UFO Robot Goldrake: Il Banchetto dei Lupi – Recensione

Sviluppatore: Microids Publisher: Microids Piattaforma: PS4-PS5 Genere: Azione Giocatori: 1 PEGI: 7 Prezzo: 49,99€ Italiano: Audio + Sottotitoli

È la fine degli anni ’70, dal Giappone iniziano ad approdare le prime serie che condizioneranno un’intera generazione e gli anni che verranno, tra merchandise, anime, manga e tanto altro. Stiamo ovviamente parlando dei mecha, affettuosamente chiamati “robottoni”, figli del maestro Gō Nagai. Tra i robot difensori della Terra più famosi si ricordano Mazinga Z, Getter Robot, Jeeg robot d’acciaio e UFO Robot Goldrake. Ed è proprio quest’ultimo il protagonista della nostra recensione, con il nuovo videogioco ad esso dedicato: UFO Robot Goldrake: Il Banchetto dei Lupi di Microids. Insieme ad Actarus, dunque, imbarchiamoci al bordo di Goldrake per difendere il pianeta Terra dalle malvagie truppe di Vega!

Si trasforma in un razzo missile

UFO Robot Goldrake: Il Banchetto dei Lupi, a seguito dell’annuncio del ritorno dell’amato robot nella nuova serie anime, è indubbiamente il miglior modo di avvicinarsi ai mecha per i neofiti. Non diciamo neanche quanto invece, per gli appassionati e i nostalgici, sia bello ed emozionante mettere mano all’Alabarda Spaziale per combattere contro Vega e i suoi sottoposti.

Il titolo farà ripercorrere ai videogiocatori tutta la prima serie anime, andata in onda per la prima volta in Italia nel 1977 sotto il nome di Atlas Ufo Robot.

Sul pacifico pianeta Fleed, uno dei sovrani del posto, Vega, decide di governare con la forza sul mondo, iniziando innanzitutto eliminando gli altri sovrani. A difesa del pianeta arriverà il principe Duke Fleed, che attivando Goldrake prima di Vega inizierà una battaglia che, purtroppo, lo porterà alla sconfitta, facendolo fuggire, in esilio, sulla Terra. Accolto dal dottor Procton, Duke Fleed assumerà l’identità di Actarus e insieme i due nasconderanno il gigantesco robot e la sua vera identità, fino a quando il malvagio Vega non deciderà di ampliare le sue mire espansionistiche ai pianeti vicini. Di nuovo a bordo di Goldrake, Actarus dovrà quindi difendere il pianeta che l’ha adottato, contrastando con tutte le sue forze il malvagio sovrano.

Totalmente doppiato in italiano, UFO Robot Goldrake: Il Banchetto dei Lupi, farà entrare il giocatore nel pieno mood di una serie anime di fine anni ’70. Per i nostalgici, invece, siamo certi che si ricreerà nella loro mente l’immagine di un vecchio schermo a tubo catodico e il romanticismo che questi ricordi farà riaffiorare.

Alabarda spaziale!

Ciò che caratterizzava, maggiormente, la struttura anime di quegli anni, e nello specifico il genere dei mecha creati da Gō Nagai, era sicuramente la ripetitività delle situazioni. Goldrake, come anche Mazinga Z, Jeeg e gli altri, portavano i protagonisti a vivere una sorta di routine che iniziava con il classico momento di pace interrotto dal nemico, pronto a minacciare le città locali. UFO Robot Goldrake sarà strutturato all’incirca nella stessa maniera.

A bordo di Goldrake, il giocatore sarà chiamato a compiere delle sottomissioni, in aree geografiche non estremamente ampie, che lo porteranno poi a scontrarsi con i sottoposti di Vega in strabilianti boss fight. Durante l’esplorazione, si potrà raccogliere collezionabili e materiale per potenziare il robot, nonché incontrare i personaggi iconici della serie.

Nelle aree aperte si incapperà, ovviamente, nei minions di Vega, che potranno essere buttati giù con pochi colpi, che causeranno continui annunci sulla tecnica che si utilizzerà. I tafferugli saranno così conditi da “Alabarda spaziale!”, “raggio antigravità!”, “pugno rotante!” a ripetizione. Ma non saremo noi nostalgici a lamentarci di ciò.

Questa struttura di gioco, però, potrebbe rendere l’esperienza ridondante per molti, specialmente per i curiosi neofiti che si approcceranno per la prima volta al mondo dell’amato robot. Ad alternarsi alle fasi esplorative e d’azione, ci saranno piccoli intermezzi bullet hell in cui si piloterà Goldrake in versione Spacer e fasi non a bordo del mecha, in cui Actarus potrà interagire con gli altri personaggi del gioco.

UFO Robot! UFO Robot!

Da un titolo a basso budget come UFO Robot Goldrake: Il Banchetto dei Lupi, non ci si aspettava sicuramente la massima eccellenza assoluta nella resa. Per una recensione che non deve dar conto del fattore nostalgia, non si può non far presente una certa trascuratezza nei dettagli che purtroppo cozza con la questione che il gioco giri su una macchina come PlayStation 5.

Muovendosi tra gli scenari, che saranno anche relativamente vivi, ci si imbatterà in elementi che compariranno come pop up sullo schermo. Alberi, alcune texture in relazione alla vegetazione e anche alcuni elementi di decorazione come mongolfiere e simili, faranno la loro comparsa solo quando ci si avvicinerà abbastanza. Un peccato per un titolo che sulle console dell’attuale generazione dovrebbe letteralmente far faville.

Ma superati queste piccolezze di cui è obbligatorio parlare, è impossibile non rimanere colpiti ed emozionati davanti alla colonna sonora riarrangiata, la fedeltà della proposta in relazione alla serie anime e il fatto di controllare, in un certo qual modo, realmente l’imponente Goldrake.

Il Platino di UFO Robot Goldrake: Il Banchetto dei Lupi

Eccoci nella sezione più amata dai nostri lettori, questa volta con un saluto in più agli amanti dei robottoni. L’elenco dei trofei di UFO Robot Goldrake: Il Banchetto dei Lupi non sarà un insormontabile scoglio da superare, ma una semplice passeggiata tra le emozioni e la nostalgia. La maggior parte dei trofei saranno relativi alla storia, con un piccolo cenno alla coppa che vi chiedere di morire per la prima volta. Ma da buoni piloti e difensori del pianeta, insieme a Goldrake vi rialzerete, pronti a conquistare i trofei mancanti. Tra questi figureranno quelli relativi all’acquisto di alcune abilità, ai collezionabili e al cambio della skin del super robot. A colpi di raggi perforanti, potrete poi sfoggiare una fantastica coppa di Platino in bacheca. DING!

VERDETTO

UFO Robot Goldrake è la summa massima della nostalgia, un lavoro che riesce a riportare gli appassionati indietro ai tempi degli schermi a tubo catodico. Superata qualche debolezza tecnica, non si può non restare emozionati davanti alla fedeltà della riproposizione di una colonna del genere mecha in forma di videogioco.

Guida ai Voti

Raffaele Verde
Anche se i videogiochi sono la sua passione, fin dalla tenera età, continua, ancora oggi a cercare di capirci qualcosa, ovviamente senza riuscirci.