Anche senza la famosa cicatrice, abbiamo accettato l’invito della scuola di magia più famosa del mondo per la recensione di Hogwarts Legacy. Il trittico composto da Avalanche Software, Warner Bros. e Portkey Games ha infatti confezionato un’avventura open world ambientata nel mondo fantastico partorito dalla mente di J.K. Rowling. Agitate al meglio le vostre bacchette per padroneggiare ogni tipo d’incantesimo.
La magia di Hogwarts Legacy
I numerosi trailer pubblicati dal team hanno già svelato molto della storia che i giocatori si troveranno ad affrontare in Hogwarts Legacy. Dimenticate, almeno in parte, la storia originale e l’eroe protagonista dei sette capitoli canonici (otto, se parliamo di film e contiamo le due parti della settima pellicola). Il personaggio al centro del racconto ideato da Portkey Games è infatti un nostro alter ego virtuale, personalizzabile grazie a un vasto editor. Dal sesso al taglio di capelli, passando per lentiggini, cicatrici e carnagione, ogni aspetto può essere modificato a piacimento.
Scelto il nostro aspetto e il nostro nome, verremo immediatamente catapultati nel vivo dell’azione. Si interpreta uno studente del quinto anno che, per motivi inizialmente ignoti, non è riuscito a iscriversi alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Abbiamo però ricevuto il supporto del professor Fig, un esperto mago che ci ha trasmesso parte della sua grandissima conoscenza. Prima di arrivare al castello, l’insegnante s’incontra però in gran segreto con un funzionario del Ministero della Magia, che porta con sé un oggetto ricevuto dalla defunta moglie di Fig.
Non appena il nostro eroe entrerà in contatto con tale oggetto, s’innescherà una sequenza di eventi catastrofica, che porterà a visitare sia luoghi ben noti ai fan della serie, sia altri completamente inediti. Al termine delle peripezie, che assurgono al ruolo di vasto ed esaustivo tutorial, si riuscirà ad arrivare al castello di Hogwarts. Qui, superata la terribile cerimonia di smistamento, si verrà collocati in una delle quattro case e si potrà finalmente dare il via a una magica avventura divisa tra studi ed esplorazione.
Non indugiamo ulteriormente su una trama parecchio interessante, che vale la pena scoprire passo passo. Vi sveliamo solo che il terribile goblin Ranrok, che incroceremo durante le prime battute di gioco non sarà l’unico grattacapo con cui avremo a che fare. Doveroso inoltre segnalare la grande cura che il team ha riposto nella creazione di una storia coerente e coinvolgente. Non si tratta di vicende canoniche rispetto agli eventi dei libri, dato che troviamo nell’anno 1890, ma sono comunque perfettamente amalgamate nel panorama vastissimo del Wizarding World.
Il gameplay di Hogwarts Legacy
La storia digitale di Harry Potter è costellata di videogiochi di buona qualità, affiancati da altri tutt’altro che memorabili. Gli ultimi in ordine di tempo, ossia la coppia di opere che raccontano le vicende del settimo libro (I doni della morte), rientra nella seconda branca. Un gameplay tutt’altro che esaltante e un comparto tecnico rivedibile hanno fatto sì che le comparse del maghetto su console Sony (tolti gli spin off LEGO) arrivino solo fino a PlayStation 3.
Con un enorme salto generazionale, dunque, arriviamo a Hogwarts Legacy, prodotto pensato per rendere al meglio su PlayStation 5. La scelta del team è stata quella di creare un gioco di ruolo d’azione open world, definizione che ben rende l’idea di ciò che dovremo fare durante l’avventura. Il nostro protagonista si trova infatti a muoversi all’interno del castello e nelle aree limitrofe come la famosa Hogsmeade, seguendo le lezioni e risolvendo misteri. Il tutto viene proposto con una scelta di telecamera in terza persona libera. Chi è abituato ad affrontare giochi come Gotham Knights (per citarne un altro targato Warner Bros) e simili, dunque, si sentirà subito a casa.
Anche a livello di comandi, Hogwarts Legacy non si discosta dai canoni classici degli open world: levetta sinistra per muoversi e destra per ruotare la telecamera. Tasto croce per saltare e scavalcare sporgenze, mentre i grilletti dorsali sono riservati al lancio degli incantesimi. La pressione della levetta permette inoltre di scattare, mentre durante i combattimenti un tasto è riservato alla parata e uno alla schivata. Dove sta quindi la magia? In realtà, Portkey Games ha deciso di mettere subito una bacchetta in mano ai giocatori, sfruttando l’espediente dello studente maturo.
Fin dalle prime battute si potranno lanciare alcuni incantesimi di base, utili per danneggiare i nemici, proteggersi e contrattaccare. Altre magie come Revelo e Lumos vengono introdotte durante il tutorial, mentre avanzando con la storia si accederà agli incantesimi più potenti, come Incendio o le terribili maledizioni senza perdono, utili per fronteggiare i potenti avversari cercheranno di ostacolare il nostro cammino. Queste ultime sono peraltro legate a una missione molto particolare e intrigante, tutta da seguire.
I duelli a suon di bacchetta sono davvero fluidi e appassionanti, con scontri intensi fatti di parate e contrattacchi. Che sia un altro studente o un puzzolente troll, vi assicuriamo che vi divertirete molto. Scegliere gli incantesimi giusti si rivelerà inoltre fondamentale per sopravvivere, anche se potremo di tanto in tanto ricorrere a una potente Magia Antica per salvarci l’osso del collo. Ma preferiamo lasciare a voi scoprite i dettagli di questo particolare potere del protagonista.
È lèviosa, non leviosà
Proprio parlando degli incantesimi, è decisamente interessante la scelta di Portkey Games di restituire una sensazione di apprendimento al giocatore. Per imparare a lanciare i vari sortilegi sarà infatti prima necessario padroneggiarne le movenze con la bacchetta. Questa simpatica funzione è resa da un tracciato da seguire entro un certo tempo limite, pena il dover riprovare. Non si tratta ovviamente di nulla di eccessivamente complesso, ma è uno dei tanti dettagli che rendono Hogwarts Legacy spettacolare da giocare.
Un altro elemento di spicco sono le numerosissime citazioni, grandi e piccole che siano: sedersi davanti al Cappello Parlante per essere smistati in una delle case, interagire con professori dai nomi evocativi o semplicemente girovagare nei corridoi di Hogwarts e nelle sale comuni. Tutto è stato studiato al meglio per offrire al giocatore la sensazione di trovarsi davvero nella famosa Scuola di Magia e Stregoneria. Il castello, peraltro, è incredibilmente animato, pieno di studenti, fantasmi, quadri animati ed eventi da seguire. Non un dettaglio da poco, considerato il rischio di creare una struttura bella ma troppo vuota e statica.
L’avventura di Hogwarts Legacy non si limita poi solamente a una sfilza di dialoghi e combattimenti. Di tanto in tanto infatti ci si troverà di fronte a una serie di enigmi da risolvere. Bisognerà sfruttare la propria materia grigia, senza però trovarsi mai di fronte a prove terribilmente complicate. Tolto infatti l’elemento di difficoltà legato ai combattimenti, Hogwarts Legacy si rivela un titolo adatto a qualsiasi tipo di giocatore. La possibilità di scegliere quale sia il livello di sfida (Storia, Facile, Normale o Difficile) consente a chiunque di trovare la propria dimensione. Apprezzabile anche la possibilità di aumentare la difficoltà dal menu delle opzioni, per rivedere in corso d’opera (per ora solo al rialzo) la scelta fatta all’inizio.
Il magico mondo intorno al castello di Hogwarts
Abbiamo parlato, non a caso, di un action open world. Tutto quello che abbiamo descritto finora è racchiuso in un enorme mondo magico, che ruota principalmente attorno al castello di Hogwarts e alla cittadina di Hogsmeade. Non mancano aree esplorabili esterne, come piccoli borghi o la terribile Foresta Proibita. La maggior parte del tempo, comunque, la si passerà tra i corridoi del castello. La presenza di speciali punti di viaggio rapido permette comunque di muoversi in pochi secondi da una parte all’altra del mondo, rendendo tutto più immediato.
Abbiamo quindi parlato di tutti gli elementi meno che della componente ruolistica. Quest’ultima è più accennata delle altre ma include la possibilità di personalizzare e potenziare l’equipaggiamento del protagonista. Dal cappello al vestito, passando per gli occhiali: ogni oggetto garantisce bonus e può essere anche personalizzato nell’aspetto. I giocatori possono inoltre, come già anticipato, personalizzare i quattro incantesimi rapidi da usare in battaglia, per essere pronti a ogni evenienza. Infine, proseguendo con la campagna, si otterrà l’accesso a particolariTalenti, che permettono di specializzare l’eroe in cinque rami separati. Sarà inoltre possibile utilizzare animali e scope magiche per gli spostamenti (e non solo).
Tutto questo e molto altro, compresa un vasto end game che permette ai giocatori di esplorare ogni anfratto in tutta tranquillità, è condensato in una longevità tutt’altro che limitata. Per terminare la storia principale saranno necessarie una ventina di ore, da raddoppiare (almeno) qualora vogliate scoprire ogni segreto che Hogwarts e dintorni hanno da offrirvi. Una vera gioia per tutti i fan che non vorrebbero mai lasciare la loro scuola preferita.
La presenza di missioni principali e secondarie permette inoltre di decidere il ritmo a cui giocare. Alcuni potrebbero persino perdersi nelle ale del castello alla ricerca di segreti da scoprire con l’incantesimo Revelio oppure di forzieri pieni di denaro da spendere nelle botteghe di Hogsmeade. La scelta è del singolo giocatore, l’importante è non trascurare le lezioni (e gli amici). I tantissimi collezionabili, legati peraltro a informazioni sul magico mondo di Harry Potter, fanno il resto.
Il comparto tecnico di Hogwarts Legacy
Abbiamo già parlato ampiamente dei grandi sforzi profusi da Portkey Games per realizzare un mondo magico credibile e quanto più fedele possibile ai romanzi di J.K. Rowling. Questo si traduce anche in un comparto grafico di prim’ordine, che regala grandissime emozioni. I modelli poligonali dei personaggi sono realizzati con cura, dalle espressioni incredibilmente realistiche e con un ottimo lip sync. Lo stesso dicasi per le ambientazioni: che si tratti dei bui corridoi di Hogwarts, di una struttura decadente nelle Highlands scozzesi oppure di una camera di sicurezza della Gringott, ogni elemento lascia a bocca aperta.
Altrettanto di qualità gli effetti speciali e i giochi di luce, legati sia al baluginio delle torce, sia agli effetti creati dagli incantesimi. Particolarmente apprezzabile lo sforzo fatto dal team per creare le ombreggiature utilizzando l’incantesimo d’illuminazione, che restituisce quel senso cupo a un’avventura che si tiene sempre su toni maturi senza mai esagerare.
Sembra quasi superfluo poi parlare della colonna sonora: il supporto di Warner Bros. si fa sentire anche e soprattutto a livello audio, con l’immancabile motivetto che tutti noi abbiamo canticchiato almeno una volta nella vita. Il brano del maestro John Williams è chiaramente inarrivabile, ma Peter Murray e la sua orchestra non sono da meno. Encomiabile anche la scelta di usare strumenti particolari, tra cui una lastra del tuono e un telefono ad acqua, per creare alcuni effetti. Ciliegina sulla torta il doppiaggio in italiano, di qualità sempre eccelsa: dai personaggi principali, al protagonista (del quale potremo personalizzare la voce a piacimento), fino alle comparse marginali.
Il Platino di Hogwarts Legacy
Abbiamo parlato di ogni magico aspetto di Hogwarts Legacy tranne uno. Ci riferiamo ovviamente all’elenco trofei del gioco che, per fortuna dei cacciatori, non racchiude sfide particolarmente complesse. Delle 46 coppe che è possibile mettere in bacheca, nessuna è infatti legata alla difficoltà. Sarà quindi possibile scegliere quella più bassa e ottenere ogni ricompensa senza problemi. Oltre agli immancabili trofei legati alla storia, molti sono legati al completamento del nostro libro, realizzando ad esempio ogni pozione o completando varie prove. Non mancano coppe per i collezionabili, così come altre di miscellanea. Tutto sommato, comunque, non sarà necessario essere dei maghi per sbloccare questo Platino.