Death’s Door – Recensione

Sviluppatore: Acid Nerve Publisher: Devolver Digital Piattaforma: PS4 (disponibile anche per PS5) Genere: Azione/Avventura Giocatori: 1 PEGI: 12 Prezzo: 19,99 € Italiano:

Dopo una lunga attesa, Death’s Door sbarca su PlayStation e possiamo così renderlo protagonista di una ricca recensione. L’apprezzata avventura di Acid Nerve e Devolver Digital si arricchisce se possibile di ulteriore fascino, candidandosi come uno dei migliori titoli dell’anno.

Il corvo porta bene

Se siete appassionati di giochi indipendenti avrete sicuramente già sentito parlare di Death’s Door, pubblicato a luglio su PC e Xbox. L’assenza del titolo dal catalogo di Sony ha fatto storcere il naso a molti: fortunatamente questa lacuna, a distanza di qualche mese, è stata colmata.

La trama alla base di Death’s Door è tanto semplice quanto geniale. Il protagonista delle vicende è un corvo che svolge un noioso lavoro pieno di scartoffie: mietere le anime dei morti. Per svolgere il compito, questi volatili entrano in quelle che sono chiamate Porte della Morte (da qui il titolo del gioco) e sconfiggere creature restie alla dipartita. Quello che il nostro Corvo non può prevedere è la comparsa di un individuo misterioso, che ruberà l’anima oggetto di mietitura. Senza di essa, il protagonista si ritrova bloccato, costretto a inseguire il suo aggressore per riprendersi il maltolto.

Le vicende portano i giocatori a esplorare un mondo oscuro, pieno di creature misteriose e in grado di mischiare lo stile delle fiabe di Hayao Miyazaki con un approccio grafico a metà tra Hades e Dark Souls. Le fonti d’ispirazione dei due soli membri che compongono il team di Acid Nerve sono evidentemente tantissime, ma Death’s Door mostra un’unicità fuori dal comune, risultando divertente dal primo all’ultimo istante.

Piume e lame

Il gameplay di Death’s Door si articola tra esplorazione degli ambienti e combattimenti. Questi coinvolgono gruppi di nemici oppure boss grandi e piccoli, il tutto offrendo al giocatore una visuale isometrica a telecamera fissa. All’atto pratico ci si ritrova ad attaccare i propri avversari con una serie di armi, schivare i colpi dei nemici e utilizzare la magia sia come arma d’offesa che per risolvere vari enigmi ambientali.

La divisione tra momenti action e altri più ragionati è una delle grandi qualità di Death’s Door, che è molto più di un semplice hack’n slash. Il nostro Corvo ottiene, proseguendo con l’avventura, nuove magie per esplorare aree altrimenti inaccessibili. Fuoco, bombe e persino un rampino si fondono in maniera egregia con lo stile dell’opera, così come la piccola componente da gioco di ruolo in cui migliorare quattro abilità peculiari del nostro eroe. Forza, destrezza, velocità e magia possono essere potenziate per essere più efficienti in combattimento.

Da notare che il potenziamento non è fondamentale (anche se caldamente consigliato) per riuscire a proseguire nella storia. La campagna di Death’s Door è infatti strutturata in maniera simile a quanto avviene per la già citata serie dei Souls di From Software. Il giocatore è libero di esplorare il mondo, per quanto ci sia un percorso consigliato (anzi, quasi obbligatorio) da seguire per acquisire esperienza. La difficoltà generale non è paragonabile a quella di un soulslike, anche se Death’s Door richiede comunque un discreto impegno. Ripetere cinque o sei volte una sezione per apprendere i pattern d’attacco di un avversario sarà missione all’ordine del giorno, dunque conviene far subito il callo alla nefasta scritta “Death” che apparirà a caratteri cubitali a schermo.

Mr. Pothead

Uno degli elementi che rendono Death’s Door un vero e proprio must have per gli appassionati di titoli indipendenti è il comparto grafico. I ragazzi di Acid Nerve hanno creato un mondo vibrante, carico di colori e in grado di emozionare qualsiasi tipologia di giocatore. L’illuminazione degli ambienti lascia a tratti senza fiato, così come il character design di personaggi incredibilmente assurdi.

Tra quelli che ci sono rimasi più nel cuore non possiamo non segnalarvi un cavaliere la cui testa è diventata una pentola di zuppa, ma le creature strampalate sono davvero tante e non vogliamo rovinarvi la sorpresa. Nonostante questo, però, Death’s Door non si dimentica di fare qualche riflessione importante e soprattutto di mantenere toni più seri nei momenti concitati. Durante i combattimenti la simpatia lascia spazio alla necessità di avere riflessi rapidi e una buona capacità di adattamento a diverse situazioni.

I boss, in questo senso, sono i mostri meglio riusciti a questo duo di sviluppatori. Le battaglie sono sempre combattute sul filo di lana, complice anche la salute limitata del Corvo. Usare al meglio le proprie abilità sarà fondamentale per sopravvivere fino alla conclusione di un’avventura che richiede circa una decina di ore per essere completata.

Musica, maestro!

Cosa sarebbe un gioco senza la sua colonna sonora? Acid Nerve sa bene che le musiche sono importanti tanto quanto l’ambientazione; ecco perché anche le tracce di Death’s Door sono sul livello qualitativo di ogni altro elemento. La scelta è ricaduta (saggiamente) su toni cupi, con tracce orchestrali che si alternano con quelle più ritmate dei combattimenti.

Anche gli effetti sonori sono di prim’ordine, riuscendo a trasmettere una sensazione di immersione totale nella storia, come durante la visione di un film. Come per la grafica, si tratta di elementi che presi singolarmente risultano eccellenti ma che, uniti tra di loro, danno vita a un prodotto tra i migliori attualmente sul mercato.

Se poi a quanto detto finora aggiungiamo i collezionabili da raccogliere, una lore semplice ma profonda e tanti dettagli grafici e non, uno su tutti le piume che svolazzano durante le schivate, è facile dedurre cosa ci abbia spinto a parlare di “uno dei giochi migliori dell’anno” fin dal nostro incipit. Se amate i giochi d’azione, Death’s Door deve assolutamente entrare nella vostra collezione.

Trofeisticamente parlando: under my umbrella

La lista trofei di Death’s Door è sufficientemente lineare. Un paio di trofei mancabili, qualche richiesta di miscellanea e la necessità di trovare tutti i collezionabili. La sfida più dura è rappresentata dalla necessità di completare il gioco usando solo l’ombrello come arma principale. Consigliamo di completare una prima run senza puntare a quest’obiettivo così da accumulare la giusta esperienza.

VERDETTO

Non ci sono parole diverse da "capolavoro" per descrivere Death's Door. La sua assenza su PlayStation era un crimine a cui Acid Nerve e Devolver Digital hanno finalmente rimediato, offrendo in tempo per Natale agli appassionati di titoli indipendenti una vera perla, da gustarsi fino in fondo. Le ambientazioni mozzafiato, le musiche incredibili e ovviamente un gameplay di prim'ordine sono tutti elementi che rendono Death's Door un titolo semplicemente perfetto sotto ogni aspetto. Se amate gli action fatelo vostro prima di subito, se invece siete dubbiosi date una chance a questo corvo, perché lui e le sue porte vi conquisteranno.

Guida ai Voti

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.