RIDE 5 – Recensione

Sviluppatore: Milestone Publisher: Milestone Piattaforma: PS5 Genere: Corse Giocatori: 1-2 (Online 2-20) PEGI: 3 Prezzo: 79,99 € Italiano: Audio + Sottotitoli

Milestone non sbaglia un colpo. Non che ne avessimo dubbi, data la loro incredibile striscia positiva di giochi di successo, sia su licenza che non, inanellata nel corso dei numerosi anni di lavoro. Facciamo fatica a ricordare un titolo che abbia avuto difficoltà di vendite o di qualità tecnica, e infatti il loro nome è ormai una leggenda. Tra un MotoGP 23 e un SBK 22, passando per un Hot Wheels Unleashed, il team milanese ha dimostrato ampiamente di saperci fare e di avere un zoccolo duro di smanettoni amanti dei motori davvero impressionante. Non siamo quindi rimasti sorpresi quando abbiamo preso in mano RIDE 5 per la nostra recensione, trovandoci davanti a una magnificenza che lascia quasi senza parole. Ma, come vedrete, abbiamo moltissimo da raccontarvi.

Il Gran Turismo delle moto

Giunto ormai al suo quinto capitolo, la fama costruita negli anni dalla serie RIDE precede il suo arrivo. Se i primi tre titoli condividevano molto più di quanto sembrasse, il quarto capitolo, uscito nel 2020, ha preso a piene mani dalla fisica di MotoGP 19 e 20 andando a rivoluzionare e a rendere sempre più concreto un progetto con radici lontane.

Già dal primo RIDE, datato 2015, alcuni etichettarono il gioco come “Gran Turismo delle moto”, sottolineando la fisica accessibile e la grande quantità di veicoli a due ruote presenti, dalle supersportive alle naked, dalle stradali alle pronto gara. Il concetto non è cambiato nel tempo e possiamo garantire sin dall’inizio della nostra recensione che RIDE 5 è la migliore versione della serie RIDE, innalzando ancora più la qualità già alta del precedente capitolo e rendendolo ancora migliore.

Infatti, come dimostrato dallo sterminato parco moto, l’attenzione alla quantità è stata decisamente elevata. Sono presenti modelli stradali storici come la Honda Hornet, modelli supersportivi come le Suzuki GSX-R, le Yamaha R1 e le BMW S1000RR, modelli particolari a serie limitata come la Ducati Desmosedici RR, modelli di estrema nicchia o solo da pista come la Suter MMX500. Potremmo continuare quasi all’infinito, citando le numerose versioni da gara, da endurance e per altri usi particolari. Ce n’è davvero per tutti i gusti.

La scalata al successo in RIDE 5

La prima cosa da dire è questa: è finalmente presente una voce narrante, che ci accompagnerà lungo la carriera. Non si tratta di una modalità storia, o qualcosa di simile, ma più di un mentore che ci descrive le situazioni e ci dà preziose informazioni. Questa è una assoluta novità della serie e siamo rimasti piacevolmente sorpresi dalla sua presenza.

Come di consueto creeremo il nostro avatar digitale scegliendo tra diversi modelli predefiniti di differenti etnie e colori della pelle, oltre alle fisionomie. Successivamente a tutte le personalizzazioni del caso, tra tute, guanti, numeri di gare e molto altro, potremo prendere parte al tutorial, assaggiando l’asfalto in sella a una BMW S1000RR. Il circuito selezionato è nuovo e di fantasia, obbligando a dover guardare la strada e imparare man mano dove mettere le ruote. Prenderemo parte a una sfida a due, cercando di sopravanzare il nostro avversario.

Verso la cima del mondo

Terminato il tutorial vinceremo la prima moto, una Suzuki RGV Gamma 250 e scenderemo in pista contro l’IA. Potremo iniziare a mettere le mani alle varie impostazioni di guida, con un vastissimo numero di aiuti come quelli di MotoGP 23, ma qui ulteriormente rinforzati dalle opzioni di accessibilità, tra cui il rallentamento del gioco a una percentuale selezionabile in base alle nostre necessità. Questo comporta una migliore controllabilità della moto ma inevitabilmente anche meno emozioni e gare più lunghe.

Il percorso di crescita del nostro pilota si esprime in tre modi: il guadagno di denaro, di esperienza e di punti affinità moto/costruttore. Il primo è necessario per acquistare potenziamenti per la moto o nuovi modelli dal ricchissimo concessionario. Il secondo serve per progredire nel livello di esperienza mentre il terzo serve per ottenere sconti sui prezzi dei mezzi da acquistare.

Durante la carriera avremo un numero di avversari da battere, in una sorta di classifica mondiale, con i quali ci scontreremo prima in pista con altri piloti e successivamente in intense sfide testa a testa, uno contro uno. Esistono quattro categorie di competizioni che vengono man mano sbloccate nel corso della carriera ma saremo – chiaramente – obbligati a completare. Livelli più alti richiedono abilità migliori e mezzi adatti, in un percorso dalla difficoltà crescente.

La fisica di RIDE 5

Il modello fisico del gioco è fortemente imparentato con RIDE 4, ma in questo episodio è ulteriormente raffinato, più realistico, più preciso e in definitivo più godibile. Scendere in pista con i diversi modelli di moto è assolutamente un piacere e ogni moto h un so carattere peculiare. Se la Suzuki RGV 250 e le sue cugine di pari peso/cilindrata sono moto agili, prestanti ma inevitabilmente con una potenza che tende a scarseggiare, i 1000 e più supersportivi sono delle belve a cui dare del Lei, da trattare con un discreto rispetto e in definitiva lontani dalle logiche “on-off” del gas che si possono usare con modelli meno performanti. Le reazioni sono infatti istantanee, brutali, violente e senza una adeguata delicatezza è difficile trovare il giusto bilanciamento tra piega e apertura del gas.

A proposito di piega, ogni veicolo mostra comportamenti peculiari, legati al tipo di gomme, di peso, di telaio e di settaggi, i quali possono modificare in profondità il comportamento del mezzo. Infatti, sapendo come toccare il bilanciamento delle sospensioni, è possibile ottenere una moto più sovrasterzante o una più sottosterzante. Questo va a completare lo stile di guida di ciascuno, infatti nel caso di una modo particolarmente sovrasterzante è possibile utilizzare lo stile di guida “alla Stoner”, il quale, con una moto costantemente di traverso, raggiungeva velocità di percorrenza in curva assolutamente incredibili.

Simulazione? Si, grazie

L’approccio fisico del gioco è di tipo simulativo, a differenza di RIDE 4. Il fratello minore, infatti, permetteva di scegliere tra fisica semplificata e realistica, mentre qui non è presente. Va da sé (ed è perfettamente percepibile pad alla mano) che il gioco punta allo zoccolo duro di quei giocatori che cercano una sfida vera, un modello fisico più realistico e fedele possibile, se pur ammansito dai numerosi aiuti di guida. Una volta tolti questi, soprattutto con le supersportive da 1000cc in su, il riuscire a stare in piedi è tutta questione di sensibilità e capacità di “sentire” la moto.

L’utilizzo di audio e DualSense

Per chi guida o ha guidato una moto è facile capire quando sta succedendo qualcosa, quando c’è grip e quando no, quando l’anteriore alleggerisce improvvisamente o altro. È chiaro che il filtro presente tra noi e il gioco è solamente quello che possiamo percepire, cioè audio, video e DualSense. Se già RIDE 4 nelle due versioni PS4 e PS5 sembrava completamente un altro gioco, qui abbiamo un ulteriore step di miglioramento.

Seppur sia necessaria un certa gavetta e sensibilità per ciascun mezzo, il DualSense fornisce alle nostre mani una serie di informazioni importantissime riguardo grip, intervento degli aiuti di guida e generali condizioni della moto. Il giocatore più attento però, saprà ricavare preziosi indizi dall’insieme sonoro e tattile, per poter riuscire a mettere le ruote nel luogo più adatto e, soprattutto, non esagerare col gas o con le staccate.

Venendo alle musiche, queste si rivelano assolutamente eccellenti, con una scelta di estremo gusto che non dà mai fastidio nonostante le lunghe ore di gioco necessario al completamento della carriera.

La grafica di RIDE 5

RIDE 5 è praticamente perfetto, concretizzando tutto quello che un giocatore appassionato e innamorato delle due ruote potrebbe immaginare e desiderare. Gli effetti di luce sulle moto nel garage sono assolutamente realistici, è possibile anche letteralmente girarci intorno con una specifica funzione dedicata e zoomare sui dettagli. È possibile personalizzare i veicoli con alcuni accessori che risultano sempre perfettamente coerenti una volta installati.

Una volta in pista possiamo vedere il cambiamento delle condizioni atmosferiche, il crepuscolo, il passaggio di nubi temporanee che alterano l’illuminazione del tracciato. Semplicemente, abbiamo di fronte a un lavoro mirabile che setta il livello per tutti i concorrenti. Senza dubbio RIDE 5 è il miglior titolo dedicato alle due ruote disponibile sul mercato.

Il Platino di RIDE 5

La lista trofei di RIDE 5 è piuttosto corposa, comprendendo un totale di 51 coppe, divise in trentasei di bronzo, undici d’argento, due d’oro e un preziosissimo Platino. La scalata a quest’ultimo non si rivelerà particolarmente difficile ma alcune prove a tempo potrebbero mettere alla prova la nostra abilità di guida. Dovremo inoltre completare alcune gare multiplayer e portare a termine la carriera. Si tratta di un Platino che richiederà circa 50 ore di gioco, ma darà soddisfazioni mai provate prima.

VERDETTO

RIDE 5 è il miglior gioco di moto attualmente sul mercato. Si tratta di un simulatore che può diventare arcade all'occorrenza, andando a modificare i numerosissimi aiuti di guida. Una IA combattiva, insieme a una resa grafica eccellente e a un sonoro superlativo creano il pacchetto perfetto per il motociclista appassionato, e tutto finalmente solo su PlayStation 5.

Guida ai Voti

Andrea Pasqualin
Classe '90, nato e cresciuto tra benzina e gasolio, è il classico "petrolhead". Si è umilmente autoproclamato "Re dell'Universo Racing presso PlayStationBit". Platinatore incallito, attualmente è il redattore della rubrica "Racconti di Caccia", si dedica inoltre a ricerche su Platini facili e/o ultra rari, per bullarsi con gli amici. Appassionato di tutto quello che corre e vola, sta vivendo il suo sogno scrivendo di videogiochi e pensandoci dalla mattina alla sera. Nei momenti liberi guida la sua moto supersportiva e si diverte a spaventare le vecchiette ai semafori.