PDA

Visualizza Versione Completa : [News] Tropico 5 – Recensione



Bit-Mentana
22/05/2015, 14:00
Publisher: Kalypso Media Digital Developer: Haemimont Games Piattaforma: PS4 Genere: Strategico-Gestionale Giocatori: 1 PEGI: 16 Prezzo: 44,99 euro Emergere dalla marea di strategici e gestionali presenti sul mercato, non è cosa da poco, e il titolo, del quale vi state apprestando a leggere la recensione, vi è riuscito, e lo ha fatto in un modo tutto suo. Qui non saremo dei sovrani valorosi, dei condottieri dalle nobili virtù o dei sindaci giudiziosi, bensì dei dittatori. Niente sincero interesse per il popolo da parte del “Presidentissimo”, che vede le elezioni come una sagra di paese, quasi una ricorrenza, dall’esito scontato; infatti la sua legittimazione, deriva da un consenso pilotato, il cui potere assoluto lo rende padre padrone di una macchina crea denaro, i cui ingranaggi sono proprio gli abitanti dell’isola di Tropico. Benvenuti nella dittatura. Viva el Presidente Sembrerebbe la trama di una storia triste, di guerra e di oppressione, invece si tratta di una storia tutta da ridere, permeata da un umorismo cinico che strapperà più di una risata mentre si lavora sulla costruzione e lo sviluppo di un’isola tropicale e dei suoi abitanti. Tropico 5 – partito dal PC – arriva nelle nostre PlayStation 4, nel tentativo di portare la storia di questa serie a vette mai raggiunte prima, ci riuscirà? Accedete i vostri sigari cubani, è tempo di elezioni! Muoveremo i nostri primi passi da dittatore di Tropico nell’Era Coloniale, relativamente indipendenti, ma ancora sotto il controllo di uno stato straniero chiamato La Corona – presumibilmente una versione romanzata dell’Inghilterra – che ci ha incaricati di governare l’isola per un periodo di tempo limitato: anche se la situazione inizialmente reggerà bene, le nostre mire al potere assoluto ci spingeranno a dichiarare la nostra indipendenza mediante l’alleanza con la giusta fazione politica e la stesura di una Costituzione. Facendo questo, passeremo all’epoca della Seconda Guerra Mondiale, dove dovremo accordarci con l’Asse o gli Alleati, impratichirci con le nuove tecnologie a disposizione, consolidare il nostro potere politico e così via. Ci saranno nuove sfide ad attenderci quando passeremo all’era della Guerra Fredda, con la sua politica sottile e le nuove pericolose armi di distruzione di massa a disposizione di fanatici militaristi quali noi siamo. I Tempi Moderni saranno invece all’insegna del mascheramento del nostro potere assoluto, non più accettabile dai nasini delicati della massa, mentre trasformeremo la nostra isola in un resort tropicale di lusso dotato di tutti i comfort, compresi robusti manganelli da adottare contro turisti o abitanti troppo esuberanti. Tropico 5 sa distinguersi donando una sensazione persistente di simpatia e divertimento nonostante gli argomenti trattati, spingendo sull’ironia dei dialoghi e delle descrizioni di ogni edificio che potremo costruire: l’atmosfera tropicale e spagnoleggiante, unita a chiari riferimenti suggeriti, ma mai esplicitamente spiegati, fanno intendere che l’intera vicenda si svolge su un’isola molto simile a Cuba, governata per anni con il pugno di ferro dal dittatore comunista Fidel Castro. A differenza di molti altri titoli simili, Tropico 5 non si limita soltanto ad affidarci la gestione di una città e delle sue molte risorse, ma pone molte scelte sulla politica vera e propria, dandoci carta bianca per la stipula della Costituzione, dell’emissione di editti, della politica estera e della gestione capillare che si estende a ogni singolo abitante dell’isola: potremo infatti decidere persino di screditare, esiliare o giustiziare personaggi scomodi presenti a Tropico, come ad esempio avversari politici o capi ribelli. Tutto molto stimolante, non c’è che dire! Questo titolo non è certamente un gestionale adatto a tutti: persino giocatori stagionati potrebbero avere difficoltà a dover armeggiare con la notevole complessità delle opzioni disponibili, dato che a ogni singola azione corrisponderà una reazione nel gioco. Perdere le elezioni potrebbe essere disastroso, così come ricorrere a brogli per vincerle: non c’è mai una vera e propria “scelta giusta” da fare, semmai spesso ci toccherà utilizzare la soluzione meno grave tra quelle proposte. In nostro aiuto arriveranno le numerose schermate informative che ci permetteranno di studiare nel dettaglio la situazione attuale di ogni singolo edificio, persona o circostanza: ogni struttura necessita ovviamente di manodopera, ma alcune avranno bisogno di lavoratori con gradi di istruzione superiori a quelli del classico analfabeta – solitamente è la razza predominante sull’isola – e per fornire questi impiegati dovremo aumentare il livello di studi dei nostri isolani oppure “importare” lavoratori colti dall’estero.

Continua su PlayStationBit... (http://www.playstationbit.com/primo-piano/recensioni/tropico-5-recensione)