Wo Long Fallen Dynasty – Recensione

Sviluppatore: Team Ninja Publisher: Koei Tecmo Europe Piattaforma: PS5 (Disponibile anche su PS4) Genere: Action RPG Giocatori: 1 PEGI: 16 Prezzo: 69,99 € Italiano: Sottotitoli

Lo studio di sviluppo Team Ninja è diventato famoso grazie ai due capitoli della saga di Nioh e si è imposto come una delle valide alternative all’imperante dominio di FromSoftware nel mondo dei soulslike. Con Wo Long Fallen Dynasty abbiamo visto un ulteriore passo in avanti nel combat system, che viene snellito ma diventa ancora più coinvolgente e divertente. Se volete sapere tutti i pregi e i difetti dell’ultima produzione dei ragazzi del Team Ninja continuate a leggere la nostra recensione.

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I tre regni sono sconvolti dal male, riusciremo a riportare la pace?

L’ambientazione di Wo Long Fallen Dynasty si discosta dal Giappone feudale dei precedenti lavori del team, ma rimane sempre in oriente, più precisamente in Cina. E il periodo storico è quello famoso e famigerato dei Tre Regni (circa 190 D.C). Traendo ispirazione dal “Romanzo dei Tre Regni” gli sviluppatori ci scaraventeranno nel turbinio di eventi e battaglie che hanno segnato quest’epoca. Nei panni di un anonimo soldato di ventura verremo salvati da un misterioso ragazzo bendato da una morte certa: questo sarà solo l’inizio della nostra avventura.

Accanto a lui muoveremo i primi passi in una lunga successione di battaglie e scontri che ci porteranno ad affrontare il nostro nemico finale. Sì, perché in Wo Long è presente un vero cattivone da sconfiggere, come nelle migliori saghe eroiche. Questo losco figuro è un taoista che toglie la vita al nostro salvatore e che persegue il mito dell’immortalità. Per farlo non si esime dallo scatenare demoni e malvagie presenze nel mondo umano portando morte e distruzione ovunque. La narrazione della storia rimane comunque sottotono e raggiunge a stento la sufficienza rispetto al vero fulcro del gioco, cioè il suo gameplay.

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Morale, spade e tanta morte

Come dicevamo il mondo dei soulslike è dominato da FromSoftware e dai suoi capolavori, ultimo in ordine di tempo Elden Ring, ma siamo sicuri che Wo Long Fallen Dynasty si ritaglierà un posto speciale nel cuore degli amanti di questo genere. Prendendo spunto dai capisaldi del genere e dalla saga sorella di Nioh, Team Ninja è stata in grado di creare un gioco divertente, impegnativo ma non frustrante e anche di innovare inserendo alcune meccaniche originali.

Il gioco rispecchia i canoni del genere, in cui accumuleremo Forza Vitale (o Chi) per poter avanzare di livello, e se dovessimo morire perderemo metà della quantità accumulata, l’altra metà la potremo recuperare uccidendo il nemico che ci ha tolto la vita. La prima particolarità però è che non ci sono le classiche statistiche da modificare come forza, destrezza e simili. Troveremo invece degli elementi tanto cari alla tradizione cinese, come il legno, il fuoco, la pietra e così via. Ognuno di questi influenzerà un aspetto del gioco: potremo modificare i danni dell’arma da mischia, l’abilità nello schivare e molto altro ancora.

Un’altra cosa differente dai classici soulslike di FromSoftware è che non è presente la stamina: ciò significa che potremo attaccare praticamente all’infinito. Al posto di questa statistica, troviamo un altro parametro altrettanto importante, cioè lo “Spirito”. Questo sarà l’ago della bilancia in quasi tutti gli scontri: quando la nostra riserva di spirito sarà piena potremo sferrate attacchi poderosi, lanciare incantesimi o usare le temibili arti marziali, speciali attacchi specifici per ogni arma in nostro possesso. Al contrario, quando andremo in deficit di spirito, subendo colpi o lanciano incantesimi senza la giusta riserva, il nostro guerriero sarà frastornato e rimarremo storditi. Questo ci lascerà, di fatto, in balia dei nemici, quindi sarà necessario fare molta attenzione.

Essenziale nel gameplay sarà anche il parry. Qualcuno potrebbe paragonarlo a quello di un altro caposaldo del genere, Sekiro, ma in Wo Long la finestra valida per la parata è più ampia, rendendo la meccanica più facile da utilizzare. Il parry è fondamentale non solo per evitare i danni diretti ma anche per logorare l’avversario e il suo spirito.

Quando scenderà a un certo valore, rimarrà stordito e ci permetterà di sferrare un attacco speciale in grado di causare davvero tanti danni. Inoltre, quando gli avversari sferreranno i loro attacchi critici, l’unico modo per difenderci sarà proprio il parry. Sappiate fin da ora che senza utilizzarlo molti dei boss presenti saranno praticamente imbattibili, quindi è essenziale metabolizzare questa meccanica velocemente. Il primo boss presente è una sorta di super allenamento per quest’azione, infatti Zhang Liang (che ha creato grossi problemi soprattutto ai giocatori Xbox) metterà alla prova i giocatori: sarà essenziale padroneggiare la parata per poterlo sconfiggere.

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Essere il più forte ha i suoi vantaggi, ma non esserlo sarà un problema

Un’altra differenza dai titoli più famosi è il sistema della Morale. Questo aspetto ingegnoso sarà fondamentale durante gli scontri più difficili. Il nostro personaggio, uccidendo nemici senza subire danni, alzerà il suo livello di Morale. Questo valore sarà una sorta d’indicatore che rappresenta la nostra forza e quella degli avversari.

Quando incontreremo dei nemici con il nostro stesso livello di Morale lo scontro sarà alla pari, mentre se il livello dell’avversario sarà superiore al nostro saremo in svantaggio: subiremo molti più danni dai suoi attacchi e i nostri saranno meno efficaci. Tutto ciò è molto evidente negli scontri con i boss o i mini boss. Un divario di più di cinque punti morale significheranno una sfida davvero ardua, e il livello di difficoltà, già piuttosto elevato di suo, subirà un incremento notevole.

Quando subiremo danni o addirittura moriremo il nostro livello Morale scenderà (con la morte addirittura a zero) e questo chiaramente rappresenterà un discreto problema. Fortunatamente, disseminate in giro per le mappe di gioco sono presenti delle bandiere speciali, che aumentano il nostro grado Tempra. Anche in caso di morte, il nostro Morale non potrà infatti mai scendere al di sotto di quello di Tempra. Questo sistema ci spinge a esplorare ogni anfratto dei livelli per poter arrivare a combattere alla pari con i boss finali. Complice il buon level design, sarà molto divertente e piacevole girovagare per trovare e sbloccare tutte le scorciatoie e i vari segreti.

Se Wo Long Fallen Dynasty richiede un alto livello di concentrazione a ogni passo, è anche vero che il gioco offre degli aiuti non indifferenti. Saremo quasi sempre accompagnati da un compagno controllato dall’IA, che sarà in grado di tenere impegnati i numerosi nemici e ci fornirà un prezioso supporto. Ma sopratutto potremo chiamare in nostro soccorso le mitiche bestie divine, potenti alleati che ci doneranno preziosi buff o che sferreranno devastanti attacchi elementali.

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Tecnica non solo di spada ma anche di programmazione

Team Ninja ha ormai una certa esperienza alle spalle e con quest’opera vediamo la maturazione di tutto il gruppo sotto vari aspetti. Un divertente gameplay e una buona tecnica di base sono le fondamenta su cui si costruisce l’ottimo Wo Long: Fallen Dynasty. Nella versione per PlayStation 5 non abbiamo notato grossi cali di frame rate, o almeno nulla che infici il divertimento. Tutto scorre bene e permette di concentrarsi al meglio sugli scontri con i nemici.

La grafica generale, pur senza raggiungere la qualità di FromSoftware, è incredibilmente dettagliata ed evocativa, con alcuni scorci davvero notevoli e in grado di lasciare il giocatore a bocca aperta per più di qualche secondo. Anche le animazioni delle armi e i loro attacchi sono ben realizzati, restituendo una sensazione di combattimento dinamico e intenso. Nello specifico poi le collisioni e la resa dei colpi sono precisi e affidabili: un elemento fondamentale in questa tipologia di giochi. Anche il lato sonoro è sempre gradevole, le musiche mentre si esplora sono orecchiabili e cambiano di ritmo seguendo la storia accompagnandoci piacevolmente.

Trofeisticamente parlando: non da tutti

Come vi abbiamo detto Wo Long Fallen Dynasty non è un titolo per tutti. La difficoltà è alta e servirà una buona dose di abilità per sconfiggere il taoista malvagio. Ma per ottenere il Platino la cosa si complicherà ancora di più: le richieste dell’elenco trofei sono infatti parecchio impegnative. Tra le altre dovremo terminare tutte le missioni, sia principali che secondarie, trovare tutti i gusci di cicala dorati e tutte le tavolette, per poi consegnarli al villaggio. Inoltre dovremo imparare anche tutte le stregonerie, il che significa un bel farming di forza vitale per ottenere i punti necessari. Insomma un trofeo che solo i veri appassionati potranno sfoggiare.

VERDETTO

L'ultimo gioco sfornato da Team Ninja è anche il migliore da loro realizzato sinora. Wo Long Fallen Dynasty è un divertente soulslike con meccaniche originali uniche e combattimenti appaganti. Si tratta di un vero e proprio must have per gli amanti del genere, che passeranno ore e ore cercando di perfezionare la loro tecnica. L'inserimento di elementi pertinenti con l'ambientazione, come la Morale e la Forza Vitale, lo rendono unico nel suo genere e incredibilmente coinvolgente. Attenzione però: chi non è avvezzo a questo tipo di giochi potrebbe trovare proibitivo l'elevato livello di sfida del titolo, complice anche la necessità di padroneggiare elementi come l'ostico (ma non troppo) parry. Nonostante questo, Wo Long Fallen Dynasty resta uno dei migliori titoli di questo inizio di 2023: se non avete timore delle difficoltà, fatelo vostro!

Guida ai Voti

Daniele Citerio
Lo zio "citte", avete presente quello zio strano che fa cose strane in posti strani? Arrampica pareti di roccia su alte montagne, scala le cascate di ghiaccio, fa yoga in mezzo alla spiaggia e poi, ve lo trovate in salotto attaccato alla play a giocare senza manco considerarvi? Ecco, sono io!