto a sinistra comparirà di tanto in tanto un’icona e con la pressione di un tasto partirà il commento degli sviluppatori relativi ad ambiente, oggetto o personaggio al quale siete vicini. Tantissime curiosità su come è nato il gioco ed a cosa Schafer si è ispirato; una serie di aneddoti che vi faranno capire ancor di più il lavoro che c’è dietro al capolavoro.

VERDETTO

Grim Fandango, nonostante siano passati diversi anni, ha mantenuto le sue qualità narrative e stilistiche. Una storia avvincente come poche, puzzle ed enigmi stimolanti e divertenti e l'umorismo di tutti i personaggi del cast vi faranno innamorare di questo gioco all'istante. I problemi sorgono quando parliamo della rimasterizzazione: i ragazzi di Double Fine tecnicamente non hanno aggiunto praticamente niente di nuovo all'opera originale, sistemando qualche texture e aggiungendo un sistema di ombre, ma lasciando invariato tutto il resto, come ad esempio il formato video 4:3. Qualcosa di positivo comunque c'è in questa nuova edizione: il commento degli sviluppatori in tempo reale e i nuovi comandi riescono ad integrare qualcosa che non c'era e che effettivamente arricchisce il titolo. In conclusione, dovendo valutare il titolo in sè per sè è scontato assegnarli il massimo dei voti (che su PlayStation Bit è 9), ma considerando una rimasterizzazione non propriamente all'altezza dobbiamo togliere almeno un punto a Grim Fandango Remastered, che comunque rimane da giocare assolutamente e in caso non abbiate ancora provveduto a farlo l'arrivo della nuova edizione può diventare l'occasione giusta.

Guida ai Voti

Gennaro Favatà
Detto anche Giovanni, dagli amici di Ubisoft. Newser, inviato, grafico e se sei fortunato lo trovi anche sul forum di PlayStationBit. Ama alla follia fumetti, cartoni animati, videogiochi e quanto di più colorato e nonsense ci sia, non disdegnando però generi più dark come l'horror e il noir. Inoltre, come ogni eroe che si rispetti, sa trattenere il fiato per dieci minuti.

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