Sfiorato il tetto dei ventimila accessi. Sono arrivati da ogni parte della penisola per giocare. Nella tre giorni più grande d’Italia dedicata al caleidoscopico e sempre sorprendente mondo ludico in migliaia hanno risposto all’invito ad entrare e sedersi per giocare. Provare le ultime novità e sfidarsi nei tantissimi tornei è stato fatto con gioia e sicurezza nella dodicesima edizione di Play Festival del Gioco.
Il pubblico si conferma molto eterogeneo. I giocatori più piccoli non superavano i cinque anni mentre quelli meno giovani andavano ben oltre i due terzi di secolo. In mezzo di tutto e di più, con una presenza importante di famiglie che si sono sedute attorno a un tavolo per scoprire nuovi giochi, spiegati con passione e gentilezza da hostess o steward delle aziende espositrici o da rappresentanti di associazioni ludiche.
“Siamo davvero molto soddisfatti perché si è riusciti a ricreare le condizioni ideali affinché i visitatori potessero pensare solo a divertirsi, pur in un contesto assolutamente sicuro. Ora, dopo tre giorni possiamo dire” Si può fare” senza in alcun modo snaturare lo spirito che anima Play sin dalla prima edizione. Mi piace poi aggiungere che anche quest’anno abbiamo avuto molte opportunità per sottolineare che il gioco appartiene ad una dimensione umana che è riduttivo circoscrivere al momento puramente ludico o a una determinata età” ha sottolineato il direttore artistico della manifestazione modenese, Andrea Ligabue.
La manifestazione è stata organizzata da ModenaFiere, in collaborazione con Ludo Labo e il supporto di Tre Emme, La Tana dei Goblin e La Gilda del Grifone.