Primo PianoTales of Hearts R - Recensione

Tales of Hearts R – Recensione

Publisher: Bandai Namco Developer: Namco Tales Studio
Piattaforma: PS Vita Genere: JRPG Giocatori: 1 PEGI: 16

Nell’ormai lontano 2008, approdava su Nintendo DS Tales of Hearts, capitolo che non raggiunse mai i nostri lidi, restando confinato in Giappone. Le speranze per gli appassionati della storica serie di JRPG di poterlo provare rifiorirono quando qualche mese fa Hideo Baba, papà della serie, tramite un sondaggio, propose ai giocatori tre titoli tra cui scegliere: il vincitore sarebbe stato ripubblicato in tutto il mondo in una sua versione riveduta, ampliata e corretta. E a vincere fu proprio Tales of Hearts con grande gioia dello stesso Baba che lo ha sempre visto come uno dei migliori capitoli della serie che, per motivi di marketing, purtroppo non tutto il mondo potette apprezzare alla sua uscita. Grazie alla collaborazione con Sony, però, Tales of Hearts ha una nuova possibilità e questa sua nuova versione esclusiva per PlayStation Vita, rinominata per l’occasione Tales of Hearts R, si propone di portare alla già ampia libreria di JRPG della sfortunata console della major nipponica un nuovo massimo esponente del genere. Hideo Baba e il suo team saranno riusciti nell’intento?

Tales of Hearts R

La R fa la differenza

Come detto, Tales of Hearts R non è altro che un remake di un capitolo noto probabilmente solo agli appassionati della saga visto che l’originale non arrivò mai da noi. La “R” aggiunta al titolo sta per “Re-imagining”. Si, re-immaginato perché Tales of Hearts R non si propone solo di migliorare l’aspetto tecnico e grafico del titolo originale, ma si propone di re-inventare la storia in sè. Alle avventure originali che ci vedranno vestire i panni di Kor Meteor, un giovane Somatico, che per alcune vicissitudini che non staremo qui a rivelarvi per evitarvi spoiler e permettervi di godere pienamente della vostra esperienza di gioco (evitando anche di rivelarvi alcuni colpi di scena nemmeno tanto originali, se proprio vogliamo dirla tutta) sarà costretto ad intraprendere un lungo viaggio con altri Somatici. I Somatici sono speciali individui in grado di utilizzare e manifestare il proprio Spiria (assimilabile al proprio spirito, la propria anima) tramite un’arma, il Soma, appunto. Il nostro Kor incontrerà i fratelli Hearts, Kohaku e Hisui, in fuga da una strega, Incarose. Il perché i due ragazzi siano così importanti per questo essere malvagio, non ci è dato saperlo, almeno all’inizio. Dopo poco, comunque, cominceranno i disastri: lo Spiria di Kohaku andrà in mille pezzi e l’obiettivo primario dei tre sarà quello di ricomporlo. Durante il viaggio incontreranno altri membri che si andranno ad unire al proprio party e i tre scopriranno segreti e varie rivelazioni che andranno a comporre, poi, una trama che riesce a tenere incollato il giocatore alla console fino al suo epilogo, a patto che quest’ultimo soprassieda su un inizio un po’ lento. Fin qui, nulla di nuovo rispetto alla sua versione DS, comunque. La “R” viene giustificata quando, mettendo a confronto le due versioni, ci si rende conto che in alcuni frangenti la storia viene approfondita maggiormente, spiegando alcuni retroscena al giocatore tramite sequenze di gioco aggiuntive e nuove scene d’intermezzo oltre che, ovviamente, a tutte le migliorie tecniche di cui vi parleremo approfonditamente nell’ultima pagina di questa recensione.

Cosa vorrà Incarose dai nostri protagonisti?
Cosa vorrà Incarose dai nostri protagonisti?

Cos’è il viaggio se non esperienza di vita?

Kor, Kohaku e Hisui Hearts e tutti i personaggi che andremo ad incontrare e decideranno di mettersi in cammino con noi andando a modificare il nostro party, vedranno inizialmente gli altri come dei perfetti sconosciuti, degli estranei. Tra chi nasconde terribili segreti, chi viene preso in giro dagli altri e chi ancora proprio non riesce a fidarsi degli altri, tutti restano inizialmente sulla difensiva, unendosi al gruppo, chi più chi meno, solo per convenienza. Sarà il viaggio che intraprenderanno ad unirli. Combattimento dopo combattimento, ognuno inizierà ad apprezzare ed aiutare il prossimo, dandosi man forte a vicenda e venendo a creare dei legami che costituiranno, come vedremo, una parte fondamentale del gameplay del gioco oltre che a far sviluppare la storia stessa. Tutto ciò andrà a comporre una delle cose migliori del gioco: un magnifico character design che permetterà anche al giocatore di legarsi affettivamente ai diversi protagonisti di gioco in una sorta di magica alchimia in cui salvare la vita del prossimo vale più di ogni altra cosa.

Amicizia, fiducia, perdono: saranno solo alcuni dei temi trattati (magnificamente) in Tales of Hearts R
Amicizia, fiducia, perdono: saranno solo alcuni dei temi trattati (magnificamente) in Tales of Hearts R

Somatici acrobatici

Dal punto di vista del puro gameplay, il tutto si traduce in un perfetto mix di ingredienti: scontri belli da vedere e soprattutto da giocare, meccaniche facili da comprendere quanto profonde e complesse da padroneggiare perfettamente, intervallate da fasi esplorative mai noiose.
I personaggi fanno il loro esordio nel mondo dei combattimenti 3D e la differenza è netta: negli scontri saremo catapultati in una sorta di arene dalle dimensioni più che accettabili e che permettono di godere di combattimenti sempre fluidi. I controlli sono precisi e vengono addirittura sfruttate le potenzialità touch della console per impartire ordini ai compagni. Con questa caratteristica, il comando sui combattimenti diventa davvero completo, potendo prendere il controllo di ogni membro del party e, coordinandosi con lui, dare vita a devastanti serie di attacchi. La vera caratteristica dei combattimenti di Tales of Hearts R, però, è sicuramente la possibilità di scaraventare in aria il nemico dopo aver completato una precisa serie di attacchi e, con la semplice pressione di un tasto, teletrasportarsi al suo fianco per proseguire con la propria devastante combo, non lasciandogli alcuno scampo.
Come in ogni JRPG che si rispetti, comunque, la parte preponderante del gameplay è quella al di fuori dai combattimenti, impegnando il giocatore a destreggiarsi in tutta una serie di menù che gli consentiranno di avere un controllo completo sul proprio party, migliorando le statistiche dei diversi personaggi modificando l’equipaggiamento di ognuno, facendogli apprendere diverse Artes (i poteri che i diversi protagonisti potranno scagliare contro i nemici) o ancora decidendo quale stile di combattimento devono tenere in battaglia, potendo, ad esempio, imporre ad un determinato personaggio di attaccare “a testa bassa”, ad un altro di indebolire i nemici da lontano con armi o magie ed ad un altro ancora di pensare solo a curare i propri alleati. Gli scontri si alterneranno tra quelli, ovviamente, scriptati, contro boss e non, che ci permetteranno di proseguire con la storia ed altri completamente casuali, con nemici di ogni tipo che improvvisamente bloccheranno il nostro cammino senza che noi possiamo evitarli in alcun modo, un po’ come avveniva nei vecchi Final Fantasy X o X-2.

Unendo le forze con i propri compagni, si potrà dar vita a spettacolari combo aeree!
Unendo le forze con i propri compagni, si potrà dar vita a spettacolari combo aeree!

In nome della nostra eterna amicizia

Come anticipatovi, un ruolo fondamentale nel gioco verrà occupato dai rapporti tra i diversi personaggi, sia per quanto riguarda l’aspetto narrativo (precedentemente descritto) che per quanto concerne il punto di vista del gameplay che ci apprestiamo a spiegarvi. Tra i diversi menù, infatti, sarà possibile controllare una “Barra dei Legami” che ci permetterà di osservare e gestire i rapporti tra i diversi membri del nostro party. Essa andrà riempiendosi man mano che, ad esempio, forniremo in battaglia supporto ad un determinato alleato o compiendo alcune scelte nella storia tra diverse opzioni nei dialoghi che però, attenzione, non modificheranno il finale come si potrebbe pensare. Una volta riempita questa barra, i due personaggi che avranno raggiunto dunque un buon livello di affinità, condivideranno tra loro una propria abilità, andando a modificare e migliorare le skills dell’altro. Badate: il fattore più divertente e che approfondisce ancora di più questa meccanica è che questa barra non è limitata solo ai rapporti del protagonista che andremo a controllare ma ognuno dei personaggi del party ne avrà una dedicata a sua volta ad ogni compagno. Per questo motivo anche due personaggi non controllati direttamente da noi potranno condividere abilità, differentemente da come avviene in molti giochi che adottano questa meccanica, spesso limitata, appunto, al solo protagonista. Ciò non solo ha il pregio di rendere bello “superficialmente” e a livello narrativo il pregevole character design, ma gli permette di essere elemento fondamentale anche del gameplay stesso del gioco, andandone ad approfondire ulteriormente lo spessore tattico. Davvero fantastico!

Vincere uno scontro dopo aver programmato una tattica nel minimo dettaglio, darà grandi soddisfazioni!
Vincere uno scontro dopo aver programmato una tattica nel minimo dettaglio, darà grandi soddisfazioni!

Vecchio e nuovo

Il fatto che Tales of Hearts R provenga da un titolo vecchio di qualche anno e da una console sicuramente meno potente a livello di prestazioni si nota eccome, nonostante il lavoro di re-styiling messo in atto dal team di sviluppo. Dal punto di vista grafico, infatti, poteva sicuramente essere fatto di più considerando le potenzialità hardware offerte dalla piccolina di casa Sony, con ambienti spogli e texture poco curate, per non parlare dei modelli dei personaggi, principali e non, che risentono tantissimo della loro vecchia struttura, soprattutto osservando le loro animazioni, imprecise e legnose. Tutt’altro discorso per il comparto artistico: pregio del gioco originale e conservato appieno in questa nuova versione, il setting risulta molto ispirato con vivaci città e buie foreste, alte montagne e sconfinate pianure a comporre il mondo di gioco.
La storia viene narrata tramite alcune sequenze d’intermezzo molto belle da vedere anche se piuttosto brevi, interamente in stile anime, con colori molto vivi. Per quanto riguarda alcuni di essi, purtroppo, non è stato possibile adattarli al nuovo schermo e per questo sono bloccati in risoluzione 4:3, con fastidiose bande nere laterali a comprimerli. Peccato…

Tales of Hearts R

Il comparto sonoro è caratterizzato da musiche di alto livello che accompagnano il giocatore nella propria avventura in maniera egregia, dandogli la carica giusta prima degli scontri e ampliando l’impatto emozionale in alcune fasi della storia particolarmente toccanti. Il doppiaggio è totalmente ed unicamente in giapponese. Il team di sviluppo, infatti, ha pensato bene di non investire nulla nel doppiaggio inglese per regalare al giocatore, invece, un gioco totalmente localizzato in italiano per quanto riguarda i sottotitoli. Il lavoro di traduzione dal giapponese all’italiano è stato mastodontico visto che alcune frasi sono totalmente in rima (e immaginiamo solo la difficoltà nel tradurre mantenendo rime e significato!). Il tutto, con nostro grande piacere, è risultato praticamente perfetto.
Il gioco rispetta pienamente le caratteristiche di un JRPG: la storia impegna per circa 30 ore per essere portata a termine, molte di più se lo si vuole completare al 100%.
In chiusura, consentiteci un’ulteriore descrizione di una cosa che abbiamo notato per cui ci si dovrebbe complimentare con il team di sviluppo: quest’ultimo, infatti, ha riposto grande attenzione nella struttura del gioco. Trattandosi di un titolo per console portatile, esso ne incarna appieno le caratteristiche, consentendo al giocatore anche brevi sessioni di 10 minuti mentre si aspetta l’autobus, dandogli la possibilità di salvare praticamente in ogni momento per poi riprendere dove si è lasciato l’ultima volta. E badate che non tutti i developer in fase di sviluppo considerano la natura portatile di una console, ignorandola totalmente per cui grandi applausi ai ragazzi di Namco Tales Studio anche sotto questo punto di vista!

httpvh://youtu.be/mpboX-3B3ao

Commento finale

Ora capiamo perchè Hideo Baba ha sempre ritenuto Tales of Hearts uno dei capitoli più belli della serie ed imprescindibile per i fan: con l’arrivo di Tales of Hearts R anche noi occidentali abbiamo finalmente a nostra disposizione uno dei JRPG più belli usciti negli ultimi anni. Profondo a livello di meccaniche così come il genere richiede, interessante da seguire nella storia, capace, a tratti, di emozionare e far riflettere, Tales of Hearts R è sicuramente un titolo che i fan del genere non devono farsi assolutamente scappare, recuperando PlayStation Vita anche solo per questo titolo! Nonostante i limiti tecnici segnati dalla sua versione originale uscita anni fa e su una console meno potente risolti solo in parte in questa versione che a causa di ciò perde qualche punto, la bellezza generale è innegabile così come è innegabile che Baba aveva ragione: ci troviamo di fronte ad un vero capolavoro, perla del suo genere di appartenenza, al pari dei suoi “fratelli maggiori”, quei Tales of Xillia e Tales of Xillia 2 che hanno consacrato definitivamente la saga.

8/10

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