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Visualizza Versione Completa : [News] Persona 4: Dancing All Night – Recensione



Bit-Mentana
16/11/2015, 13:20
Publisher: NIS America Developer: Atlus Piattaforma: PS Vita (compatibile con PlayStation TV) Genere: Rhythm’n game Giocatori: 1 PEGI: 12 Prezzo: 39,99 euro Shin Megami Tensei vi dice nulla? Se la risposta è positiva, allora siete dei kenjin sensei del mercato videoludico giapponese, in caso contrario è presto detto: sono una serie di giochi di ruolo che hanno incontrato grande favore da parte di pubblico e critica e che vanno a posizionarsi, per importanza e diffusione, proprio dopo Dragon Quest e Final Fantasy. Questa mini premessa mi è parsa doverosa considerando che, la serie Persona, nasce come spin-off tratto da Shin Megami Tensei e che, dati alla mano, è diventata di gran lunga più conosciuta dell’originale; tanto più famosa che perfino in Europa – e in Italia – ha visto il formarsi di una solida fanbase, generando addirittura degli spin-off dello spin-off. Non c’è quindi da stupirsi – se avete una minima conoscenza del Giappone e dei suoi gusti, in caso contrario sgranate gli occhi e spalancate le mascelle – se da un gioco di ruolo, siamo passati ad un picchiaduro, per poi evolverci in un rhythm’n game. Tutto il patinato J-pop del terzo e quarto episodio, non poteva andare “sprecato”, quindi si aprano le danze, Persona 4: Dancing All Night scende in pista. Non serve percuotere le genti Probabilmente vi starete chiedendo come sia possibile legare fra loro generi cosi differenti, in realtà il passaggio appare quasi naturale, anche grazie ad una trama ben congeniata. La storia di Persona 4: Dancing All Night si colloca subito dopo gli eventi di Persona 4: Arena Ultimax – il picchiaduro uscito per PlayStation 3 e sviluppato da Arc System Works -, il quale a sua volta è il seguito di Persona 4: Golden. Si parte con Rise – una idol che in Persona 4 si è ritirata dalle scene per andare nell’apparentemente tranquilla Inaba, ma nella quale è rimasta vittima del Midnight Channel – chiede a Yu e compagni, di darle una mano ad effettuare il suo ritorno sul palco al Love Meets Bond Festival, dove è prevista una loro performance “danzereccia”. Allo studio Yu incontra Kanami Mashita e le Kanamin Kitchen, gruppo che ha preso il posto di Rise durante la sua assenza, che avrebbe dovuto preparare una nuova canzone da lì a pochi giorni. Nel frattempo un nuovo rumor si sparge in città: se si guarda un determinato sito internet a mezzanotte si verrà trasportati “dall’altra parte” e non ci si sveglierà mai più. Nello specifico – ed in perfetto stile Ring – il filmato trasmette una idol, morta da tempo, mentre balla; gli spettatori visionandolo, verranno trascinati dentro lo schermo, senza apparente possibilità di ritorno. Yu e compagni per caso guardano il suddetto video, e finiscono effettivamente in un altro mondo pieno di Shadow, che però sembra non possano essere sconfitti in maniera “tradizionale”: l’unico modo per annullare le loro energie è affrontarli a passo di danza! Dopo esser scappati dal Midnight Stage, decidono di avvisare anche i loro ex compagni dell’Investigation Team, in seguito alla scoperta della sparizione delle compagne di Kanami Mashita, iniziando cosi ad investigare. Una volta raggruppati tutti i componenti, il mistero diverrà più fitto quando anche Kanami, durante uno shooting, rischierà il rapimento; i membri del team decideranno cosi di seguire la loro producer, sacrificatasi all’interno del Midnight Stage, per cercare le Kanamin Kitchen e scoprire cosa si cela dietro queste sparizioni. La vicenda verrà narrata da tre punti di vista: quello di Yu, quello di Rise e quello di Kanami, che investigherà sulla scomparsa delle sue compagne e del gruppo dei protagonisti insieme a Nanako e Dojima, rispettivamente la cugina e lo zio di Yu. La modalità storia si articolerà in ben otto capitoli, spalmati in circa 10/11 ore di gioco, più uno extra sbloccabile completando l’ultima canzone, che si renderà disponibile dopo i titoli di coda. Va da sé che tale trama si dipanerà in una serie di dialoghi in cui avremo poca o nessuna capacità decisionale, giusto qualche scelta multipla che influenzerà gli eventi in maniera minima, finché non ci troveremo a dover sostenere la prova della pista.

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