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Devil May Cry 5: ecco come DmC ha influenzato il nuovo capitolo della saga

Devil May Cry 5 è il nuovo capitolo dell’omonima saga di giochi action che torna a essere sviluppata da Capcom dopo la parentesi DmC Devil May Cry. Nel corso di un’intervista al Tokyo Game Show 2018 il director della compagnia giapponese ha descritto il modo in cui il titolo sviluppato da Ninja Theory ha influenzato il nuovo progetto.

Hideaki Itsuno ha infatti parlato con i redattori di DualShockers, dicendo:

Abbiamo lavorato con Ninja Theory a Cambridge per provare a fare qualcosa di nuovo con DmC Devil May Cry. Abbiamo alcuni membri del team, incluso me stesso, che sono stati costantemente in contatto diretto con loro. D’altra parte, alcuni membri del team che ora si occupano di Devil May Cry 5 non erano coinvolti, stavano lavorando su altre cose come Dragon’s Dogma. Abbiamo pertanto messo insieme vari elementi per creare Devil May Cry 5. Pensiamo tutti che ci siano alcune cose meravigliose che noi e Ninja Theory abbiamo fatto bene con DmC e impareremo da questo, portandole su Devil May Cry 5.

Poi abbiamo membri che non hanno mai lavorato su DmC, ai quali abbiamo lanciato la sfida, invitandoli a fare qualcosa che fosse migliore di tutto quanto. In parte, a nostra volta, abbiamo sfidato anche Ninja Theory, riguardo come davvero dovrebbe essere un action game.

Fra il team interno a Capcom e Ninja Theory c’è stata collaborazione e sana competizione per sviluppare il nuovo capitolo della saga, influenzato anche dal titolo di questi ultimi. Ricordiamo che Devil May Cry 5 uscirà l’8 marzo 2019 per PlayStation 4, Xbox One e PC. Sempre nel corso della fiera che si tiene in questi giorni nella capitale giapponese, è stato mostrato il contenuto della Deluxe Edition e un nuovo trailer su Dante.

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Maria Enrica
Grata dal 1994 ai videogiochi per sopperire a pigrizia e mancanza di fantasia, è stata svezzata da mamma Nintendo, allevata da Sony fin dalla prima PlayStation, cresciuta con un pad in mano e il Game Boy Advance nell'altra. Laureanda in Lettere classiche, avversa ai videogiochi in digitale, sogna per questo una casa dove custodire una collezione degna di tale nome.