Gran Turismo 7 – Recensione

Sviluppatore: Polyphony Digital Publisher: Sony Interactive Entertainment Piattaforma: PS5 (disponibile anche per PS4) Genere: Corse Giocatori: 1-2 (Online: 1-20) PEGI: 3 Prezzo: 79,99 € Italiano:

Sono passati davvero troppi anni dall’ultimo episodio canonico di Gran Turismo. Parliamo addirittura del 2013, a dicembre, quanto Polyphony Digital ha rilasciato sul mercato l’ultimo, vero GT. Dopo di lui, il nulla. E lo diciamo con cognizione di causa, perché Gran Turismo Sport è stato un capitolo “apocrifo” e volutamente votato al multiplayer dai suoi esordi. Abbiamo quindi affrontato la recensione di Gran Turismo 7 carichi di speranze, nostalgia e amore per le auto come un tempo; tornando alla fine degli anni Novanta, quando il sottoscritto ha avviato il suo primo Gran Turismo.

Bentornati a casa

Come introdotto nel paragrafo precedente, Gran Turismo 7 è un capitolo canonico. Troveremo quindi un approccio come quello di un tempo, basato sul single player e sul collezionismo d’auto come forma di amore. A differenza di un tempo, in cui eravamo lasciati completamente liberi di vagare per il mondo di gioco ed esplorare ogni attività, ora saremo accompagnati. Già qui i puristi potrebbero storcere il naso, ma non è ancora il momento dei giudizi. Verremo introdotti subito al GT Cafè, se ignoriamo l’utilità marginale e completamente fine a sé stessa del Rally Musicale.

Luca sarà la nostra guida tra i tavoli e le frasche del Cafè, un ambiente elegante, raffinato, con delicata musica di sottofondo e tante storie di motori da raccontare. Inizierà quindi un viaggio nella memoria, a partire dai piccoli marchi fino alle grandi sportive, passando per le toste prove patente (di cui abbiamo pubblicato una guida) fino ai campionati più impegnativi. Mano a mano che completeremo i trentanove menù proposti avremo sempre più ambienti da esplorare, circuiti da conoscere e aneddoti da imparare. Ci scontreremo contro una lunga serie di avversari, sia “reali”, come alcuni maestri delle patenti, che “inventati”. È disponibile anche una selezione della difficoltà, parametro che costituisce una completa novità.

Giro giro tondo…

Al netto delle aspettative e dei massicci investimenti in marketing che hanno portato a mostrare gran parte del gioco in sé, è difficile criticare Gran Turismo 7 da un punto di vista prettamente tecnico. Tutto quello che si vede è decisamente ottimo: i modelli delle auto, i tracciati, il meteo. Le caratteristiche più sorprendenti, delle quali non si è ben capito chi abbia fatto richiesta, sono assolutamente uniche. Chi non ha mai desiderato, mentre affronta le sinuose curve del Fuji Speedway, poter guardare l’esatto posizionamento delle stelle in cielo come sono nella realtà?

L’estrema cura per asfalto, clima e variazioni di luce è impossibile da non notare. Le transizioni tra sera e notte e tra quest’ultima e le prime luci dell’alba sono meravigliose. I riflessi scintillanti delle auto, al variare dell’angolo della luce, anche. E le proiezioni dei nostri fari addosso alle auto avversarie che creano ombre in tempo reale sono anche meglio. Ma essere tecnicamente perfetti a volte non basta.

Quant’è bello il mondo…

Andare nello showroom o fare il giro del globo in trenta circuiti può essere emozionante. Tutte le migliori auto del mondo sono presenti, dalle italianissime Ferrari e Lamborghini fino alle americane Dodge o Chevrolet. Anche le auto elettriche come Tesla sono contemplate, insieme agli esemplari storici o unici come le auto leggendarie – qualcuno ha detto Ferrari 330P4? I circuiti presentano una buona cura realizzativa, con spalti, recinzioni, vie di fuga e vegetazione credibili. Ma il diavolo è nei dettagli.

La firma inconfondibile di Gran Turismo

Sin dal primo momento in cui si prende in mano il pad si capisce subito cosa si ha davanti. È Gran Turismo. E non so se sia un bene o un male, perché è davvero come riprendere in mano un vecchio capitolo della serie. Il modello di guida si riflette attraverso il pad e il volante, un Logitech G29 che abbiamo utilizzato su una postazione di guida seria come la Trust GXT 1155. L’immediatezza e allo stesso tempo la complessità di tutto quello che passa alle nostre mani è perfettamente trasmesso. Il DualSense è sfruttato al massimo e, grazie alla sua potenza, è possibile percepire ogni singola asperità, i giunti di dilatazione dei viadotti e il saltellare dell’ABS. I grilletti adattivi riescono a coprire una ampia gamma di sfumature e con l’esercizio è abbastanza facile padroneggiare tutto. Ma non siamo ancora soddisfatti.

Gran Turismo 7 Recensione

Hello boredom my old friend

Gran Turismo 7 ha un enorme difetto. È un gioco noioso. E non lo dico solo io, lo dice una moltitudine di persone che ha passato gli ultimi giorni immersi nel mondo creato da sua maestà Kazunori Yamauchi, l’uomo che ha creato il marchio Gran Turismo partendo da due giochi basati su cartoni animati. Con profonda onestà intellettuale, la critica più grande che muovo al gioco è questa: la noia, dopo poco, regna sovrana. I problemi che portano a questa pessima sensazione, che compare dopo poche ore di gioco e anche durante le missioni del GT Cafè, sono numerosi.

Il primo è la totale assenza di senso di sfida. Il gioco di per sé è molto buono ma ha sofferto da sempre la mancanza di una intelligenza artificiale propriamente detta. Anche alla difficoltà più alta non cambia nulla, tanto che gli avversari andranno solo più veloce, ma non saranno più aggressivi. Il massimo che si può vedere sono le uscite di curva in derapata. Non ci saranno sportellate, non ci saranno staccate all’ultimo o momento di rabbia come la meccanica Nemesi di GRID Legends. Tutti sono fin troppo educati e sembrano partecipare a una gara di regolarità invece che a competizioni in pista con in palio denaro e auto premio. E passi che può essere accettabile con auto dalle modeste prestazioni, ma con bolidi da 500 cavalli, alettoni imponenti e scarichi urlanti è semplicemente inaccettabile.

Gran Turismo 7 Recensione

I’ve come to talk with you again

Il secondo è la staticità del mondo di gioco. Nulla è coinvolgente, né il guidare, né la sensazione della pista, né la pista stessa. È tutto piatto, asettico come una sala operatoria ma infiocchettato in maniera sublime e arredato benissimo come un locale alla moda. Il punto è che, quando si va a cercare la sostanza, non rimane nulla. Gran Turismo 7 è come il compagno di classe secchione, con i capelli laccati e la riga in mezzo, con la piega dello stiro sui pantaloni e affabile se ci si parla insieme. Ma oltre i convenevoli non si va, non si fanno discorsi profondi.

Il terzo punto è la mancanza di senso di progressione. Nonostante le numerose missioni del Cafè, che risultano monotone e stucchevoli, una volta terminate non rimane quasi nulla. L’inspiegabile mancanza di un doppiaggio delle voci delle persone che ci accompagneranno nella scoperta del gioco è assolutamente insensata. Oltre alla “carriera” avremo le gare “spicy”, con difficoltà aggiuntiva, ma rimarrà poco altro, come ad esempio le missioni, piccoli eventi che funzionano alla stregua delle prove patente. Gran Turismo 7 è un involucro vuoto, e lo dico con la morte nel cuore perché ho perso i miei pomeriggi con i capitoli passati a superare sfide quasi impossibili. E mi divertivo tantissimo. Con Gran Turismo 7 semplicemente non è così.

Dulcis in fundo, la platea delle auto da sogno è spesso troppo costosa per essere acquistata, obbligando (come succedeva una volta) a investire del tempo per accumulare ricchezze. Nel passato era possibile vincere gare e contestualmente ottenere auto bonus da vendere per monetizzare. Ora non è più possibile vendere, ma è possibile aprire il portafogli (reale) per spendere soldi da tramutare in valuta di gioco. Si tratta di una meccanica finalizzata al velocizzare, per chi se lo può permettere, l’ottenimento di determinate auto ma anche a una costante fonte d’introiti digitali che, nel 2022, non è ignorabile.

Gran Turismo 7 Recensione

Rimbalzando addosso ai problemi

Avevamo sperato che almeno il modello dei danni potesse essere stato aggiornato, ma siamo rimasti ancora una volta delusi. Schiantarsi contro muri o barriere spesso non restituisce nulla più che un grosso botto e due graffi in croce. Qualche scintilla che vola e niente altro. Nel 2022 sarebbe il momento di guardarsi attorno e non puntare a un modello fisico devastante in stile Wreckfest, ma almeno qualcosa di coerente. E invece siamo rimasti delusi, ancora un volta.

Creato a sua immagine e somiglianza

Gran Turismo 7 è giudicabile da molti punti di vista, ma cercheremo un punto che abbia una visione logica. Polyphony non vuole scostarsi dal percorso che ha tracciato negli anni ma vuole andare ad affinare quello che è riuscita a costruire nel tempo. E anche se tutti si evolvono, sembra difficile che la serie dia una sterzata decisa verso una maggiore attenzione al divertimento e non al solo mero utilizzo del gioco a fini eSport. Gran Turismo 7 è un gioco tecnicamente eccellente che si perde in un bicchiere d’acqua. Manca di mordente, di carattere e di tutti quei piccoli dettagli che avrebbero potuto creare una violenta dipendenza per qualunque appassionato di motori. Probabilmente verrà aggiornato, arricchito e magari stravolto nel tempo. Ma i pochi giorni dopo la sua uscita raccontano questa versione dei fatti.

Trofeisticamente parlando: alla ricerca delle auto leggendarie

La lista trofei di Gran Turismo 7 comprende cinquantatré trofei. La maggior parte di questi sono di bronzo, ben quarantasette e gli altri sono un misto tra argento, oro con un prezioso Platino. La conquista di quest’ultimo non è ancora riuscita a nessuno (nel momento in cui scriviamo) e richiede di completare tutta la campagna single player del GT Cafè, oltre alle patenti oro, cinquanta gare in modalità Sport oltre a una serie di richieste secondarie che verranno comunque completate più o meno in autonomia da qualunque giocatore. Il fulcro della caccia al Platino sarà l’ottenimento delle tre auto leggendarie che erano destinate a vincere gare di ventiquattro ore. Abbiamo preparato una corposa guida trofei con tutte le indicazioni del caso e con una ampia parentesi sui dettagli per completare ogni singola prova patente oro. Buona fortuna, cacciatori.

VERDETTO

Gran Turismo 7 è il nuovo capitolo della fortunata serie di Polyphony Digital. Nonostante la marcata prevalenza di eventi single player e la quasi totalità dei trofei da conquistare in singolo, il gioco risulta solo una mera dimostrazione tecnica di capacità, ma manca clamorosamente il bersaglio del coinvolgimento del giocatore, andando ad annoiare con una piattezza fuori contesto nel 2022. Si tratta comunque di un prodotto tecnicamente eccellente che poteva essere migliore con pochi accorgimenti mirati, anche prendendo spunto dalla concorrenza.

Guida ai Voti

Andrea Pasqualin
Classe '90, nato e cresciuto tra benzina e gasolio, è il classico "petrolhead". Si è umilmente autoproclamato "Re dell'Universo Racing presso PlayStationBit". Appassionato di tutto quello che corre e vola, sta vivendo il suo sogno scrivendo di videogiochi e pensandoci dalla mattina alla sera. Nei momenti liberi guida la sua moto supersportiva e si diverte a spaventare le vecchiette ai semafori.

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