Mortal Kombat 1 – Recensione

Sviluppatore: NetherRealm Studios Publisher: Warner Bros Interactive Piattaforma: PS5 Genere: Picchiaduro Giocatori: 1-2 PEGI: 18 Prezzo: 74,99€ Italiano: Audio + Sottotitoli

Dopo l’enorme campagna pubblicitaria e i vari Stress Test, beta aperte, chiuse, nascoste, visibili, con e senza Johnny Cage e tanto altro, arriva finalmente in mano a noi, e al pubblico giocante, Mortal Kombat 1. Il nuovo titolo di NetherRealm Studios, capitanato sempre da Ed Boon, aveva promesso tante cose durante il suo periodo di sviluppo ed è arrivato quindi il momento di tirare le somme. Miglior picchiaduro della generazione? Miglior componente narrativa? Potenzialmente miglior reboot di una serie lunga generazioni? Mettetevi comodi e percorrete con noi l’avventura del nuovo universo creato da Liu Kang, se ne vedranno delle belle!

Lord Liu Kang, il dio del fuoco

Come si era visto dal primo teaser del gioco, il volere di Ed Boon era quello di rendere più coerente e semplice da seguire la trama, estremamente articolata, di Mortal Kombat. Questo suo volere si attua proprio in Mortal Kombat 1, che è a tutti gli effetti un reboot della serie, restando però fedele ai capitoli precedenti.

Dopo gli eventi del DLC di Mortal Kombat 11, vediamo Liu Kang diventare il nuovo dio del fuoco, prendendo il posto di Raiden e diventando anche Kustode del Tempo, ma abbandonando il ruolo dopo poco in favore di Geras. L’idea del nuovo Liu Kang era quella di evitare tutti gli avvenimenti che i malvagi della serie avrebbero sfruttato per i loro piani e creare un universo di pura pace e serenità. Seguendo, però, il klassico rito dei Mortal Kombat, questa pace verrà messa in discussione dalle macchinazioni di Shang Tsung e Quan Chi.

Cosa si evince da Mortal Kombat 1, dunque, è una maggiore linearità e chiarezza negli eventi, che poi, si spera, andranno a formare un nuovo universo canonico. Si spera, poiché, data l’altissima qualità della parte narrativa, sembrerà proprio di seguire un film, questa volta ben fatto, con non pochi colpi di scena e situazioni che non vi lasceranno staccare gli occhi dallo schermo, con una durata complessiva della trama principale di circa dieci ore. Il tutto, anche totalmente doppiato in italiano.

Un totale splendore

A rendere ancora più avvincente e accattivante il titolo è sicuramente la veste grafica, che ha si avuto un piccolo downgrade dall’annuncio, ma risulta ancora estremamente viva, dettagliata ed iperreale. La veste grafica aiuta la regia, durante le cutscene, quasi a far dimenticare il giocatore di star giocando, facendolo ritornare a concentrarsi durante i piano sequenza che lo porteranno agli scontri o ai cari “Test your might!”, eventi mini gioco che funzioneranno da QTE.

Oltre alla spettacolare parte grafica, che si applicherà anche ai combattimenti, creando scenari mozzafiato e giochi di luce incredibili, Mortal Kombat 1 vanterà una colonna sonora di vera qualità. Quest’ultima, avrà sì una veste originale ma non mancherà di richiamare i suoni classici della serie e del primo capitolo, che insieme al fattore nostalgia serviranno a far innamorare ancora di più i vecchi giocatori e incantare i nuovi arrivati.

Si ma si picchia anche

Oltre alla fantastica modalità storia, Mortal Kombat 1 ha ovviamente altre modalità in cui l’obiettivo sarà menare le mani e trovare modi per menarle ancora di più e meglio. La nuova introduzione del titolo, la modalità Invasione, sostituisce la cara Kripta e dà ai giocatori modo di scoprire una sorta di modalità GdR del titolo di NetherRealm. Seguendo un percorso simile al gioco dell’oca, con caselle che avranno ognuna delle sorprese da scoprire, il giocatore si muoverà per cinque mappe e numerosi scontri, fino ad arrivare al boss finale. Questa modalità servirà a sbloccare nuove tecniche, collezionabili, extra e affini, simile a come succedeva con la Kripta. L’unica pecca di questa modalità è data dalla ripetitività di essa, con la presenza di premi e collaborazioni settimanali e periodiche che non aiuteranno a superare questo senso di monotonia, purtroppo.

Tornano anche le klassiche Torri, simbolo di Mortal Kombat, che rappresentano la vera modalità fulcro gioco e forse il miglior modo di pensare ad essa in relazione al genere picchiaduro. Che sia in singolo od online, con un matchmaking che sembra non fallire un colpo, questa modalità divertirà e porterà al limite la vostra bravura, sia che siate lì solo per divertirvi o anche se il vostro desiderio è quello di scalare le klassifiche globali. Non mancherà la modalità Versus, che vi permetterà di sfidare amici o sconosciuti pronti a kombattere all’ultimo sangue.

Infine, la modalità di personalizzazione si unirà alle Incursioni, dando modo di sbloccare e personalizzare i vostri kombattenti preferiti e rendere unici, così da non sfigurare davanti agli altri giocatori. Tra la personalizzazione, proprio come nei capitoli precedenti, sarà possibile sostituire le Fatality dopo averne sbloccate altre o equipaggiare nuove tecniche, dandovi realmente modo di creare un personaggio unico nel suo genere.

Si kombatte in kompagnia

Indubbiamente la novità assoluta di Mortal Kombat 1 è data dai personaggi Kameo. Già analizzati nei vari test che si sono presentati durante il corso dell’anno, questa aggiunta al titolo risulta un’idea indubbiamente brillante e un ampliamento della giocosità eccezionale. I Kameo Fighters, infatti, non saranno solo personaggi marginali da evocare durante lo scontro per lanciare un raggio, ma vere e propri mezzi che possono portarvi a ribaltare uno scontro o aiutarvi nella difesa e nell’attacco.

Con un pratico tutorial che vi inizierà alla funzione di questi personaggi, si scoprirà che essi possono aiutare a prolungare le kombo, farvi liberare dalla tortura avversaria e dai giocatori abituati a spammare un solo attacco a ripetizione e tanto altro ancora. Personaggi come Frost o Sonya risultano vere e proprie armi letali da sfruttare al meglio e regnare sia online che nelle modalità in singolo, grazie ai loro attacchi paralizzanti o pronti a lanciare l’avversario in una serie di rimbalzi che ne annulleranno le difese.

Uniti ad un sistema di kombattimento molto più fluido rispetto alle beta proposte e un input dei comandi che non conosce l’esistenza del lag, i personaggi Kameo renderanno l’esperienza picchiaduro del titolo almeno una delle più strabilianti della generazione, senza ancora tirare le somme riguardo il miglior titolo del genere, dandoci ancora il beneficio del dubbio in attesa di Tekken 8.

Il Platino di Mortal Kombat 1

Eccoci alla sezione più amata dai nostri lettori. Un ottimo picchiaduro come Mortal Kombat 1 non poteva farsi mancare una bella lista dei trofei da completare, cadendo però nei classici stilemi dei titoli del genere che vi porteranno a kombattere con un po’ di grind e con la vostra fortuna. Complessivamente, il titolo non vi porterà via più di trenta ore per completare l’elenco dei trofei. In esso, dovrete ovviamente completare la storia e il tutorial base, finire dieci torri con dieci personaggi diversi e portare cinque kameo al rank 15. I restanti trofei si sbloccheranno semplicemente giocando e una volta terminate queste operazioni potrete sfoggiare una nuova e scintillante koppa in bacheca.

VERDETTO

Mortal Kombat 1 è indubbiamente in competizione per il titolo di miglior picchiaduro della generazione, grazie al suo splendore grafico e audio, e maggiormente all'ottima prestazione di giocosità che offre. L'introduzione dei Kameo amplia il divertimento permettendo agli appassionati di kombo infinite di dare il meglio e divertirsi ancora di più. La modalità storia risulta l'eccellenza e la presa di posizione di NetherRealm verso gli altri picchiaduro. Da sviluppare meglio, probabilmente, la nuova modalità simil GdR che offre il gioco al posto della Kripta.

Guida ai Voti

Raffaele Verde
Anche se i videogiochi sono la sua passione, fin dalla tenera età, continua, ancora oggi a cercare di capirci qualcosa, ovviamente senza riuscirci.