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Visualizza Versione Completa : [News] One Piece: Pirate Warriors 3 – Recensione



Bit-Mentana
14/09/2015, 09:30
Publisher: Bandai Namco Developer: Omega Force Piattaforma: PS4 (disponibile anche per PS3 e PS Vita) Genere: Musou Giocatori: 1-2 (Online: 2) PEGI: 12 One Piece è diventato uno dei più importanti manga/anime giapponesi di sempre, con alle spalle ben 18 anni di combattimenti all’ultimo sangue, storie emozionanti e personaggi strampalati. Impossibile quindi non convertire un successo del genere in videogioco, magari un classico musou nipponico? Così nasce la saga Pirate Warriors. Giunti ormai al terzo capitolo della produzione Omega Force, andiamo a scoprire tutti i progressi fatti dalla software house nipponica. Il mio tesoro? Cercatelo pure se volete.. One Piece: Pirate Warriors 3 è un titolo pensato soprattutto per chi segue le vicende di Rufy e compagnia. Al contrario dei giochi precedenti, in cui la storia originale era incompleta senza addirittura intere avventure, in questo titolo troverete davvero tutto, o quasi. Dalle saghe minori dell’East Blue in cui faremo la conoscenza di Zoro, Usopp, Sanji e Nami a Skypea e Thriller Bark (assenti ingiustificate in passato), la modalità principale è un vero paradiso per tutti gli amanti dell’opera di Eichiro Oda. Alla grande mole di contenuti, gli sviluppatori hanno affiancato anche una narrazione più curata e coinvolgente: all’interno delle battaglie stesse ci troveremo davanti a svariate cutscene, dialoghi ed eventi in tempo reale, che oltre a rendere più vario e vivace il gameplay approfondiranno diversi aspetti di trama e personaggi, cercando di emulare quanto visto nel manga. Della qualità delle storie, ovviamente, non c’è da dubitare vista la quasi totale fedeltà all’originale (fatta eccezione di qualche dettaglio di poco conto). Tra l’altro se per caso foste rimasti indietro a causa della programmazione italiana dell’anime, fate molta attenzione allo spoiler, visto che si arriva addirittura fino a Dressrosa, saga appena conclusa nel manga. All’avventura principale sono state affiancate altre due modalità: la prima consente di rigiocare gli episodi della storia, potendo però selezionare qualsiasi personaggio e evitando cutscenes in favore del puro combattimento. L’altra modalità offerta dal gioco invece, riprende parzialmente quanto visto in One Piece Pirate Warriors 2, con una sorta di “What if”. In realtà anche in questo caso vengono favoriti i combattimenti piuttosto che la narrazione, ma è comunque molto interessante e divertente far scontrare o alleare personaggi che magari non si potrebbero mai incontrare o che semplicemente appartengono a due schieramenti opposti. Un Musou moderno, o quasi Realizzare un musou attira inevitabilmente critiche, soprattutto dall’occidente: la ripetitività oggettiva del genere e la facilità disarmante con cui si buttano giù migliaia di nemici sono problemi che inevitabilmente rimangono ancorati a questo tipo di gioco. One Piece Pirate Warriors 3 ovviamente non fa eccezione, ma senza dubbio cerca di introdurre novità nel tentativo di più gradevole il continuo “button mashing” a cui saremo sottoposti. Come già detto in precedenza, la trama principale è intervallata da eventi dinamici e cutscene che spezzano la routine del gameplay, rendendo la narrazione stessa più coesa e collegata alle fasi di combattimento. Altri approfondimenti alla formula base del genere, sono sicuramente da ritrovare nel “Kizuna rush” e nel sistema di crescita dei personaggi. La prima novità è strettamente legata alle fasi d’azione: combattendo infatti, riempiremo una barra che ci permetterà di realizzare combo con l’ausilio dei nostri alleati e potentissimi attacchi speciali combinati. L’altra feature di rilievo è legata senza dubbio alla crescita dei personaggi: al classico sistema a monete, in cui ogni gettone ci consentirà di accrescere una determinata statistica del nostro personaggio, è stato affiancato un rinnovato sistema di abilità, sbloccabili attraverso il raggiungimento di determinati obbiettivi in battaglia con specifici personaggi. Il sistema è semplice ma funziona (anche se funzionerebbe meglio se avessimo di fronte nemici “veri”). Come accennavamo prima, Pirate Warriors 3 non riesce ad eliminare alcuni difetti strettamente legati al genere, come la difficoltà. Anche affrontando tutti i combattimenti in modalità difficile, dopo un paio di battaglie sarete più o meno intoccabili, anche dai boss, e fallirete missioni solo a causa di una scellerata IA alleata, spesso incline al suicidio. Insomma, anche se questa volta sono stati fatti considerevoli progressi, le lacune del genere rimangono e nonostante questo titolo sia probabilmente uno dei migliori musou in circolazione, difficilmente cambierete idea se proprio non mandate giù questa formula di gioco tipicamente orientale.

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