Crisis Core -Final Fantasy VII- Reunion – Recensione

Sviluppatore: Square Enix, Tose Co. Ltd Publisher: Square Enix Piattaforma: PS4 (disponibile anche per PS5) Genere: Action RPG Giocatori: 1 PEGI: 16 Prezzo: 59,99 € Italiano: Sottotitoli

Abbiamo abbracciato i nostri sogni e protetto, per quasi quindici anni, il nostro onore da SOLDIER. E ora è tornato il momento di scatenarci. Con grande sorpresa, Square Enix ha portato nelle nostre case la remastered di un titolo leggendario, padrone dei riflettori dell’era PlayStation Portable, nonché considerato uno dei migliori spin-off mai realizzati. Ma era un’avventura, o meglio, una leggenda troppo grande per essere contenuta in una piccola console. Dopo aver riportato in vita Final Fantasy VII con lo straordinario Remake – checché se ne dica delle derive narrative – Square Enix, in vista del secondo capitolo del rifacimento Rebirth, ci ripropone l’acclamatissimo Crisis Core.

Crisis Core -Final Fantasy VII- Reunion è il titolo della remastered, un ricongiungimento (anche letterale) a lungo atteso dai fan dell’epopea di Final Fantasy VII. Pur essendo un’uscita doverosa per coprire le lacune narrative di Final Fantasy VII Remake per un neofita, Reunion è un titolo indirizzato anche alla storica fanbase della saga.

LOVELESS, nuovo atto

La storia di Crisis Core -Final Fantasy VII- Reunion è ambientata sette anni prima delle vicende legate all’AVALANCHE e vede protagonista Zack Fair, futuro mentore di un altro grande eroe della saga. Zack è un ragazzo solare, volenteroso e molto abile in battaglia, grazie agli addestramenti del suo amico e collega di Prima Classe Angeal. Sebbene la trama sembra voglia strutturarsi sul tipico cliché del ragazzino impavido che segue e raggiunge il suo sogno di diventare un eroe, in verità il giovane SOLDIER si ritroverà a sbattere contro problemi più grandi di lui.

Tradimenti, segreti interni, mostruosità ed esperimenti, questi e altri elementi contamineranno la vita di Zack e lo faranno rapidamente crescere e combattere per cause più grandi di quelle a cui aspirava, a costo di sacrificare tutto. Ma nel corso dell’avventura, che lo vedrà investigare sul disertore di SOLDIER Genesis, amico d’infanzia di Angeal, Zack non sarà solo. Farà la conoscenza dei Turks, Tseng e Cissnei in particolare, e anche di qualche volto familiare per il giocatore come Aerith e Sephiroth; entrambi maggiormente approfonditi rispetto a quanto fatto nel titolo originale, soprattutto l’antagonista.

La storia di Crisis Core riesce a tenere incollati allo schermo grazie a un inizio più rilassato e scanzonato ma non povero di colpi di scena. Gioca un ruolo chiave la maestria di Tetsuya Nomura nell’articolare quegli stessi cliffhanger e far ribaltare l’andamento narrativo. Dalla solarità si passa alla rabbia, dai desideri si passa ai doveri, dai sogni ad occhi aperti alle tragedie. Con grande piacere, Reunion non va ad alterare assolutamente nulla e mantiene intatto il materiale originale. Nemmeno l’ombra degli Spiriti del Destino, andamento della trama e finale rimangono invariati dall’uscita su PSP. Ci aspettavamo il contrario, vista la deriva presa da Final Fantasy VII Remake con la sua nuova direzione narrativa e artistica, ma molto meglio così.

Attivazione modalità combattimento

E’ però nel gameplay che si stravolge (quasi) tutto. Crisis Core -Final Fantasy VII- Reunion adotta un miscuglio di stili. Meno improntato come un RPG e più come action, quasi nello stile di Final Fantasy VII Remake. In Reunion, Square Enix ha ben pensato di ridurre la legnosità dei comandi – ma non di cancellarla del tutto – in modo da far risultare il titolo più fluido e vivace, senza però stravolgere la sua vena tattica.

I movimenti, sia di Zack che di spada, sono molto più veloci e vivi; gli attacchi e le magie lanciate colpiscono in maniera molto più credibile. Ma questo bonus si applica anche ai nemici: grazie a ciò viene valorizzata la parata e ridotto il time span per effettuare una schivata corretta. Le orde di nemici sono più aggressive, ma la sfida resta sempre giusta e mai frustrante.

Al core gameplay sono state aggiunte due modifiche che da sole hanno svecchiato il titolo. Parliamo delle scorciatoie per le abilità, prese in prestito da Kingdom Hearts, e dalla nuova interfaccia dell’OMD, la slot dell’Onda Mentale Digitale. Seppur impossibile da rimuovere per fini di storytelling, l’OMD è stata pesantemente modificata per permettere un’esperienza di gioco enormemente più veloce e senza alcuna interruzione. La nuova slot girerà perennemente in automatico nell’angolo alto sinistro dello schermo, e tutto ciò che ci basterà seguire saranno le notifiche pop up da essa derivati.

Fase di modulazione

Il funzionamento della slot, però, resta il medesimo. In base alla combinazione dei tre numeri usciti casualmente sull’OMD – che vanno da 1 a 7 – Zack riceverà un power up, che siano costi di MP e Punti Azione azzerati, invulnerabilità o aumento di livello. Proprio la gestione della crescita è forse l’unica pecca risolvibile in questo remake, lasciata però al suo status originale. Far salire di livello Zack dipenderà dalla quantità di punti esperienza accumulati, impossibili da controllare tuttavia. Ciò farà scattare la possibilità di ottenere un triplo 7 regalandoci il level up.

L’OMD, oltre ai numeri, comprende anche le icone dei personaggi incontrati da Zack in un certo periodo della storia. Se, al di là dei numeri usciti, dovessero allinearsi le immagini, il giocatore potrà richiedere un consistente aiuto in battaglia. Questo è finalmente attivabile manualmente con il tasto Triangolo e non sarà più una cutscene obbligatoria e che non può essere saltata. Una vera perdita di tempo prima, in caso di battaglia quasi conclusa. La modifica ci è sembrata giusta, dunque, per rendere tutto più fluido e immediato.

Crisis Core -Final Fantasy VII- Reunion ha un gameplay particolare e unico, che al tempo dell’uscita originale ha diviso il fandom. Non è ancora un Final Fantasy tradizionale, né deve esserlo, ma siamo sicuri che il miglioramento generale saprà conquistare anche quella fetta di pubblico che non riusciva a digerire l’idea alla base del titolo.

Remastered da Prima Classe

La rimasterizzazione di Crisis Core è eccellente. Escludendo alcuni dettagli trascurabili, come le immagini stock erroneamente finite nei dipinti della Shinra Mansion e il semplice upscaling dei filmati con la qualità migliore della produzione, non ci sono altre critiche per il comparto visivo.

Rivisitazione completa per luci e colori, i modelli 3D completamente ridisegnati. Personaggi, sfondi, oggetti e quant’altro, tutto è stato rivisitato e potenziato in HD. Ovviamente parliamo di una qualità grafica nettamente inferiore a Final Fantasy VII Remake, ma questa ripulita basta e avanza per rendere l’esperienza godibile sulle piattaforme moderne. Forse non si tratta di un gioco all’altezza di PlayStation 5 e delle sue capacità grafiche. Giocarlo su next-gen rimane l’opzione migliore, grazie al taglio netto dei caricamenti, comunque già abbastanza rapidi anche su PlayStation 4.

Chiudiamo la nostra analisi del lato tecnico del gioco parlando del doppiaggio. La produzione di Crisis Core -Final Fantasy VII- Reunion trasuda qualità da ogni singolo dialogo, grazie al semplice dettaglio di ridoppiare l’intero gioco da cima a fondo. Questa modifica comprende anche i dialoghi secondari fuori dalle cutscene, come ad esempio tutte le chiacchierate col collega Kunsel. In tutto questo la pecca, ma solo da grande estimatore del titolo su PSP, è l’inevitabile cambio di voci per la lingua inglese di gran parte del cast.

Tutto cambia, ma resta come prima

A livello di voci, Zack e Genesis sono i cambi più lampanti. Fa ancora storcere il naso la mancanza di George Newbern per Sephiroth, ma Tyler Hoechlin svolge comunque un lavoro magistrale nell’interpretare l’Angelo Monoala. Stessa storia anche per la nuova voce di Zack, Caleb Pierce, che riesce a trasmettere al giocatore, capitolo dopo capitolo, la maturità sempre crescente del suo personaggio. Forse, anche meglio di come riusciva la sua voce originale. Da sottolineare il rifacimento musicale di buona parte della soundtrack, che non si applica però ad alcune tracce iconiche come Under an Apple Tree.

In Reunion viene ritoccato a tratti anche l’adattamento in inglese di alcune frasi dal giapponese e la traduzione in italiano, segno tangibile di quanta cura Square Enix abbia riposto in ogni dettaglio. Non lasciatevi ingannare dal meme virale di Getty Images (i fan sanno bene di cosa parliamo), Reunion non è nemmeno per un secondo una remastered pigra.

Trofeisticamente parlando: il prezzo della libertà è alto

Purtroppo Crisis Core -Final Fantasy VII- Reunion è pieno zeppo di trofei mancabili. Bisognerà sbloccare cinquanta coppe prima di poter mettere le mani sul Platino. Queste essenzialmente ci chiederanno di finire la storia e di svolgere determinate azioni nel miglior modo possibile in ogni capitolo. Come se non bastasse, tra le tante, ardue richieste, il Platino vuole il completamento del 100% delle missioni secondarie, alcune delle quali impossibili da accettare dopo il capitolo 7. Portate alla fronte la Buster Sword e preparatevi: platinare la remastered sarà un compito eroico. Vedere l’elenco trofei per credere.

VERDETTO

Crisis Core -Final Fantasy VII- Reunion è una lettera d’amore ai fan di Final Fantasy VII. Con grande rispetto verso il materiale originale, la trama di Crisis Core non subisce alcun cambiamento e rimane godibile ancora oggi, nonostante il cambio di direzione narrativa attuato con Final Fantasy VII Remake. Migliorato di gran lunga il gameplay, ora più action ma sempre dai toni tattici. La rimasterizzazione, mai pigra, porta i modelli 3D e gli scenari a una qualità degna di un titolo PlayStation 4, elemento che insieme al doppiaggio e al remix di alcune soundtrack svecchiano con successo il titolo. L'unica cosa che potete fare, dunque, è impugnare con forza la Buster Sword e lanciarvi in battaglia.

Guida ai Voti

Andrea Letizia
Cresciuto a pane, Kamehameha e Crash Bandicoot, inglesizzato grazie a Kingdom Hearts. Grande amante degli action RPG e dei platform, dei cani e del wrestling.