Fsix Games debutta sul mercato con Rivalia: Dungeon Riders, un gioco di ruolo con meccaniche roguelite che ci mette nei panni di quattro personaggi. Lo scopo del team di sviluppo era quello di creare un prodotto che riuscisse a mettere insieme sia le meccaniche caratteristiche dei giochi di ruolo e sia quella che derivano dal mondo dei roguelite. Gli sviluppatori spagnoli saranno riusciti nel loro intento? Scopritelo continuando a leggere la recensione!
Cosa stiamo facendo esattamente?
Esatto, è proprio così. Ciò a cui andiamo incontro in Rivalia: Dungeon Riders non è ben chiaro. La trama non è di certo ben articolata o rappresentata, anzi. Nonostante ci siano molti dialoghi da leggere a schermo, spesso molto verbosi, non si ha una visione ben delineata di quella che è la storia che gli sviluppatori hanno voluto raccontare. Il tutto è solo abbozzato e non ci permette di avere una visione più precisa di quello che è il quadro generale.
Possiamo comunque svelarvi, senza incorrere in spoiler di alcun tipo, che vestiremo i panni di quattro eroi differenti che si faranno largo a ritmo di combattimenti. Per quel che ci è dato sapere, il castello in cui si svolgono le vicende è sotto un incantesimo che ha distorto la realtà e i nostri personaggi dovranno riportare il tutto alla normalità. Sicuramente ci sarebbe piaciuto che la trama di gioco fosse più approfondita anche per apprezzare questo aspetto della produzione che, però, è venuto a mancare. Non si tratta infatti di omissioni della lore volute in stile Elden Ring, quanto di una vera e propria lacuna.
Gioco di ruolo e roguelite: ha funzionato?
In apertura di recensione abbiamo accennato che Rivalia: Dungeon Riders prende in prestito elementi e meccaniche di gioco da due generi differenti: gioco di ruolo e roguelite. L’esperimento che hanno condotto i ragazzi di Fsix Games può dirsi riuscito? Purtroppo non del tutto. Se prendiamo in considerazione le due parti in modo distinto, il lavoro svolto dal team di sviluppo spagnolo è sufficiente: il problema nasce nel momento in cui tentiamo di mettere insieme i pezzi per costruire il quadro generale. La sensazione, quindi, è che manchi qualcosa, una “spinta” in più per fare in modo che le due realtà siano amalgamate al meglio.
Questo è testimoniato anche da un gameplay tutt’altro che eccelso. I dungeon, dal design non esattamente memorabile, sono pieni di nemici da abbattere. Un’intelligenza artificiale non delle più brillanti unita a colpi dal raggio troppo limitato obbligano a frequenti rincorse verso gli avversari. Gli altri membri del nostro party non sono più svegli, con il curatore che non ci guarirà quasi mai del tutto, attacchi tutti sullo stesso mostro e altri problemi.
Dal punto di vista grafico, le cose non vanno meglio. Rivalia: Dungeon Riders è dotato di uno stile con effetto cel shading che non fa gridare al miracolo ma che comunque risulta apprezzabile alla vista. Il comporto tecnico non presenta difetti o bug che danneggiano l’esperienza di gioco in generale. Si sarebbe però dovuto fare decisamente di meglio dal punto di vista delle texture, che spesso sembrano solo abbozzate. Inoltre, la palette dei colori risulta essere un po’ troppo monotona, stancando la vista dopo poche ore di gioco.
Trofeisticamente parlando: liberate il castello dall’incantesimo
La lista trofei di Rivalia: Dungeon Riders comprende trentuno trofei, tra cui: un Platino, sei ori, dieci argenti e quattordici bronzi. Aggiungere questa coppa blu alla vostra bacheca non sarà poi così complesso, a patto che riusciate a sorvolare sui difetti del gioco. Molti dei trofei arriveranno proseguendo con la storia, mentre altri richiedono un po’ più di attenzione, come quello legato al bestiario. Ad ogni modo, il tutto non dovrebbe portarvi via molto tempo, soprattutto ai cacciatori più esperti.
