Ghostbusters: Spirits Unleashed – Recensione

Sviluppatore: Illfonic Publisher: Illfonic Piattaforma: PS5 (disponibile anche per PS4) Genere: Azione/Avventura Giocatori: 1 (Online: 2-5) PEGI: 12 Prezzo: 39,99 € Italiano:

Siamo entrati nella mitica caserma con Ray e Winston per la recensione di Ghostbusters: Spirits Unleashed. Il nuovo titolo di Illfonic propone una formula già vista in passato, con qualche modifica che punta a colpire tanto i fan della saga cinematografica quanto i semplici curiosi. Indossate uno zaino protonico e cerca di non farvi spaventare da qualche fantasma.

C’è vita dopo la morte?

Il 2021 è stato l’anno della rinascita per la serie Ghostbusters. Dopo una pellicola al femminile che ha fatto storcere il naso a molti, il capitolo Legacy è riuscito a convincere, regalando anche attimi a tratti commoventi. Il rinnovato interesse intorno agli acchiappafantasmi ha spinto Illfonic a sfruttare una formula già ampiamente collaudata, cambiando ambientazione. Dopo Friday the 13th: The Game e Predator: Hunting Grouds, il team è tornato a proporre un multiplayer asimmetrico con Ghostbusters: Spirits Unleashed.

Il concetto di base è quello di quattro giocatori (in questo caso acchiappafantasmi) che ne sfidano uno singolo (che interpreta il fantasma) in un 4vs1 asimmetrico. Niente di nuovo sotto il sole, almeno apparentemente. Come dicono i grandi prestigiatori, però, l’apparenza inganna, perché Ghostbusters: Spirits Unleashed ha in realtà in serbo una serie di novità. La prima e più importante è la presenza di una vera trama. Per quanto abbozzata e frammentata, infatti, viene raccontata la storia a partire dall’ultimo film. Un Winston Zeddemore invecchiato ma in carriera decide di riaprire la caserma degli acchiappafantasmi, aiutato dal fedele Ray Stantz.

L’avventura inizia proprio in compagnia di quest’ultimo, a cui il mitico Dan Aykroyd ha prestato la voce per il doppiaggio. Il giocatore si trova infatti nella bottega Ray’s Occult Books, pronto ad accettare una proposta di lavoro. Una breve introduzione permette di conoscere tutti i personaggi che ci accompagneranno nella campagna. Niente storia con missioni da seguire come in un qualsiasi The Last of Us, comunque. Ghostbusters: Spirits Unleashed propone infatti stralci di storia raccontati al raggiungimento di determinati level cap. Tutto quindi a misura di un gioco fortemente improntato sul multiplayer, come da tradizione di Illfonic.

I Ain’t Afraid of No Ghost

Una volta superati i primi dialoghi, al giocatore viene data la possibilità di personalizzare il proprio acchiappafantasmi. L’editor è di buon livello e consente di cambiare l’aspetto fisico e i capi di vestiario. Non aspettatevi modifiche in stile Bloodborne, ma preparatevi a passare qualche minuto per dare vita al vostro avatar. Una volta definito il look, si passa all’azione, metabolizzando i semplici comandi di gioco. Tutto si svolge in prima persona, con la possibilità di utilizzare gli strumenti resi famosi dalle pellicole cinematografiche.

Oltre al misuratore PKE per individuare i fantasmi si avranno a disposizione il mitico zaino protonico e la trappola (rigorosamente da non fissare direttamente) per imprigionare gli ectoplasmi. Il tutorial consente di assimilare al meglio le dinamiche di gioco, offrendo anche una missione “sul campo”. Qui si fa la conoscenza delle brecce, varchi da distruggere che possono essere usati dai fantasmi per la fuga. I comandi sono simili a quelli di un qualsiasi sparatutto, sfruttando un’interfaccia minimale ma efficace. Inutile dire che, una volta terminate le spiegazioni, si entra nel vivo del gioco. La collaborazione tra giocatori è indispensabile per abbattere il fantasma, evitando che le zone vengano totalmente infestate.

Per evitarlo, non sarà sufficiente pensare al poltergeist. Spesso bisognerà anche calmare i normali esseri umani con un semplice quick time event. Tutto lavora come un meccanismo ben oliato, tenendo i giocatori sulla corda per tutta la durata delle comunque brevi partite. Le sfide durano solitamente meno di dieci minuti, con una delle due fazioni che prende il sopravvento sull’altra fino all’inevitabile conclusione. Ma in tutto questo, i poveri fantasmi cosa possono fare?

Mi ha smerdato!

Abbiamo specificato a inizio recensione che Ghostbusters: Spirits Unleashed è un multiplayer asimmetrico. Questo perché per quattro acchiappafantasmi ci sarà un giocatore che vestirà i panni del fantasma. Lo scopo dell’entità è semplice, almeno a parole: infestare un luogo e spaventarne i residenti fino a riempire una specifica barra d’infestazione. Il fantasma dispone inoltre di tre reliquie da nascondere nella mappa, contenenti altrettante brecce. Queste permettono il respawn in caso di cattura, dunque andranno celate al meglio.

Se fosse tutto qui, però, il giocatore singolo sarebbe troppo svantaggiato. Ecco quindi che ogni tipologia di spettro dispone di specifici attacchi speciali per rallentare e ostacolare i Ghostbusters. Piccoli minions, tornado di muco ectoplasmatico e molto altro ancora: le mosse permettono a volte perfino di abbattere i carcerieri. Non si tratta però di una morte, ma piuttosto di un cooldown durante il quale togliersi di dosso lo slime. Tutto è integrato al meglio, per partite spesso sul filo del rasoio. La presenza di ben cinque arene inoltre consente una discreta varietà, permettendo ai giocatori di trovare le loro preferite.

Per chi fosse poi appassionato di side quest, Ghostbusters: Spirits Unleashed propone una serie di missioni opzionali. Sono inoltre presenti nelle mappe una serie di collezionabili da trovare: si tratta di spore, muffe e funghi amate dal compianto Egon Spengler. Questo peraltro è solo una delle numerosissime citazioni piccole e grandi che permeano il gioco. Dal tostapane ballerino alla mitica griglia di contenimento, i fan avranno di che lustrarsi gli occhi. Interessante anche la possibilità di modificare parzialmente l’equipaggiamento dei Ghostbusters, senza però sbilanciare esageratamente il gioco.

Godimi ora, sub-creatura!

A livello tecnico, Ghostbusters: Spirits Unleashed non ha nulla da invidiare a produzioni più corpose. Oltre agli ovvi diritti d’autore legati alle pellicole, con la presenza persino della mitica Ecto-1 tutta da ammirare, Illfonic ha svolto un lavoro certosino. Gli effetti speciali legati all’utilizzo dello zaino protonico sono davvero eccellenti, così come il design delle ambientazioni e dei personaggi. Alcune animazioni ci sono sembrate un po’ legnose, ma in generale il gioco scorre senza problemi. Nota di merito per la realizzazione dell’hub di gioco, davvero ricco e dettagliato, così come per un matchmaking che davvero eccellente.

Una volta accettato un lavoro (ossia avviata la ricerca di una partita) basteranno pochi attimi per essere catapultati nell’azione. Un vero punto a favore, considerata la difficoltà di molte opere di “reclutare” giocatori. Ottima anche la longevità del gioco: i giocatori possono infatti raggiungere al momento un level cap fissato a 50. Per arrivarci saranno necessarie almeno una ventina di ore, senza contare tutti gli extra da sbloccare in corso d’opera.

Nota di merito anche per il comparto audio. Come abbiamo già anticipato, i due personaggi tratti dal film vantano un doppiaggio (sfortunatamente solo in inglese) con le voci originali degli attori. La colonna sonora è invece composta da tracce indimenticabili, che immergono totalmente nell’atmosfera. Anche a livello uditivo non si è lesinato sugli effetti speciali, con suoni coerenti a partire dal famoso “ugello” della lancia per arrivare alle grida dei fantasmi. Ottimo anche l’utilizzo del controller DualSense: su PlayStation 5 sono ben sfruttati sia il feedback aptico che i trigger adattivi. Sparare con lo zaino oppure usare il contatore PKE restituiranno sensazioni diverse, per un’immersione totale.

Trofeisticamente parlando: venimmo, vedemmo e senza indugio lo…

La lista trofei di Ghostbusters: Spirits Unleashed è stata studiata al meglio dai ragazzi di Illfonic. Le sfide sono variegate e permettono di esplorare ogni aspetto del gioco, senza però risultare frustranti. Anche le coppe cumulative, come quella che richiede di raggiungere una determinata quantità di danni, non richiederà un grind eccessivo. In questo modo è possibile divertirsi e portare a casa senza troppi pensieri un Platino divertente. Mettete comunque in conto almeno una trentina di ore, con la necessità di vestire sia i panni dell’acchiappafantasmi che del poltergeist.

VERDETTO

E chi chiamerai per avere un multiplayer asimmetrico degno di onorare gli acchiappafantasmi? Sicuramente da oggi il team di Illfonic, che ha sfornato un vero e proprio capolavoro. Ghostbusters: Spirits Unleashed è la sublimazione di anni di lavoro, un gioco che fa tesoro dei pregi dei suoi predecessori, aggiustandone i difetti. La sfida tra acchiappafantasmi ed ectoplasmi è incredibilmente divertente, ben bilanciata e sempre diversa. In questo modo non si riuscirà letteralmente a smettere di giocare, assorbiti in un turbinio di eventi amplificato da una narrazione solo abbozzata ma comunque in grado di appassionare il giocatore. Gli appassionati della saga cinematografica inoltre si troveranno di fronte a piccole e grandi citazioni che gli faranno sobbalzare il cuore. Se non avete paura di un po' di slime, vi suggeriamo d'imbracciare quanto prima uno zaino protonico e andare a caccia di fantasmi. O, chissà, lo spettro potreste essere proprio voi...

Guida ai Voti

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.