Sono pochi gli studi che ormai provano a inventare generi nuovi o a migliorarli. A volte questo ruolo, ultimamente, è rivestito da publisher di portata globale quali Ubisoft, Electronic Arts e Bandai Namco. Ma più spesso questo è il caso delle software house minori, o indipendenti; nello specifico parliamo dei ragazzi di 12 Hit Combo, studio che porta sul mercato un genere quasi estinto su PC e raro su console. Si tratta del genere beat ‘em up, che sostanzialmente prevede un combattimento tra il protagonista e un improbabile numero di avversari.
Distruggi, scappa, distruggi
Un tempo c’erano soltanto i sette Overlord, antiche forme capaci di plasmare galassie; il più malvagio tra loro, Kesedihan, per impadronirsi degli Intipati, scelse di tradire questi ultimi intrappolandoli in una sorta di stasi temporale. Ma che cosa sono questi Intipati? Bene, si tratta di frammenti d’essenza creatrice dell’universo posseduti dagli altri Overlord. Roba che scotta, ne converrete. Ciò non cambia che un giorno gli Overlord imprigionati decisero di prendersi la rivincita.
Una storyline, quella alla base di Space Overlords, priva di svolte narrative e presentata quasi esclusivamente attraverso i dialoghi, anch’essi abbastanza semplici, che intervalleranno a cadenza regolare le sessioni di gioco. All’inizio della partita selezioneremo uno tra i quattro Overlord disponibili con tanto di tutorial, che ci permetterà di entrare in contatto con l’estrema semplicità delle meccaniche di gioco – distruggere palazzi e minacce che ci troveremo di fronte, e poco altro.
Ognuno dei quattro Overlord disponibili sarà caratterizzato da quattro statistiche principali: Speed, che indicherà la velocità di movimento; Corsa, dote utilizzabile per schiacciare gli edifici passandoci sopra; Strength determinerà la potenza degli attacchi, divisi in alto e basso; infine troviamo Defense, rappresentante le potenzialità difensive, e il parametro Super, che farà riferimento alla potenza dell’attacco speciale.
Solo io posso distruggere quello che ho creato
Per ogni pianeta che ci troveremo a visitare, la solfa non cambierà. Per tutto il tempo non dovremo far altro che sferrare fendenti a destra e a manca senza alcun motivo valido, se non quello di radere al suolo le strutture presenti sul nostro cammino. L’unico elemento da tenere in considerazione sarà quello del numero di edifici distruttibili presenti sul pianeta, con la basilare differenza che quelli più deboli potranno essere distrutti a suon di cazzotti, mentre quelli più potenti richiederanno invece l’utilizzo dell’attacco speciale.
Un gameplay molto essenziale, troppo, che renderà monotone le vostre sessioni di gioco e soprattutto nelle fasi iniziali farà crollare a picco il senso di sfida. Non riesce a migliorare la situazione nemmeno la cooperativa, con quattro diversi tipi di gioco, con otto pianeti speciali esclusivamente in multigiocatore.
La pazienza è la virtù dei forti
La monotonia sarà di casa. Un parziale tentativo di scongiurarla è legata al fatto di avere inserito, da parte degli sviluppatori, un editor di livelli, che ci consentirà di creare il nostro pianeta personale caratterizzato in ogni minimo dettaglio; potremo poi distruggerlo – ma dai, non lo avremmo mai detto – in compagnia di amici, per un massimo di quattro giocatori. Potremo anche condividere i pianeti con la community, scaricare e giocare i livelli creati da altri giocatori. L’editor avrebbe dovuto incrementare la varietà e la longevità del titolo, ma così non è stato, causando così un ulteriore intoppo a causa della sua scarsa giocabilità.
Il problema principale, che si affianca a molti altri, se vogliamo, minori, ma non trascurabili, risiede nell’aspetto grafico, che non contribuisce per nulla a creare l’atmosfera desiderata, conferendo al mondo di gioco, soprattutto a causa di modelli poligonali di scarsa qualità, un aspetto poco chiaro. Così come non rendono giustizia alla tematica sci-fi neanche gli effetti visivi, specie quelli dei poteri speciali. Numerosi bug e glitch affossano definitivamente il titolo dello studio di sviluppo colombiano. Lo stesso comparto audio, che inizialmente sembrerebbe salvarsi, è un loop musicale martellante, frustrante e in definitiva fastidioso.
Trofeisticamente parlando: distruggi, che prima o poi ti passa
Space Overlords è un tasto meno dolente di quanto si potrebbe pensare almeno per i cacciatori di trofei, il titolo ha infatti un Platino piuttosto fattibile. In totale troviamo venticinque trofei tra cui quattro trofei bronzo, quattordici trofei argento e sei oro. Oltre ai trofei del completamento della storia, troviamo trofei dove si devono semplicemente rompere edifici, tantissimi edifici; ci sono anche i consueti collezionabili, per completare così il quadro generale.