Baldur’s Gate 3 – Recensione

Sviluppatore: Larian Studios Games Ltd Publisher: Larian Studios Games Ltd Piattaforma: PS5 Genere: Gioco di Ruolo Giocatori: 1-2 (online: 2-4) PEGI: 18 Prezzo: 69,99 € Italiano: Sottotitoli

“L’eccellenza non è una destinazione; è un viaggio continuo che non ha mai fine.”
Brian Tracy

Dopo un’attesa che è sembrata eterna, abbiamo potuto finalmente realizzare la recensione di quello che si candida come il miglior gioco dell’anno (e forse non solo). Stiamo ovviamente parlando dell’incredibile Baldur’s Gate 3 di Larian Studios. Metabolizzato il successo ottenuto su PC, forte di uno scintillante metascore di 96, il gioco di ruolo per eccellenza approda infatti anche su PlayStation 5, pronto a far sognare gli appassionati di Dungeons & Dragons. Mettetevi comodi e iniziate con noi un viaggio da cui non vorrete più fare ritorno.

Benvenuti nei Forgotten Realms

Sembra ieri che, da baldo e arzillo adolescente, mi approcciavo al mitico Baldur’s Gate 2 targato Bioware. A quei tempi, nei primi anni del 2000, passare le serate con gli amici giocando a Dungeons & Dragons era una delle più grandi aspettatevi che si potessero nutrire. Dividersi tra schede personaggio, gomme, matite e l’immancabile set di dadi era il vero obiettivo, dopo un’intensa settimana di scuola.

E poco importa se magari il Dungeon Master (a patto di non essere proprio io a gestire il gioco) non capiva la sagacia delle mie mosse. Scoprire cosa la prossima avventura aveva da offrire a me e al mio gruppo era condizione sufficiente a farmi desiderare che l’alba non arrivasse mai. Poi la scuola finisce, i tempi cambiano e il gioco si evolve. Dalla cara vecchia edizione 3.5, siamo arrivati alla quinta. Quello che è rimasto immutato, però, è la voglia di divertirsi con gli amici, alternando combattimenti, deduzioni logiche e un po’ di sano “cazzeggio”.

Partiamo da questi presupposti perché Baldur’s Gate 3 altro non è se non la sublimazione di tutto ciò. Dopo aver regalato al mondo la favolosa serie Divinity, il team di Larian Studios si lancia in una grandissima impresa. Forte della collaborazione con Wizards of the Coast, che detiene di diritti di Dungeons & Dragons, lo studio prova a raccogliere la pesante eredità di Bioware e portare il gioco di ruolo su un nuovo livello.

Come abbiamo già anticipato nella nostra introduzione, non è un segreto che questa missione si possa dire ampiamente compiuta. Nel corso della recensione cercheremo però di spiegarvi in che misura. Analizzeremo ogni dettaglio di un’avventura immensa, svelandovi anche come Larian abbia lavorato per adattare il titolo al DualSense di PlayStation 5. Partiamo però dalla base di ogni storia, ossia la trama.

La storia di Baldur’s Gate 3

Quali sono gli elementi tipici di una storia fantasy? Probabilmente una serie di protagonisti senza macchia e senza paura, un malvagio desideroso di distruggere o soggiogare il mondo e spruzzate di magia o altri elementi sovrannaturali. Nel bene o nel male, Baldur’s Gate 3 rispetta in pieno questi canoni, proponendo con saggezza e tanti dettagli una storia che potrebbe tranquillamente essere la base per un libro (o una collana, vista la lunghezza).

La nostra storia inizia all’interno del Nautilus, una nave comandata da un terribile mind flayer (sì, lo stesso nominato in Stranger Things). Per chi non le conoscesse, si tratta di creature dalle fattezze umane e dalla testa polipoide, dotate di potentissimi poteri psichici. Il malvagio essere sta eseguendo esperimenti su alcuni “volontari”, inserendo nei loro bulbi oculari dei parassiti destinati a trasformare gli sfortunati anch’essi in mind flayer.

La situazione degenera quando il vascello volante, in grado di viaggiare tra i piani, viene attaccato da draghi ed è costretta a una rocambolesca fuga in mezzo ai diavoli. Il successivo schianto permette al nostro eroe di liberarsi e iniziare un’avventura per eliminare il parassita dalla sua testa. Aiutato da una serie di compagni, affronterà una campagna divisa in 3 atti piena di emozioni e colpi di scena, fino ad arrivare a un climax di eventi che porteranno all’epico finale.

Non ci addentriamo ulteriormente nella trama per evitare di cadere negli spoiler. Vi sveliamo comunque che al centro degli eventi ci sarà ancora una volta la fiorente città di Baldur’s Gate, su cui aleggia una terribile minaccia. Per fermarla, sarà necessario dar fondo alle nostre abilità e scegliere i giusti compagni di viaggio. Senza ovviamente disdegnare un pizzico di fortuna nel lancio dei dadi.

Guarda che classe!

Pur essendoci già addentrati in discorsi importanti, tra mind flayer e missioni valorose quasi impossibili, Baldur’s Gate 3 mette al centro dell’universo il giocatore e il personaggio da lui utilizzato, facendo sì che tutto il resto sia uno scintillante contorno. Per questo non stupisce che il team di Larian abbia deciso d’inserire opzioni di creazione incredibilmente varie e profonde.

Di base, chi si avventura nei Forgotten Realms può scegliere tra due opzioni distinte. La prima è quella di optare per uno dei sette personaggi Origine, dotati di un preciso background e di abilità preimpostate. Tra questi troviamo ad esempio Gale, un mago caduto in disgrazia, o Karlach, una barbara Tiefling decisamente impetuosa. Larian ha inserito anche un background chiamato Oscura Pulsione, che permette di affrontare una storia molto particolare, fatta di grandi violenze e di eventi spesso turbanti.

Chi invece non vuole avere vincoli di scelta e preferisce creare il suo eroe da zero, non rimarrà deluso da Baldur’s Gate 3. Scegliendo infatti la seconda via, quella del personaggio inedito, ci si troverà di fronte a 11 razze tra cui optare, ognuna con le sue peculiarità e caratteristiche uniche. Queste sono prese ovviamente dai manuali di Dungeons & Dragons e comprendono talenti extra, abilità visive e molto altro ancora.

Una volta decisa la razza, potremo selezionare una delle 12 classi e delle 46 sottoclassi, per dar vita all’avventuriero perfetto. Dal paladino al guerriero, passando per lo stregone, non mancherà nulla all’appello. Dopo aver effettuato scelte di abilità e caratteristiche potremo anche personalizzare l’aspetto dell’eroe da un ricco e pratico editor, che consente di dar vita a un alter ego virtuale malleabile sulle nostre esigenze (genitali compresi).

Il gameplay di Baldur’s Gate 3

Appresa la nostra missione e scelto o creato il nostro eroe, è giunto finalmente il momento di esplorare i Forgotten Realms e dividerci tra ridenti città, grotte umide e oscure cripte piene di morti. La struttura scelta per Baldur’s Gate 3 è, manco a dirlo, quella dell’open world, che lascia al giocatore la possibilità di scoprire e di esplorare un mondo vasto e mai vuoto.

A differenza di altri prodotti sul mercato, che infarciscono enormi aree di inutili fetch quest, il titolo di Larian risulta curato in ogni minimo dettaglio. Avventurarsi in una zona sconosciuta comporta trovare forzieri, stanze segrete e personaggi con cui dialogare o da combattere. Girovagare nelle terre selvagge che circondano le città non è mai un’impresa fine a se stessa, ma mette i giocatori di fronte a prove, scelte e ovviamente ricompense.

Tutto è orchestrato in maniera magistrale, lasciando comunque agli avventurieri la libertà di seguire la storyline principale, perdendosi però gran parte del divertimento. Proprio come in una vera campagna di Dungeons & Dragons, dilungarsi in una missione secondaria per scoprire un interessante risvolto della trama, guidati da un esperto dungeon master, spesso può essere divertente tanto quanto procedere con la campagna, se non di più.

Sulla carta può sembrare un concetto banale, ma vi assicuriamo che amalgamare ogni elemento di Baldur’s Gate 3 è stata forse la sfida più complessa che i ragazzi di Larian hanno dovuto affrontare. Il team è riuscito però a creare un mondo coeso, in cui personaggi ed eventi si intrecciano in maniera naturale.

Provo un attacco furtivo per 1d6 extra di danno

Per quanto sia piacevole esplorare il mondo di Baldur’s Gate 3, di tanto in tanto sarà necessario passare alle mani. Sfruttando la telecamera libera, evoluzione della visuale isometrica fissa dei primi due capitoli, i giocatori potranno studiare il campo di battaglia e affrontare orde di nemici. Il tutto in quello che Larian ha impostato come un classico combattimento a turni, figlio dello stile tipico di Dungeons & Dragons.

Una volta tirata virtualmente l’iniziativa, i giocatori dovranno utilizzare i propri personaggi e le loro abilità per abbattere umani, mostri e chi più ne ha più ne metta. In questi momenti è evidente l’adattamento dei comandi che il team ha dovuto fare per portare il gioco su PlayStation 5. Rispetto alla versione PC, purtroppo, Baldur’s Gate 3 perde un po’ di immediatezza, affidandosi a menu radiali gestiti dai tasti dorsali per selezionare le azioni.

Non avere un colpo d’occhio sulla miriade di opzioni a disposizione, almeno nelle prime fasi, potrebbe destabilizzare. Basteranno però un paio di battaglie – probabilmente perse – per capire che bisognerà sfruttare scatti, salti e abilità di ogni genere. Persino quell’incantesimo Creare acqua potrebbe rivelarsi fondamentale per spegnere delle dannose fiamme. Nulla è lasciato al caso, in battaglie tattiche sempre sul filo del rasoio.

Questo è merito anche di un sistema versatile, che si adatta alle abilità del giocatore, permettendogli di scegliere tra tre difficoltà distinte. I giocatori più navigati troveranno pane per i loro denti, mentre quelli che puntano alla storia potranno affrontare un’esperienza più rilassata ma comunque sfidante.

Il comparto tecnico di Baldur’s Gate 3

Con una storia degna di un libro e un gameplay profondo e appagante, è difficile pensare che i ragazzi di Larian abbiano trascurato il comparto tecnico di Baldur’s Gate 3. E infatti sia la grafica che il sonoro del gioco sono impeccabili. Ogni ambientazione dei Forgotten Realms è unica e curata in ogni dettaglio. L’occhio rimane sempre appagato, al netto di qualche piccolo, trascurabile, bug grafico.

Lo stesso dicasi per una colonna sonora in cui l’esperto Borislav Slavov ha dimostrato ancora una volta tutto il suo talento. Dopo aver deliziato tanto i fan di Divinity quanto quelli di Crysis, crea un inseme di musiche davvero degne di nota e in grado di restituire, a partire dal main theme. Altrettanto di qualità il doppiaggio inglese, così come la localizzazione italiana dei testi, da non sottovalutare vista la mole di dialoghi presenti. Tutto l’insieme restituisce la sensazione di essere davvero calati nel mondo di Dungeons & Dragons.

Questo sentimento peraltro è quello sempre predominante durante le lunghe sessioni di gioco. Il feeling è quello di essere guidati da un sapiente dungeon master, pronto a raccontare una storia ricca e sempre coerente, in grado persino di concedersi il lusso di grandi citazioni al passato e di ritorni di personaggi più e meno importanti. Tutto viene naturale, dalle interazioni alle romance, arrivando persino agli scontri con chi reputavamo un amico.

Si tratta senza dubbio della più grande forza di un gioco di ruolo che rasenta la perfezione e che terrà gli appassionati incollati allo schermo per tante, tantissime ore. Sebbene infatti la longevità dichiarata per la campagna principale sia di circa 75 ore, probabilmente ce ne vorranno più di 100 per vedere solo una parte di ciò che il titolo ha da offrirvi. Inoltre le tantissime scelte in grado di modificare la trama faranno sì che non ci sia una run uguale alla precedente, qualora vogliate ricominciare tutto da zero.

Come gira Baldur’s Gate 3 su PlayStation?

Abbiamo deciso di chiudere la nostra recensione con paragrafo interamente dedicato all’ottimizzazione del gioco su console Sony. Questo perché, come abbiamo già sottolineato nel corso della nostra analisi, riuscire a trasportare un così complesso gioco da PC a console non è assolutamente un’impresa semplice. La quantità industriale di opzioni e di menu si è dovuta gioco forza piegare alla quantità limitata di tasti su DualSense, molti meno di quelli gestibili con mouse e tastiera.

Il risultato è ottimo, con qualche piccola nota a margine. Abbiamo già spiegato che nelle fasi di combattimento la presenza di menu radiali per le azioni toglie un pizzico d’immediatezza alle battaglie. Basteranno un paio d’ore però per metabolizzare al meglio il tutto, senza contare che con il passare del tempo impareremo a “conoscere” i vari personaggi e ciò che possono fare.

La stessa sensazione si ha gestendo l’equipaggiamento e le varie opzioni di azione, assegnate anch’esse a una ruota che può essere aperta mediante i tasti dorsali. Accedere a queste funzioni su PC risulta ovviamente molto più comodo. La soluzione scelta, al netto di qualche testo forse un po’ ristretto, ci è però sembrata azzeccata e funzionale alle necessità di un giocatore PlayStation.

Quello su cui invece è ancora possibile migliorare è la fluidità generale. Di tanto in tanto, soprattutto in caso di morte del party, faranno capolino dei caricamenti spesso di qualche decina di secondi che spezzano in parte il ritmo. Lo stesso dicasi per occasionali rallentamenti in momenti concitati. Niente di drammatico, senza contare che siamo certi che i perfezionisti di Larian siano già al lavoro su una patch correttiva.

Il Platino di Baldur’s Gate 3

Vi siete mai chiesti cosa sia il dolore? Forse leggendo la lista trofei di Baldur’s Gate 3 potrete averne un’idea, dato che se avrete la malsana idea di puntare al Platino vi troverete di fronte a un’impresa che potremmo definire titanica.

Passi la richiesta (tutt’altro che semplice) di terminare il gioco con lo stile del DM più difficile: per ottenere la coppa blu bisognerà completare una serie d’imprese di miscellanea davvero complesse. Dai finali multipli, passando per la sconfitta di boss rispettando determinate clausole, fino al completamento delle storie dei personaggi secondari. Preparatevi a una caccia che, come dice anche il sottotitolo del Platino, non sarà un’impresa da poco.

VERDETTO

Difficile, quasi impossibile, non definire Baldur's Gate 3 come il miglior gioco di ruolo di tutti i tempi. L'opera di Larian Studios consacra lo studio belga e dimostra una volta per tutte che un videogioco, per fare breccia nel cuore degli appassionati, deve possedere prima di tutto un'anima. Il lavoro svolto in sinergia con Wizards of the Coast per raccogliere l'eredità di Bioware è imponente e si condensa in un gioco profondo, pieno di verve e curato in ogni minimo dettaglio. L'esplorazione non è mai fine a se stessa, il combat system incredibilmente appagante e il livello di sfida sempre bilanciato. Se a tutto questo aggiungiamo una trama coinvolgente, un adattamento quasi perfetto su console e ovviamente tutto il fascino di Dungeons & Dragons, è facile capire perché Baldur's Gate 3 sia il gioco che non può mancare in nessuna libreria, fisica o digitale che sia. Avventuratevi nei Forgotten Realms a vostro rischio e pericolo: potreste decidere di rimanerci per tanto, tantissimo tempo.

Guida ai Voti

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.