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Visualizza Versione Completa : [News] The Elder Scrolls Online: Tamriel Unlimited – Recensione



Bit-Mentana
19/06/2015, 10:10
Publisher: Bethesda Softworks Developer: ZeniMax Online Studios Piattaforma: PS4 Genere: MMORPG Giocatori: 1-8 (solo online) PEGI: 18 Prezzo: 69,99 € “Sii risoluto, non temere nessun sacrificio e supera ogni difficoltà per ottenere la vittoria.” Frandar Hunding, eroe Redguard A circa un anno dallo sbarco su PC di The Elder Scrolls Online molte cose sono successe, la più clamorosa delle quali è stata l’abolizione del canone mensile per trasformare il gioco in un free-to-play che ha attirato una quantità decisamente maggiore di utenza all’interno del gioco creato da Bethesda per fare concorrenza agli svariati MMORPG presenti in rete. Dopo una prova di 12 mesi ecco quindi che il titolo sbarca su console, pronto a conquistare un numero sempre più ampio di fan e permettere anche a chi non avesse un computer all’altezza di provare l’ebrezza del gioco in cooperativa online. Vediamo quindi assieme com’è stato il nostro viaggio a Tamriel. Prima ero cieco… La storia di Tamriel Unlimited prende luogo molti secoli prima degli eventi dei vari Skyrim, Oblivion e Morrowind, e narra le vicende di un misterioso eroe che dovrà liberarsi dalla prigionia di un terribile principe Daedrico, tal Molag Bal, e fermare il suo malvagio piano che comporterebbe l’unione della terra di Tamriel con il suo mondo demoniaco, così da dare origine ad un regno di sofferenza eterna. Un compito non certo semplice, ma ad aiutare il solitario guerriero ci sarà il Profeta, un enigmatico stregone divenuto cieco dopo aver letto delle antiche pergamene, le quali però gli hanno fornito una saggezza infinita e dei poteri immensi. Il Profeta, per espiare le sue colpe di gioventù, ci guiderà lungo l’intricata e piacevole storia fino alla battaglia finale per la salvezza del mondo, senza comunque mai lasciare che la sua narrazione diventi invadente. Il primo fattore che infatti salta all’occhio giocando TESO è l’eccezionale scelta da parte degli sviluppatori di frammentare la campagna principale e diluire abbondantemente le nozioni legate ad essa all’interno della vastità del mondo che ci appresteremo ad esplorare, armati di tutto punto e carichi di speranze. Vi basti pensare che per arrivare alla terza missione della campagna ci verrà richiesto di aver raggiunto almeno il livello 10, impresa tutt’altro che semplice e che richiederà il completamento di svariate side-quest, il vero cuore pulsante del gioco. In pieno stile Elder Scrolls comunque, possiamo notare come gli sviluppatori abbiano deciso di creare il classico schema con un antagonista terribile pronto a distruggere il mondo ed un paladino senza macchia e senza paura nato per contrastarlo, nulla di incredibilmente rivoluzionario ma senza dubbio apprezzabile ma è ovvio che, purtroppo, se non amate il genere di storie cappa e spada qui di certo non vedrete cambiate le vostre convinzioni. Non vogliamo in ogni caso svelarvi nulla sull’evoluzione degli eventi, dunque passiamo senza indugi all’azione e ci lanciamo in battaglia per testare tutto ciò che il gioco ha da offrire, partendo dal battle system importato da PC. Frecce nelle ginocchia Come spiegato nelle prime righe di questa recensione, Tamriel Unlimited per PlayStation 4 è null’altro che un porting del gioco da PC, il che significa un sistema di gioco già collaudato ma affidato ad altre periferiche, dato che mouse e tastiera sono estremamente diverse da un Dualshock. Il lavoro svolto però da Bethesda per fornire agli utenti un’esperienza all’altezza è encomiabile e risente positivamente dell’esperienza di Oblivion prima e di Skyrim poi su Playstation 3, dato che il sistema scelto è sostanzialmente lo stesso, salvo qualche piccola modifica, come ad esempio il comando di modifica della visuale. Attacchi e parate sono infatti affidati ad i tasti dorsali nel nostro pad, mentre i quattro pulsanti frontali potranno essere sfruttati per eseguire le skill, tipiche degli MMORPG, che genereranno effetti dannosi per i nemici oppure benefici per noi ed i nostri alleati, il tutto comunque gestibile in maniera molto semplice e con il pregio di lasciare si che l’azione sia sempre fluida e mai frustrante. Importati sempre da Skyirm sono anche i menu di gioco, nei quali potremo controllare il nostro inventario, salire di livello e soprattutto acquistare nuove abilità e poteri per diventare i migliori guerrieri al mondo. Ovviamente la navigazione nei menu, per quanto semplicistica, richiede qualche minuto per essere resa fluida dato che, pur non avendo a disposizione le tonnellate di oggetti di Skyrim, dovremo comprendere il potenziale di molte delle cose che raccoglieremo durante la nostra avventura. Per quel che riguarda lo skill tree invece gli appasionati della saga non avranno problemi a destreggiarsi tra le abilità specifiche della classe che sceglieremo e le classiche caratteristiche implementabili “con l’uso”, come ad esempio l’abilità con le armi e con le armature, sistema appunto già adottato nel sovracitato Skyrim e qui ripreso con successo. Unica pecca riscontrata è quella tipica dei titoli della serie, ossia un’eccessiva legnosità dei movimenti ed una generale sensazione, alle volte, di controllare un bastone più che un essere umano, ma fortunatamente questa cattiva espressione affoga nel mare di missioni e di zone da esplorare che Tamriel ha da offrire. Breve parentesi facciamo infine per la grafica, rimasta sostanzialmente invariata nella conversione e che adotta uno stile più “fumettoso” rispetto ai suoi predecessori, che però ben si adatta allo stile generale ed esalta le colorate ambientazioni che ci circondano, così come il design dei personaggi e dei mostri che popolano questa terra fantasy.

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