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Visualizza Versione Completa : [News] The Escapists – Recensione



Bit-Mentana
30/08/2015, 11:10
Publisher: Team17 Digital Developer: Mouldy Toof Studios Piattaforma: PS4 Genere: Strategia Giocatori: 1 PEGI: 7 Prezzo: 17,99 € Ultimamente la parola “libertà” sembra essere divenuta preponderante, nel mondo dei videogiochi. Sia per gli sviluppatori, che per i videogiocatori, che per i titoli stessi che ci capita di recensire. Non fa eccezione The Escapists, anzi, conferma ben più di altri giochi questa ferrea regola. Perchè? A voi il piacere di scoprirlo, anticipandovi che le cose non sono andate come dovevano… Scofield, ma come ti sei ridotto? Il titolo del paragrafo non fa (ancora) riferimento alla qualità del prodotto, per fortuna. Più che ad altro, in questo caso ci riferiamo allo stile grafico, che adattandosi alla marea di titoli indie in stile “retro” che ci sta sommergendo – e di cui ne abbiamo anche un po’ tutti piene le palle – propone al videogiocatore una grafica 8 bit, con tanto di visuale “ad uccello”. Non arriveremo a dire quanto piacere ci abbia fatto la cosa, semplicemente perché non è vero, considerata la saturazione del mercato sotto questo profilo. Inoltrandoci dunque in The Escapists, dopo un approccio iniziale non dei migliori, capiremo dunque chi siamo e quale è il nostro obiettivo. Siamo, come deducibile dal titolo, dei detenuti, che devono evadere dalle prigioni in cui si trovano (sei in totale, mano a mano di difficoltà crescente). Per raggiungere la libertà, avremo a disposizione, a sua volta, una libertà assoluta: stringere rapporti con altri prigionieri, con le guardie. O anche comprare, vendere, scambiare oggetti, combinarli tra loro tramite un sistema di crafting. Scavare un tunnel nella cella, passare per i condotti di ventilazione, e così via. Il problema è che tutto questa libertà di agire, come già diverse volte è accaduto in questi anni di storia videoludica, si è tradotta, nel caso di The Escapists, in un’agonizzante povertà a livello di game design. Era lo stesso problema, se ci pensate, di quella porcata fatiscente rispondente al nome di Mercenari 2: Inferno di Fuoco, o più recentemente del primo Disney Infinity, solo in parte giustificato da un target di utenza molto giovane. In The Escapists potrete fare tutto, ma finirete con il non fare niente, è questo il punto fondamentale, complice anche il livello di difficoltà assurdo che taglierà fuori dai giochi chiunque non sia un indemoniato, appassionato di strategia. E’ un peccato che l’esito del periodo di sviluppo sia stato questo, visto che The Escapists qualche “pro” ce l’ha pure, ed evidente: il concept di fondo è oggettivamente molto interessante, anche se in pratica poi dalla premessa non è si è sviluppato un titolo altrettanto degno; la routine carceraria è fatta emergere in maniera molto credibile, tra colazioni, docce, pranzi, giorni di lavoro e ore all’aperto; la possibilità di migliorare le caratteristiche del proprio personaggio, quali Forza, Intelligenza e Velocità introducono elementi tipci dei GdR; il sistema di crafting è potentissimo, visto che dà al giocatore ampia… libertà. Già, ancora questa parola che tornando al discorso iniziale costituisce il difetto più grande, paradossalmente, di The Escapists, così come di tantissimi giochi moderni.

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