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Visualizza Versione Completa : [News] Life is Strange – Episodio 3: Chaos Theory – Recensione



Bit-Mentana
06/06/2015, 13:00
Publisher: Square Enix Developer: Dontnod Entertainment Piattaforma: PS4 (disponibile anche per PS3) Genere: Punta e Clicca Giocatori: 1 PEGI: 16 Prezzo: 4,99 € Terzo episodio, per Life is Strange. Questo vuol dire giro di boa, vuol dire che i nodi stanno venendo al pettine, e vuol dire che forse piano piano ci capiremo qualcosa in più. Ma l’uscita di un nuovo episodio sul PlayStation Store, vuol dire anche e soprattutto una nuova recensione su PlayStationBit, dunque non perdiamoci in un biccher d’acqua e cominciamo. La teoria del caos. Leggi anche: un gran casino. Dopo un ottimo inizio, e un secondo episodio che anche un po’ a sorpresa era riuscito a tenersi ugualmente su buonissimi livelli, sotto praticamente qualsiasi aspetto, siamo arrivati a Chaos Theory, a cui spetta l’arduo compito di doversi confermare, ancora una volta. Senza incorrere in spoiler, alla fine del secondo capitolo avevamo lasciato Max e Chloe con ancora più domande di quante ne avessero alla fine del primo, probabilmente, in quel della Blackwell Academy, presso Arcadia Bay. Specie per via delle continue visioni apocalittiche e dei “riavvolgenti” poteri temporali con cui la protagonista sta prendendo sempre più confidenza. Una ragazza scomparsa, Rachel Amber, vicinissima a Chloe, e biechi individui, quali il “solito” figlio di papà viziato e il criminale forzatamente tale a causa dell’estrema povertà, completano lo scenario. Chaos Theory in parte rifugge da questa “polifonia”, interiorizzandosi principalmente nel rapporto, prima indebolito, ora, pare, nuovamente rafforzato, tra le due ragazze di cui principalmente vengono seguite le vicende. Un rapporto che forse potrebbe anche andare al di là di quella che è una comune amicizia, come già era possibile intuire. Forse proprio per questa “settorialità” e focus sulle due adolescenti, il terzo episodio è stato quello che ci ha convinto meno, rispetto agli altri, almeno fino ad ora: non mancano certe sfumature che vanno a complicare ulteriormente il quadro della situazione, legate ai personaggi secondari, ma la trama, potremmo dire, procede quasi per inerzia e in maniera relativamente prevedibile. Scelte non eccessivamente intriganti da fare, ripercussioni di quelle adottate in precedenza praticamente non pervenute, poteri di riavvolgimento temporale di Max non sfruttati come negli episodi passati, concludendo con cut-scene non troppo stimolanti e sequenze di gameplay a tratti discutibili. Per la maggior parte del tempo, infatti, vi ritroverete alla ricerca di oggetti utili al superamento di determinati ostacoli, con la novità che Max è ora in grado di riavvolgere il tempo rimanendo, statica, nella stessa posizione, cosa che le permette di raggiungere aree altrimenti precluse. Al tutto si aggiunge una buona dose di esplorazione e un brevissimo “passaggio” stealth, piuttosto superfluo e superficiale. MA. Poi c’è il solito “ma”, che, nella fattispecie, è grande come una casa. Perché il finale di Chaos Theory è il colpo di scena che non ti aspetti, e che non ti saresti mai aspettato. E’ il colpo di genio capace di risollevare le sorti di un’intero episodio – se non di un intero videogioco -, dal momento che mette in discussione non solo tutto quanto è stato fatto fino a questo momento, ma anche la sua utilità. Vi farei un torto, ovviamente, a rivelare quanto succede, ma se c’è qualcuno che ha già giocato Chaos Theory capirà al volo, a cosa mi riferisco. Ora per gli sviluppatori però la patata diventa veramente bollente, perché il rischio di sfociare nella fantozziana “cagata pazzesca” è diventato elevato, dopo l’azzardo, coraggiosissimo, di cui è provvisto il finale del terzo episodio. Certo è che la cognizione di causa dimostrada da Dontnod ci fa davvero ben sperare per il futuro, e per un Life is Strange che, partendo in sordina, si sta guadagnando sempre più attenzioni.

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