Rogue Spirit – Recensione

Sviluppatore: Kids With Sticks Publisher: 505 Games Piattaforma: PS5 Genere: Roguelike Giocatori: 1 PEGI: 7 Prezzo: 19,99 € Italiano: No

Se siete appassionati di roguelike, avrete sicuramente sentito parlare del protagonista della nostra nuova recensione: Rogue Spirit. Il titolo sviluppato da Kids With Sticks e pubblicato in Italia da 505 Games è infatti in giro già dal 2021, quando è arrivato in versione Early Access su Steam. Da allora, è passata parecchia acqua sotto i ponti e il gioco è stato affinato, pronto a sbarcare anche su PlayStation 5. Lasciatevi possedere e scoprite con noi questo action con dinamiche stealth molto particolare.

La storia di Rogue Spirit

Una delle peculiarità dei roguelike e di tutti i sotto generi di questo particolare ramo dei videogiochi è quella di offrire ai giocatori un gameplay immediato, senza lanciarsi in lunghe narrazioni o complicati tutorial. Rogue Spirit, sotto questo aspetto, non fa eccezione. Per iniziare a giocare è sufficiente metabolizzare un dato fondamentale: siamo degli spiriti (ma del resto il titolo del gioco lasciava adito a pochi dubbi).

Evocati da un gruppo di monaci giapponesi, saremo chiamati a sconfiggere le armate del Caos e salvare il popolo del regno di Midra dagli invasori demoniaci. Nulla più, nulla meno che questo: Rogue Spirits non tenta di ammaliarci con una storia ricca di dettagli, puntando tutto sul gameplay. Gli scarni dialoghi iniziali servono comunque a iniziarci al mondo degli ectoplasmi, per apprendere le basi del gioco. In quanto esseri incorporei, infatti, non ci sarà possibile interagire in alcun modo con l’ambiente che ci circonda.

Entra qui in gioco la meccanica peculiare di Rogue Spirit: il nostro poltergeist infatti può possedere i corpi dei nemici, utilizzandoli per attaccare ed eliminare le armate del caos. Come se non bastasse, sarà anche possibile passare liberamente e quante volte si vorrà dalla nostra forma incorporea a quella tangibile, sfruttando la nostra essenza di spirito per nasconderci agli occhi dei nemici e coglierli di sorpresa. Tutto questo è racchiuso in roguelite dinamico e divertente che, come vedremo, non ha quasi nulla da invidiare ai capisaldi del genere.

Sei più like o più lite?

Come ben sanno gli appassionati, le differenze tra roguelike e roguelite sono poche ma sostanziali. Per i profani, vi basti sapere che nei primi tutti i progressi andranno persi dopo la morte (in stile The Binding of Isaac, per intenderci). Negli altri, categoria in cui rientra anche Rogue Spirit, la morte porta comunque con sé qualche beneficio. Sono infatti presenti, come in questo caso, oggetti che si conserveranno e potenziamenti permanenti da sbloccare.

Andiamo però con ordine: come detto, in Rogue Spirit si possiederanno dei corpi da utilizzare per combattere. Il titolo di Kids With Sticks è un mix sapiente di azione tridimensionale e stealth. I giocatori si trovano inizialmente nel tempio, dove ricevono in dono un corpo generato casualmente tra gli archetipi presenti. A questo punto è possibile investire risorse ottenute nelle vite precedenti parlando coi mercanti oppure uscire e lanciarsi all’avventura.

Una volta fuori dalle mura amiche, ci si trova in zone generate casualmente, infarcite di mostri demoniaci da sconfiggere. Il design scelto è in stile Giappone feudale, con Oni, donne mascherate e chi più ne ha più ne metta. La scelta appaga l’occhio, giustificando peraltro molti elementi come le pietre di potenziamento che raccoglieremo o l’uso di certi poteri. Rogue Spirit all’atto pratico si presenta comunque come un classico action 3D in cui spostarsi in mappe chiuse su binari, attaccando gli avversari e cercando di subire meno danni possibile.

Ogni corpo che possiederemo avrà delle statistiche uniche generate casualmente, potrà possedere un potere elementale e sfruttare attacchi base e pesanti, affidati ai tasti frontali del pad. Non mancano ovviamente mosse speciali da attivare in caso di necessità, oltre a potenziamenti permanenti che potranno essere raccolti in giro per la mappa. Tutto si rivela fondamentale per affrontare i terribili boss del gioco, con la spada di Damocle della morte sempre pronta ad abbattersi su di noi e resettare i progressi fatti.

Il gameplay di Rogue Spirit

Ma come fanno roguelite, action e stealth a mischiarsi? Rogue Spirit sfrutta la dualità del protagonista per amalgamare al meglio questi tre elementi. Fin tanto che si rimarrà corporei si potrà infatti interagire con il mondo e attaccare, ma si diventerà anche lenti e ben visibili. Diversa la situazione quando ci si trasformerà in fantasmi: oltre a essere incredibilmente silenziosi, si avrà il vantaggio di essere semi trasparenti.

I nemici impiegheranno quindi molto più tempo a notarci, permettendoci di sgusciare alle loro spalle per colpirli di sorpresa e infliggere un grande ammontare di danni. Questa tattica si rivela tanto più efficace quanto più il giocatore sarà furbo, osservando il cono di visuale (in stile Metal Gear Solid) ai piedi dei demoni e utilizzando l’ambiente per aggirarli. Questo apre la strada alla possibilità di cambiare corpo quante volte si vuole, senza limitazioni se non la perdita del mana accumulato. Si tratta senza dubbio dell’elemento più caratteristico del gioco e anche di quello più riuscito.

Decidere infatti con quale corpo proseguire l’esplorazione potrebbe fare la differenza tra vittoria e sconfitta. Meglio utilizzare un guerriero potente ma lento, oppure sfruttare gli attacchi a distanza della ragazza armata di arco per abbattere l’esercito in totale sicurezza? Ogni situazione e ogni mappa richiederà un grande studio da parte del giocatore, pena la morte e la necessità di ricominciare tutto da capo.

Quasi tutto, a dire il vero: come anticipato, Rogue Spirit è un roguelite: permette quindi al giocatore di conservare alcune risorse da spendere nei negozi del tempio. La più importante è rappresentata da pietre verdi che saranno necessarie per migliorare una serie di poteri e abilità passive, come quella per conservare denaro extra oppure iniziare con corpi più forti. Man mano che si proseguirà si diventerà più potenti, sopravvivendo meglio e più a lungo.

Dal Giappone con furore

A livello tecnico, Rogue Spirit risulta sufficientemente accattivante, pur non raggiungendo i livelli di qualità delle produzioni Tripla A oppure di quella nicchia di giochi indipendenti che si rivelano delle vere e proprie opere d’arte. La scelta di Kids With Sticks è ricaduta su una grafica tridimensionale semplice ma molto pulita, ricca di colori sgargianti che ben si adattano allo stile generale del gioco.

Non mancano comunque frangenti più cupi, soprattutto quando si affrontano i terribili ed enormi boss. Su questi ultimi, a dirla tutta, ci saremmo aspettati un po’ più di varietà, così come sul design dei nemici standard. Nonostante questo, comunque, Rogue Spirit non offre mai il fianco a critiche e riesce a tenere botta in qualsiasi situazione, anche in quelle più concitate. Unico neo, l’assenza di un feedback sugli attacchi e sulle parate, che a volte rende l’esperienza un po’ asettica.

Discreta la colonna sonora, con tracce ben contestualizzate ed effetti sonori mai troppo invadenti. Anche qui, il team di sviluppo sembra essersi comunque tenuto sul semplice, senza puntare a strafare: questo toglie un po’ di fascino all’esplorazione e potrebbe spingere alcuni giocatori ad abbandonare le sonorità originali per dedicarsi a qualche playlist “personalizzata. Da sottolineare anche l’assenza della localizzazione in italiano: niente di drammatico comunque, dato che le nozioni da apprendere sono davvero poche.

Chiudiamo come di consueto parlandovi della longevità che, come in qualsiasi roguelike che si rispetti, è pressoché infinita. Anche sconfiggendo tutti i boss fino ad arrivare ai titoli di coda, sarà possibile cimentarsi in nuove run per migliorare il proprio punteggio e magari puntare a sbloccare tutte le abilità. In alternativa potrete puntare anche a sbloccare tutti i trofei, ma questa, come vedremo tra poco, è una vera impresa.

Il Platino di Rogue Spirit

Il conteggio totale dei trofei di Rogue Spirit recita 61 trofei. Un numero spropositato, se si pensa che stiamo parlando di un titolo indipendente. Sfortunatamente per i cacciatori, ottenere tutte le ricompense digitali di questo roguelite è un’impresa davvero titanica, fatta in un grind quasi forsennato, un pizzico di fortuna e tanta pazienza. Per ottenere il Platino bisognerà infatti utilizzare 100 volte ogni abilità, impossessarsi di mille personaggi, raccogliere monete e molto altro ancora. Ah, ovviamente dovrete anche finire il gioco, ma quello è il minore dei problemi.

VERDETTO

Se state cercando un roguelite con una marcia in più, allora Rogue Spirit fa decisamente al caso vostro. Dietro un action adventure 3D si cela infatti l'anima di un titolo con partite rapide e intense, in cui però la morte non simboleggia sempre la sconfitta ma anche motivo di crescita. Il mix di azione e stealth, unita alla possibilità di usare le abilità dello spirito per possedere vari corpi, rendono le battaglie sempre dinamiche e varia. Alcuni elementi vanno ancora affinati, come una certa ripetitività nel gameplay e una grafica ben fatta ma non perfetta, ma anche così ci sentiamo di consigliare Rogue Spirit a tutti coloro che vogliono provare un roguelite in grado di tenervi incollati allo schermo per molte ore.

Guida ai Voti

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.