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Wreckfest Mobile – Recensione

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Wreckfest non ha bisogno di presentazioni. Si tratta di uno dei migliori giochi di guida, se non il migliore, dedicato alla distruzione, erede del famosissimo Destruction Derby della prima PlayStation. Dopo averlo provato su PlayStation 4, giocato su PlayStation 5 grazie al PlayStation Plus al Day 1, lo sviluppatore Bugbear Entertainment ha deciso di portare il suo capolavoro della fisica su mobile. Abbiamo provato Wreckfest Mobile su iOS e ne abbiamo scritto la recensione, tra sportellate e incidenti.

Wreckfest Mobile - Recensione

Fedele sé stesso, ma in formato tascabile

Wreckfest, per chi non lo conoscesse, è un titolo di corse in cui gli incidenti la fanno da padrone. Questo non significa che non si possa correre senza scontrarsi e che la pulizia di guida non sia premiata, ma il focus è un altro. Wreckfest è famoso per il suo modello di fisica delle auto assolutamente incredibile, ancora oggi, dopo anni dal suo rilascio, insuperato o quasi. Traducendo in fatti, la capacità di ogni auto di piegarsi, storcersi, schiacciarsi, deformarsi nei modi più assurdi è possibile nel gioco. Fate un frontale? La vostra auto avrà meno di metà del muso originale. Venite colpiti di lato? La vostra auto assumerà la classica forma a C, bombata dal lato in cui è stata colpita.

Il divertimento di Wreckfest non finisce qui. L’IA è incredibilmente combattiva, scorretta, competitiva e fondamentalmente simpaticissima. Questo perché non solo verrà addosso a voi, ma combatterà contro sé stessa, dando vita a battaglie uniche, esilaranti e spesso dagli esiti poco felici. Infatti anche l’IA si produrrà in incidenti, scontri, errori epici, che vi faranno sbellicare dalle risate come è successo a me, sulle due piattaforme PlayStation e ora su iOS.

Wreckfest Mobile - Recensione

Controlli touch oppure gamepad

I comandi sono di tipo touch, mediante il touch screen del dispositivo. Sulla destra compaiono acceleratore (pedale grande) e freno (pedale piccolo), mentre a sinistra, in qualunque punto del display, è possibile utilizzare lo sterzo. Onestamente, da avvezzi all’utilizzo del pad, abbiamo trovato i controlli della sterzata abbastanza strani, chiaramente imprecisi (a causa della mancanza di feedback tattile) e sostanzialmente scomodi. Fortunatamente il gioco supporta i controller, quindi abbiamo collegato il nostro DualShock 4 al dispositivo Apple e abbiamo subito trovato il nostro equilibrio.

Giocare a Wreckfest con il controller, così come per tutti gli altri titoli di corse, è completamente un’altra cosa. I comandi diventano precisissimi, comodi e intuitivi, anche grazie alle esperienze passate su PlayStation. Il titolo mostra così tutta la sua brillantezza, riuscendo a poter aumentare anche la difficoltà dell’IA per gare sempre combattute. Esistono tra l’altro ben otto schemi comandi differenti per i gamepad, quindi ogni persona può trovare la sua comodità in questi settaggi predefiniti dallo sviluppatore.

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Modalità carriera e un pregevole extra

Il gioco è strutturato al pari di quello presente su console. Avremo la carriera, divisa in leghe regionali, amatoriali, professionistiche e mondiali. Per il raggiungimento della successiva è necessario guadagnare un certo numero di punti in quella precedente. Questi saranno ottenibili mediante la vittoria o comunque il completamento delle gare presenti nelle leghe. Man mano guadagneremo anche del denaro, con il quale acquistare nuove auto per partecipare a certe competizioni oppure per potenziare le auto che già possediamo. Anche qui, nulla di nuovo, con gli stessi modelli già visti e anche gli stessi tipi di potenziamenti.

Una modalità davvero piacevole e fresca è quella denominata Torneo. All’interno saranno disponibili delle competizioni su base giornaliera, settimanale o mensile. Il completamento di queste farà guadagnare punti fama, i quali sono spendibili per acquistare livree per auto in possesso oppure per ottenere mezzi addirittura esclusivi. Non male, soprattutto perché con poco sforzo è possibile ottenere una notevole quantità di punti in breve tempo.

Tante opzioni grafiche non presenti su console

Come possibile vedere nell’immagine al termine di questo paragrafo, c’è un vasto numero di opzioni grafiche con cui divertirsi a giocare. Se una persona disinteressata potrebbe benissimo saltare a piè pari questo capitolo, qualche “smanettone” potrebbe invece trovarlo interessante. Non nascondo di aver passato quasi più tempo a giocare con queste variabili rispetto al provare il gioco, ma ero decisamente troppo curioso.

È evidente che questo menù serva sostanzialmente a poter far girare il gioco nei vari ambienti che lo possono ospitare: un iPhone 14 Pro potrebbe avere tutto al massimo, mentre un vecchio iPhone 8 o iPad faticherebbe anche al minimo. Lo slider più importante è quello che riguarda la risoluzione dinamica. Quella muove tutto il resto, quindi se avrete impostato “prestazioni” il gioco girerà più o meno a 60 FPS indipendentemente da tutto il resto. Se invece farete l’opposto, andando su “qualità”, allora potrebbero esserci delle belle sorprese, come una notevole pesantezza e addirittura un rallentamento del tempo. Infatti, sul nostro dispositivo abbiamo notato che i secondi del conteggio erano un pochino “abbondanti” e il gioco era in forte difficoltà. Se invece imposterete la modalità “equilibrato” allora potrete godere di una esperienza attorno ai 30 FPS, con una grafica ottimizzata.

Ma quindi, a cosa serve il resto? Ad esempio, se a un giocatore non interessano le ombre, queste sono disattivabili, ma è possibile settare la qualità grafica al massimo. Si tratta di gusti personali e di attitudini. Le ombre obbligano i dispositivi a pesanti elaborazioni, quindi potrebbero essere anche eliminate. È possibile anche fare il contrario, ombre al massimo e grafica al minimo. Meno d’impatto, ma comunque funzionale. E ci sono altre variazioni intermedie tutte da esplorare.

Wreckfest Mobile - Recensione

Colonna sonora da dieci e lode

La colonna sonora di Wreckfest è puro divertimento e metallo. È infatti basata su una selezione eccellente di brani hard rock e metal che può solo far felice un appassionato di questo tipo di musica. In ogni caso è perfettamente coerente col gioco, serve infatti musica ad alta intensità, ritmata e possibilmente arrabbiata, così da far pandan con gli incidenti di gara. Inoltre dà spesso modo a certi artisti di mettersi in luce a un pubblico che magari non conosce i loro brani. Essendo a mio avviso la colonna sonora una piccola opera d’arte, vi lasciamo il link per poterla ascoltare su Spotify.