EA Sports PGA Tour – Recensione

Sviluppatore: EA Tiburon Publisher: Electronic Arts Piattaforma: PS5 Genere: Sport Giocatori: 1-4 (online: 2-16) PEGI: 3 Prezzo: 79,99 € Italiano: No

Abbiamo messo guanto e scarpine per tornare sul green e realizzare la recensione di EA Sports PGA Tour. Il nuovo titolo di questa prolifica serie pubblicata da Electronic Arts, in circolazione da più di trent’anni, cerca di stregare sia chi ama questo sport, sia chi invece ne è completamente digiuno. Tante funzioni, campi su licenza e la possibilità di giocare online saranno sufficienti a candidare il gioco a un posto nel gotha dei videogames? Scopritelo continuando a leggere la nostra analisi.

Hole in one

Se c’è uno sport che in Italia è visto quasi come una religione, questo è il calcio. Inutile nascondersi dietro un dito: le vendite dei vari FIFA e PES parlano decisamente chiaro, così come gli spettatori che si assiepano davanti ai televisori dei bar o che affollano gli stadi. Questo però non significa che si tratti dell’unico sport seguito nel Bel Paese, dato che complici anche i risultati di alcuni connazionali è sempre più facile assistere a grandi match di tennis, basket e pallavolo.

In tutto questo non abbiamo ancora nominato il golf, sport che potremmo definire “di nicchia” ma che ha vissuto un periodo di rilevanza mediatica grazie ai successi di Francesco Molinari. Per chi non lo sapesse, si tratta del primo italiano ad aver vinto un torneo major, conquistando il 147esimo British Open. Questo gli ha garantito un posto nella storia e soprattutto ha fatto sì il golf apparisse sempre più spesso sui nostri televisori. Tutto ciò ha anche favorito le vendite dei videogiochi dedicati. Tra questi trova spazio EA Sports PGA Tour, di cui iniziamo a parlarvi dopo questa piccola introduzione.

L’opera di Electronic Arts è senza ombra di dubbio la simulazione più famosa (pur essendo assente da ormai otto anni) dedicata allo sport con mazze e palline. Parliamo specificatamente di simulazione perché in realtà il mercato dei prodotti arcade vanta spesso dei rimandi al golf, basti pensare a prodotti come Cursed to Golf oppure Golf Club Wasteland. Si tratta però di opere spesso surreali, in cui si punta più a divertire i giocatori piuttosto che a portarli in un mondo iperrealistico. Questo è invece l’obiettivo di EA Tiburon: offrire una riproduzione quanto più fedele possibile alle sfide che vediamo in televisione.

Per farlo, PGA Tour si fregia innanzitutto di una serie incredibile di licenze, accogliendo al suo interno tutta una serie di nomi e brand ufficiali. Il famoso “baffo” della Nike capeggia su polo e cappellini, accompagnato da tantissimi marchi legati al mondo del golf e dai volti noti che gli appassionati non faranno fatica a riconoscere. Da Scottie Scheffler a Rory McIlroy, preparatevi a vedere i vostri beniamini colpire le palline cercando di mandarle sul green. Detto però di quello che PGA Tour offre in potenza ai giocatori, è il momento di passare ai fatti e scendere in campo, per dimostrare le proprie abilità.

Il gameplay di EA Sports PGA Tour

Come è facile immaginare, l’esperienza di PGA Tour è interamente votata al realismo, cercando di offrire ai giocatori una vera e propria simulazione del golf, con tutti i suoi annessi e connessi. L’obiettivo è molto semplice: partecipare a una serie di tornei e cercare di completare le 18 buche in meno colpi possibile, rispettando quindi il par (ossia il numero di colpi che un giocatore scratch, cioè ad handicap 0, dovrebbe impiegare per terminare la buca). Per riuscire in questa impresa, sarà necessario scegliere accuratamente quali bastoni utilizzare e la traiettoria della pallina, valutando anche fattori atmosferici e altri elementi.

Proprio come accade nella realtà, anche le buche di PGA Tour vantano diversi par e varie lunghezze. Disseminati sul percorso, rappresentato dal fairway, sono presenti una serie di ostacoli come specchi d’acqua, zone di erba più alta (dette rough) e i terribili bunker, le buche di sabbia da cui è decisamente complesso emergere. I primi colpi possono risultare abbastanza drammatici, con palline che vagheranno nei boschi o che s’inabisseranno senza pietà. Un rapido tutorial in-game permette comunque di apprendere le basi del golf e di lanciarsi in questo coinvolgente sport.

La struttura ideata da EA Sports chiede di base al giocatore di selezionare una delle mazze presenti nella sacca del nostro golfista. Ognuna, dai legni ai ferri, ha un tipo di traiettoria e una distanza massima a cui si può spedire la pallina. L’area di caduta viene indicata in maniera approssimativa da un indicatore, senza però considerare il vento e l’eventuale spin applicato dai giocatori. La traiettoria di tiro è inoltre mostrata da un arco colorato che permette in maniera chiara di capire anche come le nostre scelte influenzeranno i colpi. La levetta destra è dedicata al cambio di punto d’impatto sulla pallina, la sinistra allo swing (ossia al colpo vero e proprio).

L’intero gameplay restituisce una sensazione d’immediatezza senza pari, permettendo praticamente a chiunque di arrivare sul green. Certo, farcela rispettando il par sarà altra storia, ma PGA Tour non vuole punire eccessivamente gli errori. Ben presto ci si accorgerà che tutti gli indicatori presenti a schermo, come la velocità e la direzione del vento, sono tutto ciò che ci servirà per tiri puliti e per puntare ai famosi eagle e birdie, ossia completando le buche in meno colpi del par.

Guarda che stile

Le meccaniche di PGA Tour quindi, pur risultando apparentemente complesse, offrono al giocatore tutti gli strumenti per diventare un golfista provetto. Una volta maturata la giusta esperienza, sarà possibile prendere parte a una serie di tornei. Si metterà così piede sui 30 campi su licenza proposti da Electronic Arts.

Grande novità di quest’anno il Road to the Masters dell’Augusta National, percorso che permette di avvicinarsi al celeberrimo Masters Tournament. Non mancano ovviamente grandi conferme, con la presenza dei quattro più grandi tornei maschili. Oltre al Masters sarà possibile cimentarsi nel PGA Championship, nello U.S. Open Championship e nel The Open.

La riproduzione delle aree verdi è stata fatta con grande cura per i dettagli. Queste vantano una serie di effetti ambientali unici e soprattutto una riproposizione digitale dell’esatta posizione di fiori e alberi. Una vera e propria trasposizione dei campi reali in versione digitale, scelta che non potrà che far felici gli appassionati. Sfortunatamente la stessa cura non è stata riposta nei modelli poligonali degli atleti. I golfisti sono belli a vedersi a debita distanza ma piuttosto “pupazzosi” nelle inquadrature ravvicinate.

Interessante invece la scelta di creare una struttura simil-RPG di evoluzione del proprio golfista. Il nostro personaggio può essere modificato e personalizzato grazie a un editor modesto ma comunque ben fatto. Una volta scelto il sesso e alcuni dettagli fisici, si potrà iniziare una vera e propria carriera partendo dal basso.

I vari tornei a cui prenderemo parte ci faranno accumulare esperienza, permettendoci di migliorare le nostre statistiche e diventando progressivamente più forti. Anche qui non manca qualche piccolo problema, ma in generale la scelta di EA Sports ci è sembrata coerente. Simpatica anche la scelta di poter personalizzare esteticamente il nostro atleta, oltre a poter equipaggiare diverse tipologie di colpi.

Tutto questo non preclude la possibilità di selezionare, almeno per le partite rapide, un golfista realmente esistente. Questi ultimi avranno statistiche già al massimo e dunque saranno più facili da gestire durante i vari tornei. Si tratta comunque di una possibilità che suggeriamo solo per rilassarsi, dato che la base di PGA Tour è proprio la crescita del proprio golfista per portarlo a competere sui campi internazionali.

Metti nel carrello

Sia a livello di gameplay che a livello tecnico quindi PGA Tour è in grado di dire la sua, senza strafare ma nemmeno sfigurare. Alcune scelte, come quella di affidarsi al Pure Strike, che sfrutta la tecnologia ShotLink di CDW e quella del dispositivo di tracciamento TrackMan, e al motore grafico Frostbite fanno sicuramente la differenza.

Lo stesso dicasi per un comparto audio ben congegnato, che non propone musiche “giovani” come quelle di FIFA ma punta piuttosto sugli effetti ambientali e sul commento dei cronisti. Grande pecca, in questo senso, l’assenza di localizzazione in italiano, che si ripercuote anche su menu totalmente in inglese. Una scelta, quest’ultima, che ci ha fatto parecchio storcere il naso ma che speriamo possa essere rivista con una patch correttiva.

Quello che invece non verrà modificato è la scelta da parte di Electronic Arts d’inserire nel gioco uno store digitale. Al suo interno potremo acquistare capi di abbigliamento e nuovi colpi per il nostro golfista. Se da un lato questa possibilità consente di personalizzare il proprio atleta sotto qualsiasi punto di vista, dall’altro obbliga necessariamente a “farmare” del denaro virtuale oppure investire nella valuta speciale, utilizzando in questo caso soldi veri.

Una maggiore dotazione iniziale di oggetti, visto anche il costo non proprio irrisorio del titolo, sarebbe potuta essere una mossa vincente. Questo al netto anche della necessità di spendere il suddetto denaro virtuale per iscriversi anche ai tornei. Doveroso comunque sottolineare che le microtransazioni sono del tutto opzionali e non risultano mai eccessivamente invasive.

Nulla da dire invece a livello di longevità: con tutti i suoi contenuti e ben supportato da una serie di missioni speciali infatti PGA Tour potrebbe impegnarvi per un quantitivo di ore pressoché infinito. La Carriera vi terrà impegnati per parecchio tempo, portandovi a trasformare il vostro golfista in erba in un vero fenomeno.

La possibilità di giocare in rete è un’ulteriore freccia nell’arco del titolo EA Sports. PGA Tour, in questo senso, non offre il fianco a critiche ma anzi va sicuramente elogiato. Le patch e i numerosi contenuti aggiuntivi già previsti e annunciati dal team fanno il resto, pronti a regalare un’esperienza davvero memorabile a chi ama il golf.

Elementi che invece necessiteranno di una decisa rivisitazione sono la telecamera e il frame rate. Per quanto riguarda il primo elemento, capiterà sovente di vedersi la visuale ostacolata da elementi dell’ambiente, rendendo quindi difficile (se non impossibile) mirare in maniera corretta. Per quanto riguarda il frame rate, invece, il gioco non raggiunge i famosi 60fps ma si ferma a 30, elemento che potrebbe indispettire i giocatori più esigenti che si sarebbero aspettati da PGA Tour un’ottimizzazione più curata su PlayStation 5. Buono infine il supporto al DualSense, con ottime vibrazioni durante i colpi e l’effetto sonoro della pallina dal controller che fa davvero piacere.

Il Platino di EA Sports PGA Tour

Se sperate di sbloccare trofei a ogni buca, allora la lista di EA Sports PGA Tour vi deluderà. Il team di EA Tiburon ha infatti deciso d’inserire soltanto 19 coppe digitali, la maggior parte delle quali legate alla vittoria nei vari tornei. Si tratta di imprese che con la giusta pratica saranno alla portata di tutti, salvo fatto per le sfide legate al comparto online. Oltre a partecipare a un torneo standard e a un H2H dovrete infatti vincere quest’ultima tipologia di evento.

VERDETTO

Dopo una lunga assenza dai campi verdi, EA Sports PGA Tour torna per riprendersi lo scettro di miglior gioco di golf in circolazione. L'opera di EA Tiburon, pur non essendo esente da difetti, risulta piacevole e divertente. La scelta di puntare sul realismo a tutti i costi, sfruttando anche sistemi quali la tecnologia ShotLink di CDW e quella del dispositivo di tracciamento TrackMan, faranno sicuramente felici gli appassionati di questo sport. La modalità Carriera è sufficiente coinvolgente e ben articolata, così come le varie sfide in rete. Peccato per la presenza di un numero eccessivo di microtransazioni (fortunatamente ininfluenti ai fini del gioco), per qualche problema tecnico da calibrare in corso d'opera e soprattutto per l'assenza della localizzazione in italiano. Nonostante questo, sia che amiate calcare il green sia che siate semplici curiosi, EA Sports PGA Tour vi regalerà soddisfazioni sempre maggiori, buca dopo buca.

Guida ai Voti

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.