Metal: Hellsinger – Recensione

Sviluppatore: The Outsiders Publisher: Funcom Piattaforma: PS5 Genere: FPS Giocatori: 1 PEGI: 12 Prezzo: 39,99 € Italiano:

Squillino le chitarre elettriche per la recensione di Metal: Hellsinger. Se state cercando uno sparatutto unico nel suo genere, allora mettetevi comodi e scoprite la creatura di The Outsiders e Funcom. Musica a palla, massacri a non finire e tanto ritmo in un gioco che ci ha fatto sentire delle vere rockstar. Pronti a salire sul palcoscenico infernale?

Am I Evil?

Quando pensiamo ai rhythm game, in mente compaiono immagini di opere come Just Dance e simili. In questi titoli è fondamentale muoversi a tempo, premendo la giusta sequenza di tasti e seguendo i ritmi di melodie pop dai toni allegri e spensierati. Se avete il quadro generale, prendetelo e buttatelo via. Metal: Hellsinger stravolge infatti i concetti che avete del genere. Andiamo con ordine, specificando in primis che i ragazzi di The Outsiders hanno identificato la loro opera come un FPS ritmico.

Se seguite le nostre recensioni, saprete che questa idea non è del tutto inedita. In tempi non sospetti infatti Awe Interactive rilasciò BPM: Bullets Per Minute. Con le dovute proporzioni, questa fa da precursore a Metal: Hellsinger. A differenza però dello sparatutto a base di valchirie, i giocatori vestono i panni di un potente demone. L’Ignota, come viene chiamata dalle creature che popolano l’Inferno, è in cerca di vendetta dopo che la voce le è stata sottratta dalla Giudice Rossa, sovrana del regno.

Dopo essere stata sconfitta in un primo confronto, l’Ignota viene imprigionata in una struttura apparentemente inviolabile. Apparentemente, appunto. Dopo un imprecisato numero di anni, infatti, il teschio magico Paz riesce a liberare la violenta protagonista. Nasce così un’alleanza tra i due esseri, una simbiosi in cui il teschio mette la voce e l’Ignota i muscoli. Lo scopo dell’unione è portare a termine una vendetta contro la Giudice Rossa e recuperare la voce rubata. Come è facile dedurre, la linearità della storia è volta a non distrarre il giocatore dal fulcro di Metal: Hellsinger. Tutto infatti ruota come vederemo attorno alla musica metal, che permea ogni angolo dell’Inferno.

Holy Diver

Se siete all’oscuro di cosa sia un FPS ritmico, vi diamo una breve spiegazione. In questo modo v’introdurremo anche alle meccaniche alla base di Metal: Hellsinger. Nel gioco infatti ci si trova all’interno di un vero e proprio sparatutto in prima persona, con la possibilità di alternare armi da taglio e da fuoco, per eliminare le schiere di demoni dell’Inferno. Ciò che rende tutto ritmico è la necessità di eseguire gli attacchi a tempo di musica, seguendo le tracce che accompagnano le carneficine. Questo è di fatto la richiesta principale di Metal: Hellsinger. Sparando e menando fendenti con il giusto tempismo si possono massimizzare i danni e creare devastanti combo.

Chi non seguirà il flusso musicale invece potrebbe trovarsi rapidamente in balia di orde di nemici. Questi sono sempre pronti ad azzerare la barra di vita della nostra Ignota ed eliminarla per sempre, rinunciando ai propositi di vendetta. Sulla carta, seguire le note sembra una richiesta tutto sommato semplice. Vi assicuriamo però che, una volta lanciati nell’azione, stare sul pezzo sarà una discreta impresa. I comandi comunque aiutano a non perdersi, risultando pratici e d’immediata assimilazione. Con i grilletti è possibile eseguire attacchi e schivate, le levette analogiche sono dedicate a movimento di personaggio e telecamera, i tasti frontali al cambio arma e alle mosse speciali. Tutto come da tradizione degli sparatutto, quindi, se non per il mirino che aiuta anche a seguire meglio il ritmo. Un indicatore a schermo pulserà per farci capire le battute del brano in riproduzione, aiutando anche i meno abili a sparare a tempo.

Questa regola si applica però non solo alle armi da fuoco, ma anche alla ricarica e agli attacchi in mischia. Tutto, in Metal: Hellsinger, deve andare a tempo di metal. Inutile dire che una padroneggiata questa particolare meccanica, il gioco riesce a regalare scontri davvero epici e momenti pieni di adrenalina. Questo anche grazie a una grande fluidità e soprattutto la qualità della colonna sonora (di cui parleremo approfonditamente più avanti).

Crazy Train

Per diventare dei veri dominatori degli inferi è necessario avere un buon orecchio. Non disperate però, perché chiunque può affrontare i bollenti corridoi che separano l’Ignota dalla Giudice Rossa. Metal: Hellsinger infatti vanta ben tre difficoltà, modificabili dal giocatore in qualsiasi momento. Inoltre, un pratico tutorial spiega approfonditamente i comandi. Si avrà così la possibilità d’impratichirsi prima di affrontare le ondate di demoni e una serie di terribili boss. Il team di The Outsiders ha ovviamente riversato grande impegno nella sua creatura, creando un prodotto bilanciato in cui qualsiasi giocatore troverà la giusta sfida. A migliorare l’esperienza ci pensa poi la possibilità di aumentare la tolleranza nel seguire il ritmo. Importante anche la funzione di calibrazione dei ritardi audio e video, per partite perfette.

Tutto questo è volto a sfruttare al meglio l’arsenale dell’Ignota, che richiede tempo per essere padroneggiato. Ogni arma ha infatti le sue peculiarità e una mossa speciale dedicata, che la rende utile in particolari situazioni. Paz ad esempio, oltre a colpi rapidi senza bisogno di ricarica, può ibernare i nemici lasciandoli in balia dei nostri attacchi. Il fucile a pompa invece spara un devastante proiettile. Sarà però più lento e con colpi limitati. Scegliere l’arma giusta si rivela fondamentale, così come sfruttare le finisher in grado di regalare al giocatore salute aggiuntiva. Non pensate però che anche così si uscirà indenni dalle battaglie. I nemici sono abbastanza furbi da prevedere le nostre mosse. Saranno inoltre pronti a colpirci duramente, chiamandoci a un utilizzo costante della schivata.

Metabolizzato ogni elemento che vi abbiamo sin qui descritto, è necessario avventurarsi in nove capitoli. Un numero discreto, che garantisce a Metal: Hellsinger una longevità in linea con la maggior parte degli sparatutto in commercio. La campagna può essere terminata in una decina di ore, con la possibilità di rigiocare i singoli capitoli a difficoltà maggiore o cercando la perfezione. Dopo aver sconfitto il boss di turno, infatti, al giocatore viene dato un punteggio. Questo viene inserito anche in leaderboard online, perfette per dimostrare a tutti il proprio senso del ritmo. Vi assicuriamo comunque che compiere una carneficina a ritmo di metal e riuscire ad abbattere le incarnazioni della Giudice è già decisamente gratificante.

Violent Pornography

Se pensate che Metal: Hellsinger sia un gioco da avere assolutamente, non avete ancora scoperto la parte migliore. Stiamo parlando della colonna sonora, elemento fondamentale di ogni rhythm game che si rispetti. Come detto, i ragazzi di The Outsiders hanno deciso di puntare su chitarre elettriche, growl e batterie forsennate. L’intera colonna sonora è stata registrata dal duo hard rock dei Two Feathers. La coppia gode di un supporto vocale di tutto rispetto. Serj Tankian (System of a Down), Matt Heafy (Trivium), Mikael Stanne (Dark Tranquillity), Bjorn Strid (Soilwork), Alissa White-Gluz (Arch Enemy) e James Dorton (Black Crown Initiate). Tutti nomi celebri del panorama metal, riuniti nel gioco. Siamo certi che solo a leggerli, gli appassionati del genere sono stati scossi da un brivido di piacere.

La parte migliore è che la parte vocale viene introdotta solo al raggiungimento di un preciso moltiplicatore. Un “premio” per i giocatori più ritmati, che rende le battaglie ancora più epiche. Se queste voci non vi bastano, sappiate che Metal: Hellsinger ne include un’altra illustre. L’attore Troy Baker fa infatti da narratore all’interno della campagna. Un vero e proprio tripudio per i padiglioni auricolari, con la sola pecca di avere la localizzazione del parlato solo in inglese. Poco male comunque, perché il gioco ha testi tradotti in italiano. I sottotitoli rendono il tutto di facile comprensione per chiunque.

Un elemento tecnico meno impattante di quello audio ma altrettanto importante è la grafica. Per Metal: Hellsinger si è scelto uno stile senza fronzoli esagerati. Ottimo il level design, così come i nemici ben congegnati, anche se a volte un filo anonimi. Niente di preoccupante, comunque: a rendere tutto più epico ci pensa lo stile unico dei vari boss. Più che apprezzabile invece il supporto al controller DualSense. Presente il feedback aptico, così come uno sfruttamento dei trigger adattivi. Ottime anche le varie modalità di gioco, che permettono di puntare su performance o grafica a seconda dei propri desideri. In entrambi i casi, Metal: Hellsinger non ha comunque mostrato il fianco a critiche a livello di fluidità.

Trofeisticamente parlando: Cum on Feel the Noize

Da un FPS ritmico ci si potrebbe aspettare un elenco trofei complesso e intricato. Fortunatamente Metal: Hellsinger è la classica eccezione che conferma la regola. A parte un paio di coppe, la maggior parte delle richieste è decisamente abbordabile. Oltre a dover completare la campagna (a qualsiasi difficoltà), sarà necessario raggiungere un preciso numero di combo ed eseguire specifiche uccisioni. La sfida può complessa è sicuramente quella di completare un Inferno senza eseguire attacchi fuori tempo. Pendendosi con calma, anche i cacciatori meno ritmati riusciranno nell’impresa. Così facendo ci si potrà vantare di un trofeo di Platino decisamente metal.

VERDETTO

Se Metal: Hellsinger fosse una canzone, sarebbe una di quelle che entrano nella top 10 per starci parecchi mesi, un brano difficile da dimenticare e pronto a diventare un vero e proprio cult. Quello sviluppato da The Outsiders però è un videogioco, destinato a far divertire milioni di giocatori appassionati di metal. L'avventura dell'Ignota all'Inferno è incredibilmente divertente, un FPS ritmico accessibile da chiunque ma comunque difficile da padroneggiare, in grado di regalare grandi soddisfazioni a chi vorrà approfondirlo. La presenza di tantissimi nomi illustri del panorama rock e metal lo rendono poi un prodotto perfetto per tutti i fan del genere, che non vedranno l'ora di massacrare demoni a ritmo di musica. Se volete esplorare l'Inferno accompagnati da chitarre e growl, non fatevi sfuggire Metal: Hellsinger.

Guida ai Voti

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.