Diablo II: Resurrected – Recensione

Sviluppatore: Vicarious Visions Publisher: Blizzard Entertainment Piattaforma: PS4 (disponibile anche per PS5) Genere: Action RPG Giocatori: 1 (Online: 2-8) PEGI: 16 Prezzo: 39,99 € Italiano:

Il Signore del Terrore in persona sarebbe orgoglioso della nostra recensione di Diablo II: Resurrected. Il capolavoro di Blizzard torna su PlayStation a distanza di oltre vent’anni, con tante novità e lo spirito immortale degli action RPG di stampo classico.

Back to the Future

Siamo nei favolosi anni Duemila. Le radio mandano a raffica l’energico nuovo singolo di Bon Jovi, It’s My Life. Il mondo sta iniziando a conoscere l’anime Yu-Gi-Oh, ispirato all’omonimo manga, che diventerà presto un gioco di carte di successo. In questo clima di novità Blizzard pubblica, il 29 giugno, l’attesissimo Diablo II. L’action RPG successore del popolare gioco per PC è un vero successo, e riesce a tenere incollati milioni di giocatori agli schermi a tubo catodico e si fregia del premio di gioco dell’anno.

Torniamo ai giorni nostri. Le radio fanno comunque ascoltare It’s My Life, ma etichettandolo come un brano classico. Yu-Gi-Oh è sempre rinomato, ma l’anime ha ormai più film e spin-off che stagioni normali. Quello che non cambia è l’impatto di Diablo II sui giocatori. Blizzard ha infatti deciso di collaborare con Vicarious Visions, team ormai esperto di remake, per realizzare una versione Resurrected del gioco.

Il ritorno di un grande classico, pronto a conquistare anche gli utenti PlayStation: per la prima volta infatti il Signore del Terrore sbarca anche su console Sony. L’entrata, ovviamente, non può essere che di grande impatto. Il giocatore viene accolto da una cinematica ricreata da zero, che svela l’antefatto del gioco. Al termine del primo Diablo, l’eroe che ha sconfitto il Signore del Terrore recupera la pietra dell’anima e la inserisce nel suo corpo per cercare di contenere il male per l’eternità.

Quello che diventa il Viandante, purtroppo, si sbaglia. Diablo prende il controllo del suo corpo e rilascia sulla terra i demoni dell’inferno. L’eroe di Diablo II è un guerriero che si mette sulle tracce di quello che è diventato il Viandante Oscuro, per sconfiggere Diablo e anche il terribile Baal, scalando la vetta del Monte Arreat. In questo tripudio di distruzione e creature mostruose inizia (o per meglio dire ricomincia) il nostro cammino per salvare Sanctuarium.

Una cosa vecchia, una cosa nuova, una cosa prestata

La versione Resurrected di Diablo II non differisce dall’originale soltanto per la grafica rivisitata e una serie di filmati spaccamascella. Il team di Vicarious Visions ha infatti deciso di inserire una serie di funzioni inedite per aiutare tutti i giocatori. Oltre alla possibilità di giocare cross-platform, infatti, Diablo II si appoggia sul sistema Battle.net per essere totalmente versatile.

I dati possono infatti essere trasportati in pochi secondi da una console all’altra, conservando i propri progressi per giocare in tutta tranquillità. Il forziere condiviso permette inoltre, come già visto in Diablo III, di gestire al meglio i propri oggetti più rari e preziosi. I comandi sono stati ottimizzati per PlayStation, nonostante sia rimasta l’impostazione con cursore che richiama il classico mouse. Per agevolare gli utenti sono state inserite varie scorciatoie, che permettono in pochi secondi di sentirsi a casa e di riuscire a gestire tutti i menu al meglio.

Si tratta di piccoli accorgimenti che rendono l’esperienza davvero unica, come dimostra anche un comparto audio totalmente rivisitato. Questo permette di godere al meglio di tutto il duro lavoro svolto da Blizzard oltre vent’anni fa. Lamenti e urla, così come il rumore di viscere che fuoriescono dai corpi, si alternano a melodie d’atmosfera perfette nei vari momenti. Un vero e proprio tripudio musicale, in grado di appagare l’orecchio anche del giocatore più esigente, come dimostra anche il brano tributo creato dai Lacuna Coil.

Non so chi scegliere

Diablo II: Resurrected offre tante novità, mantenendo però inalterata la sua anima di action RPG. La telecamera è quella classica, che più classica non si può. Una scintillante visuale isometrica, accompagnata a schermo da una mini mappa per orientarsi tra caverne oscure e lande desolate e tantissimi nemici a schermo, pronti a sciamare attorno a noi e azzerare la nostra salute.

Per combattere Diablo e i suoi scagnozzi, il giocatore può scegliere tra una serie di classi standard, ampliate però dalla presenza dell’espansione Lord of Destruction. Oltre a Paladino, Incantatrice, Amazzone, Barbaro e Negromante è possibile scegliere il naturalistico Druido oppure il versatile Assassino, per un’esperienza di gioco sempre diversa.

Ogni classe è infatti dotata di abilità specifiche, come la possibilità di trasformarsi in animale, utilizzare benedizioni o lanciare incantesimi, che rendono l’approccio alle aree di gioco sempre diverse. Completare i quattro atti di una campagna ricca e longeva, richiede già di per sé un grande impegno e una buona conoscenza del proprio personaggio. I neofiti si troveranno quasi certamente a testare ogni eroe, per capire quale si adatti meglio al loro stile di gioco. Gli esperti invece potrebbero decidere di battere strade inedite e scoprire risvolti interessanti.

Tutto questo si traduce in ore e ore di contenuti, supportati da una quantità industriale di dialoghi tradotti in un eccellente italiano, così come impressionante è il doppiaggio dei vari filmati, arricchiti da voci davvero memorabili. Se a tutto questo poi si aggiunge la possibilità di giocare a tre diversi livelli di difficoltà (Normale, Incubo e Inferno) e in modalità Hardcore con morte permanente, è facile dedurre che staccarsi da Diablo II: Resurrected è una vera impresa.

Il Signore del Terrore

Una delle domande che solitamente ci si pone quando ci si trova davanti alla rivisitazione di un grande classico è se valga la pena affrontare nuovamente qualcosa di già visto, con il rischio di rovinare il bel ricordo che si ha della propria esperienza. Con Diablo II: Resurrected non bisogna avere questo timore. Per quanto infatti si tratti di un ritorno dal passato, i motivi per sconfiggere nuovamente Diablo e i suoi fratelli sono tantissimi.

L’apparizione inedita su PlayStation del gioco è già uno dei motivi principali per cimentarvi in questa impresa. Se non vi bastasse, però, sappiate che l’intera campagna è affrontabile giocando in rete con i propri amici. Affrontare schiere di servi oppure uno degli enormi e terribili boss del gioco, realizzati tutti con dovizia di particolari, è un’esperienza di cui gli appassionati di action RPG non dovrebbero privarsi.

Proprio la grafica è un altro degli elementi di pregio di Diablo II: Resurrected. Abbiamo già tessuto ampiamente le lodi del lavoro svolto da Vicarious Visions, ma la scelta di migliorare senza stravolgere lo stile del gioco è encomiabile. Ogni angolo e anfratto risulta al contempo familiare e nuovo per i veterani, oppure incredibilmente coinvolgente per i nuovi eroi che si avventurano nella splendida terra di Sanctuarium.

Eccellente anche la realizzazione tecnica: la potenza di PlayStation 5 permette a Diablo II di girare alla massima velocità, senza offrire mai il fianco a rallentamenti. Quello che stupisce è che anche su PlayStation 4 il gioco rimanga fluido, con cali di frame-rate solo occasionali e mai in grado di rovinare l’esperienza di gioco.

Trofeisticamente parlando: un viaggio infernale

Se speravate in un po’ di clemenza da parte del Signore del Terrore, vi sbagliate di grosso. Diablo II: Resurrected offre una lista trofei molto lineare, che richiederà però di giocare per una quantità industriale di ore. Oltre a dover completare l’avventura con ogni eroe, sarà necessario farlo a difficoltà massima, andando a soddisfare anche varie richieste di miscellanea. Preparatevi a raccogliere orecchie dei vostri compagni, portare personaggi a livello 99 e molto altro ancora. Il contatore delle ore passate a Sanctuarium arriverà almeno a cinquanta, se non di più, per sbloccare ogni trofeo del gioco. Non che questo sia un male, anzi…

VERDETTO

Diablo II: Resurrected è il ritorno che tutti aspettavano, e anche di più. I ragazzi di Vicarious Visions hanno svolto un lavoro encomiabile, aggiornando il classico di Blizzard senza snaturarlo. Gli appassionati di action RPG di vecchia data ritroveranno tutto ciò che hanno amato, dalle ambientazioni allo stile unico. I neofiti invece un titolo solido, pieno di piccoli e grandi dettagli e con una trama che è passata alla storia.

Guida ai Voti

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.