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Talisman: Digital Edition – Recensione

“Fidatevi di tutti, ma tagliate le carte”.
Finley Dunne

Il legame tra giochi da tavolo e videogiochi è da sempre ben saldo, con l’uno che trae ispirazione dall’altro e viceversa. Molti titoli digitali, The Witcher o Bioshock giusto per citarne un paio, sono stati trasformati in versioni fisiche da giocare con gli amici così come svariati giochi da tavolo classici e non sono ora scaricabili sulle nostre console, come ad esempio il mitico Talisman.

Ai miei tempi non c’erano certe diavolerie

Per dover parlare in maniera esaustiva della versione digitale di un classico del passato come Talisman dobbiamo innanzitutto fare un salto indietro di ben 34 anni, precisamente nel 1983, quando la celebre Games Workshop mise in produzione un gioco da tavolo fantasy basato sul progetto di Robert Harris.

L’obiettivo dei giocatori di Talisman, questo il nome scelto e mantenuto da Fantasy Flight Games che nove anni fa ha pubblicato la quinta edizione dell’opera, è di recuperare la Corona del Comando facendosi largo nelle tre regioni di cui è composto il tabellone: esterna, intermedia e interna.

Per poter però arrivare alla suddetta corona è necessario superare la Valle Ardente, impresa impossibile se non dotati di un apposito Talismano (a cui il gioco deve il suo nome) che permetterà a uno degli eroi di ottenere la massima ricompensa, a patto ovviamente di non perire nel tentativo di superare gli ostacoli che il gioco ci muoverà contro.

Queste molto in breve le regole di Talisman che sono state trasportate senza eccessive modifiche anche in questa versione digitale e dunque permetteranno ai fan della saga di mettersi subito seduti e, controller alla mano, di iniziare a giocare.

A tutti gli altri invece sarà richiesto un piccolo sforzo iniziare per assimilare una serie di semplici regole che, complice anche il fatto che il grosso del lavoro e dei calcoli verrà svolto in automatico dal gioco, saranno digeribili anche da chi è totalmente digiuno di giochi da tavolo.

Una volta appreso come combattere e superare i nostri avversari è però giunto il momento di calarci nei meandri delle regioni di Talisman per dare la caccia alla sfuggente corona che tutti gli avventurieri bramano.

Furbo come una volpe

La trasposizione digitale di Talisman vanta, grazie anche a un lavoro sapiente da parte dei ragazzi di Nomad Games, un numero veramente ragguardevole di personaggi giocabili e di espansioni da aggiungere per modificare il gioco e renderlo ogni volta diverso.

Saranno infatti ben 58 gli eroi che potremo interpretare, ognuno dotato di un suo particolare potere speciale e di valori predefiniti di Forza e Astuzia che potranno essere aumentati proseguendo nell’avventura. Il primo parametro stabilirà ovviamente la nostra abilità negli scontri fisici, mentre il secondo entrerà in gioco quando vorremo fare appello alle capacità magiche.

Oltre a questi parametri variabili ogni personaggio sarà dotato di punteggi di Vita e di Oro, parametri autoesplicativi settati rispettivamente a 4 e 1 all’inizio del gioco. Arrivare a zero di vitalità comporterà l’eliminazione del nostro personaggio, mentre dal canto suo il denaro potrà essere speso a discrezione del giocatore per acquistare beni e servizi nelle città che incontreremo sul nostro cammino.

Il cammino sul tabellone, appunto, verrà scandito dal lancio a turno di un dado a sei facce che ci dirà di quanti passi ci dovremo muovere in senso orario oppure antiorario sul rettangolo di gioco, composto dalle già citate tre regioni “incastrate” una dentro l’altra. L’anello più esterno sarà quello di partenza e anche quello meno infarcito di insidie, a differenza dei percorsi interni.

Fondamentale sarà quindi dotare il nostro eroe di un equipaggiamento degno di questo nome e soprattutto migliorare i parametri dello stesso così da essere pronto a fronteggiare mostri terribili, missioni quasi impossibili e soprattutto gli altri giocatori.

La mia spada contro la tua bacchetta

Data la sua natura di boardgame Talisman è un’opera pensata per essere fruita da più giocatori contemporaneamente: ecco perchè la sua versione digitale non poteva non fornire la possibilità di giocare in multiplayer sia locale che online. Fino a sei giocatori potranno prendere parte a una singola avventura che, data la natura tutto sommato randomica del titolo in quanto affidata a fortuna e lancio di dadi, potrà richiedere dalle due alle quattro ore per il completamento.

Sessioni così lunghe potrebbero dare noia, soprattutto per via del fatto che giocando in tanti si rischia di rimanere “bloccati” a causa dell’assenza di un membro del gruppo: ecco perchè il team è stato previdente e ha concesso di creare più salvataggi, cosa che permetterà di avere all’attivo svariate partite.

Il discorso temporale ovviamente cambia in singolo, dove al netto degli eventuali personaggi controllati dall’IA che potranno essere aggiunti sarà sufficiente a volte anche solo un’oretta per portare a termine una partita, grazie anche al fatto che le giocate automatiche potranno essere velocizzati al fine di ridurre i tempi morti.

La longevità generale comunque, grazie anche alle espansioni inserite all’interno di questo corposo pacchetto, è decisamente buona e vi permetterà di portare a termine migliaia di avventure una diversa dall’altra, soprattutto se sarete curiosi di provare ognuno dei personaggi, dotati come detto di diverse abilità che dunque richiederanno diversi approcci nelle varie situazioni di gioco.

Oh no, si deve leggere?!?

Come avrete potuto intuire Talisman abbraccia totalmente la sua natura di gioco da tavolo proponendo agli appassionati un’esperienza che sia quanto più fedele possibile alla creazione di Games Workshop, con inevitabili ripercussioni sul gameplay.

Tutti quelli che si aspettano infatti un minimo di azione rimarranno delusi, dato che il tabellone così come i personaggi rimarranno sostanzialmente statici e immobili a schermo, senza eccessive animazioni, mentre tutte le azioni e gli eventi verranno riassunti con testi a schermo.

Anche le carte, ben realizzate in una veste grafica che si rifà appunto al gioco vero e proprio, saranno semplicemente visualizzate a schermo, siano esse missioni, personaggi secondari oppure terribili mostri. In base alle varie situazioni poi verremo notificati di eventuali scontri il cui esito verrà calcolato in automatico, senza dare al modo al giocatore di fare altro che non sia premere il tasto X per proseguire e ragionare sui suoi eventuali spostamenti.

Questa mancanza di “movimento” potrebbe far storcere il naso agli amanti dell’azione che si ritroveranno a tutti gli effetti con un gioco da tavolo buttato su schermo ad alta definizione che, per quanto possa essere il fine ultimo di un titolo come Talisman, avrebbe potuto essere quanto meno arricchito da qualche animazione o effetto speciale dedicato.

Ad aggravare in questo senso la situazione ci si mette anche la mancata localizzazione: testo a schermo e carte che ci verranno mostrate saranno totalmente in lingua inglese, dunque tutti coloro che non avranno familiarità con la lingua anglosassone potrebbero rimaner tagliati fuori da parte del divertimento, per quanto come detto il gioco svolga la maggior parte delle mansioni generalmente richieste alla mente del giocatore in automatico.

Un breve accenno anche per la colonna sonora molto “medievaleggiante” che però dopo pochi minuti spingerà, a causa della sua generale monotonia, a premere il tasto “Muto” del nostro televisore oppure usare le funzionalità della nostra PlayStation 4 per ascoltare della musica tramite canali esterni.

Trofeisticamente parlando – Alla faccia del gioco da tavolo

Sono ben 31 i trofei che compongono la lunga lista di Talisman: Digital Edition, la maggior parte dei quali legati all’utilizzo delle abilità di alcuni dei personaggi presenti all’interno del gioco. Non mancheranno comunque coppe decisamente più “fortunose”, che richiederanno particolari congiunzioni astrali per essere sbloccate oppure molta, moltissima pianificazione giocando con gli amici. Un Platino per chi ha del tempo da perdere e magari tanti compagni di avventure da coinvolgere.

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Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.