Final Fantasy Pixel Remaster – Recensione

Sviluppatore: Square Enix Publisher: Square Enix Piattaforma: PS4 Genere: Gioco di Ruolo Giocatori: 1 PEGI: 7 Prezzo: 74,99 € Italiano: No

Ci sono giochi che ci fanno vivere incredibili avventure, alcune così intense da rimanerci per sempre nel cuore. E una delle saghe che incarna in pieno questo spirito, almeno per che si appresta a scrivere questa recensione, è sicuramente quella di Final Fantasy. La fantasia finale di Hironobu Sakaguchi e Shigeru Miyamoto, sin dalla sua prima apparizione, è stata infatti in grado di trasmettere più di un qualcosa ai giocatori. Riviviamo quindi insieme il percorso della serie e riscopriamone i primi sei magnifici capitoli grazie alla raccolta Final Fantasy Pixel Remaster.

Dalla bancarotta alle stelle

Se pensate che, prima della realizzazione dello storico Final Fantasy I, Square Enix rischiava di finire in bancarotta, potete ben immaginare l’impatto che questo videogioco ebbe sul mercato. Pensare che dobbiamo tornare addirittura al 1987 per riscoprire il primo titolo della serie divenuta leggenda fa ancora più effetto. Stiamo parlando infatti di ben 35 anni, un arco di tempo nel quale i videogiochi hanno subito una profonda evoluzione.

Dalle avventure dei Guerrieri della Luce agli episodi moderni, il passo è sì lungo, ma costellato di svariate opere. Prima infatti di trovare sulla nostra strada il pluripremiato Final Fantasy VII, forse l’episodio più amato, dobbiamo infatti passare (ovviamente) per altri cinque capolavori. Le avventure di Firion, Luneth, Cecil, Bartz e per finire Terra sono senza ombra di dubbio lo specchio di un’epoca e rappresentano, per molti, uno dei punti più alti toccati dai giochi di ruolo.

Fino al 1994, però, tutti i capitoli di Final Fantasy non videro la luce su PlayStation, ai tempi probabilmente ancora un’idea o un prototipo, ma su console Nintendo. Come i fan ben sanno, non è passato molto prima che Square Enix (al secolo Squaresoft) decidesse di condividere con gli utenti Sony tutti i capitoli fino a quel momento realizzati. In un attimo gli scaffali si arricchirono di riedizioni su CD, seguite poi da nuove avvincenti storie.

Con un fast foward degno di un videoregistratore (che, visto il periodo, ci sta anche bene) arriviamo però alle nuove generazioni di console, dove i dischi sono ormai superflui. Basterebbe pochissimo per convertire i dati e portare tutta la saga di Final Fantasy su PlayStation 5, occupando sicuramente meno spazio dei recenti Tripla A. Questa operazione nostalgia, semplice ma nel contempo tortuosa, è stata da poco completata sotto l’etichetta Pixel Remaster.

Una remaster per dominarli tutti

Gli appassionati di Final Fantasy (e magari anche i semplici curiosi) avranno probabilmente da obiettare. La serie Pixel Remaster non è infatti di recente pubblicazione: ha visto la luce su Steam e su dispositivi mobili più di un anno fa. L’idea di Square Enix è stata quella di permettere a chiunque di giocare con questi meravigliosi titoli, sfruttando la potenza, tra gli altri, dei moderni smartphone e tablet.

Il grande successo ottenuto dai sei titoli, ossia i Final Fantasy dall’I al VI, hanno spinto la casa nipponica a portare le riedizioni anche su PlayStation 4. Non si tratta però di un semplice porting, perché le Pixel Remaster sono vere e proprie riedizioni, impreziosite come vedremo da una serie di caratteristiche uniche.

Andiamo però con ordine, parlando dell’offerta ludica di questo pacchetto. Al prezzo di un moderno gioco di fascia alta è possibile portarsi a casa tutti gli episodi, assieme a una serie di bonus digitali tra cui avatar e temi. Chi però non fosse interessato al blocco intero o volesse frammentare la spesa potrà anche aggiungere alla propria collezione un videogioco per volta.

Questa formula “modulare” è davvero perfetta per andare incontro a qualsiasi tipo di utente. Il curioso potrà mettere alla prova le sua abilità in vari Final Fantasy, il nostalgico fare un tuffo nei ricordi e l’appassionato incallito rigiocare solo i suoi preferiti. Ovviamente però Square Enix non poteva fermarsi qui: ogni titolo della Pixel Remaster vanta infatti delle novità.

Una vita di scelte

Quello che ha sempre fatto la fortuna dei vari Final Fantasy, oltre alle incredibili storie, è la capacità di offrire una sfida coinvolgente, senza appoggiarsi a livelli di difficoltà o altri artifici tecnici. Potenziarsi ed equipaggiarsi al meglio è sempre stata la base per avere successo e riuscire a sconfiggere tanto i normali mostri, quanto i terribili boss. Il sistema ATB (Active Time Battle) aggiungeva poi quel senso ulteriore di tattica al tutto, rendendo necessario ponderare ogni mossa al meglio.

Inutile dire però che i tempi cambiano, come dimostrano anche i recenti remake di Final Fantasy VII e di Crisis Core, che hanno introdotto un combattimento più dinamico e dal taglio action. I primi sei capitoli della saga non potevano però essere radicalmente trasformati da Square Enix. Lo studio ha scelto una tecnica conservativa, aggiungendo qualche chicca per gli appassionati. Tutti i titoli della serie Pixel Remaster sono infatti fedeli agli originali e possono essere persino giocati come se ci si trovasse ancora negli anni Novanta.

Chi però volesse personalizzare la sfida potrà modificare una serie di parametri dal menu delle opzioni. Si potranno ad esempio aumentare i soldi o l’esperienza ottenuti, ridurre oppure azzerare gli scontri casuali e altro ancora. Questo permette, di fatto, di modificare il livello di difficoltà del gioco, rendendolo quindi adatto a qualsiasi tipo di utente. Inutile sottolineare che rimuovendo alcune opzioni oppure aumentando i bonus al massimo si perderà quel sapore di sfida tipico della saga. Quale che sia la scelta, tutti e sei i titoli risultano incredibilmente godibili anche ai giorni nostri.

Senza dilungarci nel parlarvi della trama di ogni episodio, ben nota ai più, possiamo però dirvi che ci sono opere che rimangono più restie a mostrare i segni del tempo. Final Fantasy VI, su tutti, è il prodotto forse più curato dell’intero pacchetto. La scelta è sensata, vista la buona nicchia di fan che il gioco vanta. Ciò ovviamente non significa che gli altri capitoli non siano godibili, anzi. Ognuno vanta caratteristiche uniche che lo rendono a suo modo una piccola perla ruolistica.

Chiptune e pixel

Un altro elemento su cui Square Enix non ha voluto trovare compromessi è il comparto tecnico. Per la serie Pixel Remaster si è scelto di realizzare degli sprite più puliti, che rendessero giustizia alla qualità del passato senza deturparla. I colori brillano più vivi che mai sugli schermi televisivi moderni, con tanti effetti speciali che ancora oggi si mostrano in tutta la loro bellezza. I nostalgici potranno comunque fare un rapido switch dalle opzioni e tornare a una risoluzione più bassa. Sarà inoltre possibile modificare a piacimento il font tra quello storico e uno più moderno, introdotto proprio con le Pixel Remaster.

Un altro elemento su cui i fan non avranno nulla da obiettare è la scelta di creare una colonna sonora riarrangiata per l’occasione. Nobuo Uematsu in persona ha voluto supervisionare il lavoro, consapevole che quanto fatto ai tempi in chiptune potesse essere migliorato dalle nuove tecnologie. Il risultato è sotto gli occhi (o meglio, le orecchie) di tutti: brani pulitissimi, dalla resa incredibile e in grado d’incarnare lo spirito del passato.

Anche qui non manca l’attenzione al giocatore storico, quello purista che non vuole rinunciare alla vera esperienza vintage di Final Fantasy. All’interno del menu opzioni di ognuno dei sei titoli è infatti possibile cambiare con la pressione di un tasto e passare dalle melodie moderne a quelle classiche, per tornare in un attimo indietro di trent’anni. Una scelta intelligente di Square Enix, che non rinnega mai il suo passato ma anzi lo commemora, apportando però innovazioni in grado di far apprezzare le opere anche ai giocatori più giovani.

Ultima novità di cui vi parliamo sono le aggiunte “extra gioco”. Square Enix ha infatti inserito un nuovo menu accessibile da quello principale. All’interno è possibile trovare una ricchissima galleria piena di bozzetti storici di ognuno dei sei titoli. Questi mostrano il processo creativo a partire dalle idee per arrivare fino al design finale. Inoltre sono stati inseriti un jukebox per ascoltare le varie tracce e un bestiario per uno sguardo a tutti i mostri di ogni singolo capitolo. Piccole chicche che faranno andare in brodo di giuggiole gli appassionati della serie.

Vale la pena giocare a Final Fantasy Pixel Remaster?

Eccoci quindi alla domanda fatidica: vale la pena investire i propri soldi nella raccolta dei primi sei Final Fantasy? La risposta probabilmente l’avrete già intuita, ma è un corposo sì, per tutti i motivi sino a qui elencati. Square Enix ha mandato una vera e propria lettera d’amore ai fan della saga, come e forse più che con quanto proposto dal recente remake di Final Fantasy VII. Ogni capitolo è stato curato nei minimi particolari, arricchendo l’esperienza senza snaturarla.

Riaffrontare le avventure di questi pixellosi eroi su PlayStation 4 è probabilmente quanto di meglio un giocatore nostalgico possa fare nel 2023, vivendo ancora una volta incredibili avventure in mondi meravigliosi. Il tutto con la possibilità di spostare le lancette ancora più indietro, modificando le opzioni di visualizzazione e audio, oppure un po’ più avanti, modificando alcune delle opzioni per affrontare una sfida più lineare.

Il vero dilemma è se puntare subito sull’intero bundle oppure godersi i giochi pezzo per pezzo. In questo senso, Square Enix ha scelto di lasciare al giocatore la libertà di decidere. La software house è ben consapevole che titoli come Final Fantasy IV o Final Fantasy VI saranno sicuramente più gettonati di altri, data la grande fanbase di queste due opere. Noi vi abbiamo dato il nostro parere, ora la scelta resta a voi. Che scegliate di giocarli tutti o solo i vostri preferiti, comunque, il risultato comunque non cambia. Final Fantasy Pixel Remaster è un prodotto da avere nella vostra libreria digitale.

Il Platino di Final Fantasy… Dall’I al VI

Eccoci giunti alla sezione più amata dai cacciatori di trofei. Questa volta però dobbiamo strafare, perché trattandosi di una raccolta di sei giochi, Final Fantasy Pixel Remaster vanta la bellezza di sei elenchi. Da Final Fantasy I a Final Fantasy VI, sarà quindi possibile sbloccare altrettanti Platini, aiutati magari dalle nuove opzioni introdotte da Square Enix. Queste, di fatto, renderanno la caccia alle coppe più semplice.

Modificare i valori di esperienza e denaro infatti non impedirà di ottenere i trofei, riducendo il tempo necessario a completare le sei imprese. Ovviamente ci sarà da fare attenzione, per evitare ad esempio di mancare alcune abilità oppure per completare i bestiari. Si tratta però di sfide completabili da qualsiasi tipo di giocatore.

VERDETTO

Anche a distanza di 35 anni, Square Enix riesce a regalarci emozioni incredibili, grazie a una raccolta ricchissima e curata. La grande magia di Final Fantasy sta forse anche in questo: non importa che siate giovani giocatori con in mano lo squadrato pad di un Nintendo oppure veterani che accendono il loro DualSense per lanciarsi in una sfida dal sapore retro. La narrazione e lo stile di questa storica saga sapranno catturarvi e trasportarvi in mondi meravigliosi, lontani anni luce da noi eppure così vicini e familiari. L'operazione nostalgia di Final Fantasy Pixel Remaster può dirsi assolutamente riuscita, con sei opere che tutti dovrebbero affrontare e completare almeno una volta nella vita, racchiuse in un cofanetto scintillante e decorate con un bel fiocco. La possibilità di acquistare solo i propri titoli preferiti è un'ulteriore prova della volontà di Square Enix di offrire agli appassionati un modo per rivivere le gioie del passato, facendosi portare per mano dal primo al sesto episodio oppure saltando senza soluzione di continuità da un titolo all'altro. Quale che sia la vostra scelta, non potete farvi scappare questi sei capolavori.

Guida ai Voti

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.