“Divertirsi e far divertire” potrebbe essere il motto di Planet Coaster 2, il protagonista della nostra nuova recensione. Dopo un primo capitolo acclamato da pubblico e critica, Frontier Developments propone agli amanti dei gestionali un’esperienza che vuole innovare senza stravolgere. Preparatevi a progettare incredibili parchi divertimento e non dimenticate di mettere in valigia un costume da bagno: potrebbe servirvi.
Progetti sempre più ambiziosi
L’anno 2020 non portò solo lockdown e problemi, ma anche qualche piacevole novità. Tra queste, l’approdo su PlayStation 5 di un gestionale incredibilmente apprezzato dagli amanti del genere. Stiamo parlando niente meno che di Planet Coaster, titolo in cui come è facile intuire al giocatore è richiesto di occuparsi di vari parchi divertimento. Seguendo le orme di un classico intramontabile quale Theme Park, l’opera di Frontier Developments è riuscita rapidamente a conquistarsi uno spazio importante su console. Questo anche grazie a un’ottimizzazione eccellente dei controlli, elemento tutt’altro che scontato per questa tipologia di opere.
Dopo varie espansioni, tra cui quella molto ispirata dedicata ai Ghostbusters, era però giunto il momento di un passo ulteriore. Ecco perché l’annuncio che Planet Coaster 2 fosse in fase di sviluppo non ci ha particolarmente sorpreso. Semmai, l’hanno fatto le novità che il team ha promesso di mettere in campo, tra nuove attrazioni e funzioni inedite. Abbiamo quindi atteso con grande ansia il 6 novembre, giorno in cui Planet Coaster 2 è stato rilasciato, per scoprire se le premesse erano state rispettate. Prima di lanciarci nell’analisi del titolo, vogliamo quindi rassicurarvi (anche se magari l’avete già fatto sbirciando il voto finale): il seguito del gestionale di parchi contiene tutto ciò che gli amanti del genere possono sognare.
Andiamo però con ordine, parlandovi di cos’è Planet Coaster 2. Proprio come il suo predecessore, siamo di fronte a un gestionale di stampo classico, in cui riempire ambienti di dimensioni e forme variabili di attrazioni. Lo scopo è quello di creare parchi divertimento non solo affascinanti, ma anche e soprattutto in grado di attirare visitatori e generare denaro. Per farlo non basterà piazzare montagne russe e giostre, ma dovremo occuparci anche dei dettagli: dalle decorazioni allo staff, passando per i negozi e tanti extra. Insomma, un vero e proprio manageriale, in cui solo i più abili saranno in grado di trionfare. Fin qui, nulla di diverso, se non per qualche dettaglio, dal primo Planet Coaster. Ma in quel numero “2” presente nel titolo si celano tante sorprese.
Il gameplay di Planet Coaster 2
Come vi abbiamo anticipato, chi ha già giocato il primo Planet Coaster si sentirà a casa anche con questo seguito. Dopo aver settato alcune opzioni di visualizzazione, potremo scegliere tra le varie modalità di gioco. Torna la Carriera, ancora più ricca che in passato, così come le modalità Sandbox e Franchise. Non manca nemmeno l’apprezzato Frontier Workshop, piattaforma su cui condividere le proprie creazioni e scaricare quelle dei giocatori sparsi nel mondo.
Una volta avviata la storia, che a differenza del predecessore vanta una localizzazione italiana solo dei testi a schermo, ci verranno però introdotte alcune interessanti novità. La prima e più rilevante ai fini del gameplay è l’aggiunta della corrente elettrica, elemento già visto anche in Planet Zoo. Per poter alimentare le nostre attrazioni dovremo piazzare generatori e diffusori, collegandoli con una serie di cavi elettrici. La gestione del tutto, una volta capito il meccanismo, sarà abbastanza semplice. I giocatori saranno inoltre aiutati da un cambio di tonalità nello schermo, che permetterà di capire a colpo d’occhio dove mancherà elettricità.
Se quindi l’introduzione della componente energetica ha una importante rilevanza gestionale, a farla da padrone come novità è un altro elemento. Stiamo parlando dell’aggiunta delle attrazioni acquatiche, con piscine, scivoli e tutto ciò che ne consegue. Il tutorial, che svolge un egregio lavoro per illustrare sia ai neofiti che agli esperti tutti gli elementi, ci spiegherà i rudimenti delle attrazioni “bagnate”. Il meccanismo rimane fedele allo stile della serie, introducendo elementi come il bagnino, i già citati scivoli e i trampolini. Non mancheranno nemmeno gadget per creare onde e similari, utili per aumentare l’attrattività delle nostre piscine. Dovremo inoltre fare attenzione a mantenere l’acqua sempre pulita e filtrata con filtri e depuratori. Potremo anche combinare vari elementi e forme, per creare i parchi acquatici dei vostri sogni. Sperando, ovviamente, che rispecchino anche le aspettative dei visitatori paganti.
Proprio gli ospiti del nostro parco presentano ulteriori novità, con bisogni che non saranno più basilari come in passato, ma legati a esigenze specifiche. Ecco quindi che troveremo ristoranti in cui proporre cibo vegetariano, negozi in cui acquistare ombrelli e crema solare e richieste di varia natura che dovremo soddisfare per mantenere alto il tasso di felicità generale. Tante piccole modifiche, quindi, che nel complesso restituiscono la sensazione di dover affrontare sfide molto più complesse ed elaborate.
Gioco bagnato, gioco fortunato
Tutti gli elementi di cui vi abbiamo parlato, più quelli che hanno dato lustro alla serie, sono ovviamente presenti nelle varie modalità di gioco. Come facilmente intuibile, la Carriera mette i giocatori davanti a livelli di difficoltà crescente, in cui riportare agli antichi fasti parchi in disuso o crearli da zero. Con il passare del tempo si inizierà ad acquisire una certa manualità, modificando più agilmente i vari elementi e portandosi dietro strutture salvate utili a velocizzare il processo di creazione. Il già citato Workshop funge da ulteriore supporto, permettendo di scaricare progetti già fatti e finiti.
Ogni area vanta vari parchi, ognuno con quattro medaglie da sbloccare: potremo procedere anche dopo aver completato un numero ridotto di obiettivi, ma i completisti vorranno terminare sicuramente ogni sfida. La difficoltà inoltre è modulabile, scegliendo tra tre livelli (facile, medio, difficile) o una personalizzata in cui decidere come gestire una serie di elementi. Questo consente di adattare il livello di sfida a ogni tipologia di giocatore, seppur con la richiesta di imparare a menadito almeno i rudimenti dei gestionali.
Chi non fosse sazio delle svariate ore passate nella Carriera potrà dedicarsi alla modalità Sandbox, in cui creare senza limiti particolari, e a quella Franchise. Novità di questo secondo capitolo è la possibilità di condividere il parco con un amico tramite un apposito codice. In questo modo entrambi potranno apportare modifiche e beneficiare del lavoro reciproco, per vedere crescere una “creatura” realizzata in coppia. Si tratta di una possibilità che non snatura le meccaniche di gioco ma che anzi regala una certa interattività, soprattutto per chi ama i gestionali e vuole mostrare la propria abilità.
Il comparto tecnico di Planet Coaster 2
Come per quanto riguarda il gameplay, anche a livello tecnico Planet Coaster 2 mantiene continuità con il primo capitolo. La grafica è quella cartoon ricca di colore, con personaggi sempre piacevoli da vedere e giostre che, pur mantenendo meccaniche e aspetti realistici, si lasciano andare a tante sfarzosità. Gli elementi in movimento nei nostri parchi sono davvero tanti, il che rende piacevole osservare dall’alto il risultato dei nostri sforzi, ma anche magari entrare in visuale e fare un giro sulle giostre.
Durante la nostra prova non abbiamo avvertito particolari rallentamenti né tanto meno bug o problemi con i controlli. Dobbiamo però sottolineare in maniera doverosa che i tutorial si limitano al compitino, dando per supposto che i giocatori abbiano già le conoscenze di molti elementi. Abbiamo trovato particolarmente lacunosa la spiegazione della componente elettricità, che forse avrebbe meritato più approfondimenti. Apprezzabili invece le semplificazioni nei comandi, come il completamento automatico delle montagne russe. In alcuni momenti dovremo comunque intervenire manualmente, ma si tratta di un grande aiuto per chi non ama progettare.
Ottimo come sempre anche il comparto audio, fatto di musiche di sottofondo soft e di tanti effetti che colorano i nostri parchi, tra canzoncine delle attrazioni e vociare dei visitatori. Spiace, come già riportato, che non sia presente la localizzazione audio in italiano, ma i testi a schermo sono comunque sufficienti a non perdersi tra menu e opzioni. Poco da dire anche riguardo la longevità: la Carriera vi porterà via svariate ore, senza contare la possibilità di giocare all’infinito nelle modalità libere. Chi ama gestire i propri parchi non riuscirà più a staccarsi dal titolo di Frontier Developments.
Il Platino di Planet Coaster 2
Il primo capitolo della saga aveva messo i cacciatori di fronte a richieste spesso lunghe, ma mai troppo complesse. Anche Planet Coaster 2 segue questa linea, chiedendo di completare tutti i capitoli della campagna a qualsiasi difficoltà ed eseguire alcune azioni di miscellanea. Molte di queste saranno legate alla storia, mentre per altre bisognerà sfruttare la modalità Sandbox e magari farsi aiutare dal Frontier Workshop. Niente comunque di troppo complesso, soprattutto per chi vive di pane e gestionali.