The Sun and Moon – Recensione

Sviluppatore: Publisher: Piattaforma: Genere: Giocatori: PEGI: Prezzo: Italiano:

Publisher: Digerati Developer: Daniel Linssen
Piattaforma: PS4 (disponibile anche per PS Vita) Genere: Action/Platformer Giocatori: 1 PEGI: 3 Prezzo: 9,99 €

L’idea di “The Sun and Moon” nasce durante il 29esimo Ludum Dare, un concorso di sviluppo di videogiochi, i cui partecipanti hanno a disposizione 48 ore per dar vita ad un progetto che sia incentrato su un tema deciso dalla commissione (“Al di sotto della superficie”, in quest’ultima edizione). Pensate che creare un videogioco in due giorni sia impossibile? Sbagliato!

Daniel Linssen, l’autore del titolo di cui ci accingiamo a parlarvi, è riuscito a convincere tutti della bontà della sua idea in sole 24 ore! Dopo aver vinto una lista interminabile di riconoscimenti tra cui un primo posto nella categoria “Idea” e un terzo in quella “Innovazione”, Daniel ha deciso di lavorare ad una versione estesa del concept originale che si è concretizzata nella versione di The Sun and Moon disponibile oggi su PlayStation 4 e PlayStation Vita, pubblicata dallo studio Texano Digerati.

Ma cosa ci sarà realmente ad attenderci sotto la superficie di questo acclamato Indie? Scopriamolo insieme!

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Le regole sono fatte per essere infrante

Parafrasando un po’ quanto detto da Morpheus durante l’allenamento di Neo, scopriamo che in The Sun and Moon le leggi della fisica funzionano in modo diverso da quanto siamo abituati a credere: il nostro alter ego, un simpatico blob d’oscurità, avrà la capacità di entrare negli oggetti solidi, all’interno dei quali manterrà la sua quantità di moto, ma dove allo stesso tempo sarà soggetto ad una forza di gravità “invertita”. Tradotto in altri termini: quanto più velocemente ci “tufferemo” all’interno di una struttura solida, tanto più in profondità riusciremo a penetrare in essa e tanto più in alto verremo “sparati” dopo aver esaurito l’energia cinetica iniziale ed essere stati accelerati nella direzione opposta a quella di ingresso.

Compito del giocatore è quello di raccogliere 3 sfere luminose e saltare nel buco nero presente in ogni schema nel minor tempo possibile per guadagnare, in base ai secondi impiegati, una certa medaglia.

Daniel Linssen ha declinato questa intrigante meccanica in ben 150 livelli suddivisi in 10 macro-aree, giocabili in qualsiasi ordine, capaci di mettere a dura prova tanto i vostri riflessi quanto il vostro ingegno: si spazia infatti da spietati nemici in grado di inseguirvi attraverso le pareti a scenari in cui il solo comprendere come raggiungere tutte e 3 le sfere non sarà affatto scontato. Tutto ciò vi costringerà a ripetere più volte ogni schema prima di capire il giusto ordine delle azioni da eseguire.

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Per essere un gioco dalla natura fortemente “mordi e fuggi” tuttavia, The Sun and Moon ci è parso un po’ troppo difficile, tanto da risultare frustrante in più di un’occasione. Per molti potrebbe non essere un vero e proprio problema, ma per chi avesse intenzione di acquistare il gioco per fare una partita su PSVITA tra una fermata della metro e l’altra, è meglio sottolineare che potrebbero volerci più uscite per completare anche solo un paio di livelli.

Ulteriore critica su questo fronte va mossa, a nostro avviso, alla curva di difficoltà mal calibrata, o meglio, quasi inesistente: “The Sun and Moon” ci getta in un mondo fatto di salti, mostri e leggi fisiche capaci di provocare un’epistassi anche al buon Newton, senza spendere nemmeno una parola per spiegare al giocatore come questo ecosistema virtuale funzioni.

Alcuni di voi potrebbero giustamente ribattere che tutto questo fa parte di un gioco dichiaratamente “trials & errors”, ma abbiamo deciso di rimarcarlo qui in sede di recensione per non regalare brutte sorprese ai videogiocatori meno attenti.

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Minimale ed elegante

Lo stile grafico di “The Sun and Moon” è pulito ed essenziale: ogni macro-area del gioco è caratterizzata da uno sfondo di un determinato colore, sopra al quale prendono forma, di volta in volta, le strutture che compongono i diversi livelli, le quali hanno solitamente una tinta che spicca nettamente rispetto al fondale per facilitare l’individuazione degli obiettivi (o almeno, questo dovrebbe essere l’obiettivo, non sempre centrato alla perfezione). Non sarà un esempio di game design che ricorderemo per anni, ma l’effetto globale di ciò che scorre sotto gli occhi è sicuramente positivo.

Promozione piena, invece, per quanto riguarda il comparto audio: Daniel Linssen si è affidato al compositore/DJ svedese Dubmood che ha realizzato per ogni quadrante (le suddette macro-aree) dei meravigliosi temi musicali capaci di tenervi compagnia per ore e ore senza annoiare mai.

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Trofeisticamente parlando… Restate con i piedi per terra!

La lista trofei di The Sun and Moon propone un totale di 12 coppe ripartite in 7 bronzi, 4 argenti e 1 oro.
I meno preziosi richiedono semplicemente di completare i vari livelli con un tempo qualsiasi, ma se puntate all’ottenimento del trofeo più luccicante, preparatevi a versare lacrime e sangue perché ottenere la medaglia del sole in ogni schema sarà un’impresa a dir poco titanica e siamo sicuri vi impegnerà per minimo 20/25 ore, ovvero, almeno il doppio del tempo necessario a completare il gioco.

VERDETTO

Difficile trarre le conclusioni su produzioni simili: The Sun and Moon non è certamente un brutto gioco, ma di fatto, oltre a proporre un'interessante variazione delle leggi fisiche, non inventa nulla e non riesce a spiccare né sul fronte tecnico né su quello prettamente ludico. In un panorama sempre più affollato da titoli indipendenti di alta fattura, l'opera di Linssen non riesce a ritagliarsi, a nostro avviso, un suo spazio, restando schiacciata dalla concorrenza. Se siete amanti dei Trials & Errors particolarmente spietati e siete muniti di una PlayStation Vita, considerate pure l'ipotesi di dargli una chance, altrimenti, rivolgete le vostre attenzioni altrove senza rimpianti.

Guida ai Voti

Giacomo Bornino
Sonaro dalla nascita. Muove i primi passi nel mondo videoludico all'età di 5 anni quando gli viene regalata la PS1; scoprendo Crash CTR e Rayman 2: The great escape nasce quella che diventerà la sua più grande passione: i videogiochi. Lo svezzamento passa per l'era PS2 dove il "Trittico" Jak&Daxter/Ratchet&Clank/KingdomHearts, come una freccia di Cupido, rende indissolubile il suo amore per la materia. Al fianco di queste Pietre Miliari è d'obbligo citare anche l'impareggiabile Dragonball Z: Budokai Tenkaichi 3, compagno di mille e uno battaglie con gli amici, nonché responsabile principale della sua miopia. La piena maturità viene raggiunta con il lancio di PS3, la quale gli permetterà di scoprire e apprezzare più o meno tutti i generi esistenti, da Mirror's Edge a Bayonetta, passando per Uncharted, Heavy Rain e molti altri. Tra le altre cose adora Batman e i supereroi (sì, Batman fa categoria a sé) in tutte le salse, la saga di Matrix e i libri di Chuck Palahniuk.