Little Adventure on the Prairie – Recensione

Sviluppatore: Infinite Madaa Publisher: Infinite Madaa Piattaforma: PS4 (disponibile anche per PS Vita, Mobile) Genere: Avventura Giocatori: 1 PEGI: 3 Prezzo: 1,59 € Italiano:

Accingiamoci a recensire uno dei giochi più celebri del momento, anche se tale fama non deriva dal gameplay o da altri fattori intrinseci del videogioco, bensì dalla semplicità di completamento, che vi può regalare un Platino in poco più di mezz’ora.

Little Adventure…

In realtà basta proprio questa parola inserita nel titolo per descrivere questo “capolavoro”, ma per doveri di serietà dobbiamo essere un po’ più esaustivi. Quest’avventura è proprio “little”, inteso come scarso, piccolo, e questa pochezza è dovuta generalmente ai contenuti che offre il titolo, che si avvicinano pericolosamente al nulla cosmico. La trama è totalmente assente, così come la personalizzazione del protagonista e del suo equipaggiamento. Non vi sono un albero delle abilità o delle statistiche, ad esempio.

Il gioco si struttura in dodici livelli, divisi in tre mondi diversi la cui differenza sta solo nei blocchi utilizzati per il paesaggio e nei modelli dei nemici (due per mondo, sei in totale). Ogni livello è composto da un certo numero di nemici da uccidere, fatto ciò il livello è completato. Durante la vostra avventura potrete raccogliere potenziamenti per le difese e per l’attacco. I pattern dei nemici sono esattamente gli stessi, così come le loro dimensioni, cambia solamente l’estetica.

Bastano tre tasti!

Ebbene sì: movimento, salto, attacco. Basta, non c’è altro. Un solo tipo di attacco, un salto legnoso come una quercia e dei modelli da Game Boy Advance. Personalmente non ho mai ritenuto la pochezza grafica un problema nei casi in cui questa sia accompagnata da un contorno qualitativamente accettabile, sia questo l’innovatività della trama o del gameplay, un level design ispirato anche se tecnicamente scadente o una fase di gioco quantomeno divertente e immersiva. In Little Adventure on the Prairie non c’è niente di tutto questo.

Spesso mi ritrovo a parlare del confronto fra app del telefono e videogiochi da console fissa, sottolineando come la qualità richiesta dal pubblico delle console sia tendenzialmente superiore a quella richiesta per le app su smartphone (soprattutto se gratuite). Partendo da questo punto, possiamo affermare che Little Adventure on the Prairie cadrebbe nell’insufficienza anche se si trattasse di una app gratuita per cellulare, figuriamoci su PlayStation 4, a pagamento, seppur con un prezzo simbolico. Giocare a questo titolo è sostanzialmente come andare al ristorante e ordinare solo il pane.

Proviamo a salvarlo…

Little Adventure on the Prairie cade letteralmente a pezzi davanti ai vostri occhi mentre ci giocate. Non mi aspettavo chissà cosa da un’opera con tali premesse, ma almeno una boss fight al termine di ognuno dei tre mondi sarebbe stata gradita, anche solo un nemico uguale agli altri come pattern di movimento e attacco, ma diverso esteticamente.

Quantomeno potevo aspettarmi che, considerata la bassissima quantità di modelli e operazioni, il gioco fosse privo di bug. Che illuso; vi capiterà spesso di bloccarvi sopra la testa dei nemici o di subire ingenti danni senza un apparente motivo.

La grafica dei menù, dai, quella andrà bene! E invece no. Vi basti pensare che sono sbagliati anche i numeri dei livelli; a quanto pare gli sviluppatori sono arrivati alla prima elementare e hanno appreso solo i numeri da 1 a 9, dopodiché sono andati a intuito. Allora ci sarà un new game + dove i nemici fanno più danni o si ha una minor quantità di vita massima? Assolutamente no, non c’è alcun fattore che aumenti il livello di rigiocabilità.

Sembra di essere in uno di quei videogiochi horror, dove cerchi di scappare ma tutte le vie di fuga sono bloccate in qualche modo. Il 3/10 in pagella a Little Adventure on the Prairie vi sta inseguendo con un machete affilato e voi state cercando di scappare per salvarlo da questa triste fine, ma non ce la farete. Il vostro destino è segnato, game over!

Perché lo acquisti?

Bene, è arrivato il momento di discutere di una corrente che sta prendendo piede negli ultimi tempi; acquistare videogiochi solamente per il trofeo di Platino. Alcuni sviluppatori marciano su questa cosa, offrendo al pubblico un prodotto infausto ma che regala la famigerata coppa blu senza dover incombere in alcun tipo di difficoltà o perdita di tempo.

Ognuno segue la propria coscienza, legittimamente, esponendosi ai giudizi altrui che comunque non dovrebbero condizionarlo; tuttavia, questa gran massa di titoli imbarazzanti con trofei banali che stanno popolando il PlayStation Store è proprio causa di questa moda. Il nostro sito è diventato celebre in Italia, fra le altre cose, proprio grazie ai trofei. Alcuni di noi vantano nella propria lista trofei dei giochi appartenenti a questa categoria. E come noi, molti di voi fanno parte di questa grande famiglia.

E’ necessario però dire che questi titoli, oltre a non offrire niente sul piano videoludico, non offrono neanche niente a noi che scriviamo le guide (perché non necessitano di vere e proprie guide), così come non aggiungono niente al vostro profilo e alla vostra bacheca trofei, se non numeri assolutamente privi di significato.

Trofeisticamente parlando: se Maometto non va alla montagna…

Eccoci al momento cruciale della recensione. La quasi totalità dei trofei è legata al completamento dei livelli, mentre ce ne sono pochi relativi al moltiplicatore di attacco e difesa, che tuttavia si conquisteranno quasi inevitabilmente. Otterrete il trofeo di Platino anche senza farci caso in poco più di dieci minuti.

VERDETTO

Little Adventure on the Prairie è un titolo che non offre alcun tipo di contenuto. Un gameplay legnoso, una longevità ridicola, bug grafici a pioggia, senza contare l'assenza totale di trama, contestualizzazione, boss di fine livello e personalizzazione. Un gioco totalmente piatto, come l’encefalogramma di chi si espone a quest’opera con qualche speranza che non sia quella di ottenere un trofeo di Platino senza alcuno sforzo, motivo principale (e verosimilmente l'unico) per il quale il gioco esiste.

Guida ai Voti

Giovanni Paolini
Catalizzatore di flame sul web e drogato seriale di fantacalcio, Giovanni vede il videogioco come un'espressione artistica piuttosto che come un mero intrattenimento privo di contenuti significativi. Per questo motivo, ripudia il 90% dei AAA e si tuffa sfacciatamente nel mercato indipendente, rimanendone il più delle volte scottato seppur senza rimorsi. Amante della musica di qualità, delle narrazioni articolate e di design ispirati, si è tuttavia mostrato fin dall'adolescenza ossessivamente attratto dai personaggi femminili antropomorfi, mistici o animati, universalmente conosciuti come waifu. Rappresenta orgogliosamente la vena toscana del Bit.