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Bit-Mentana
19/11/2015, 12:30
Publisher: bitComposer Games Developer: bitComposer Games Piattaforma: PS VITA (disponibile anche per PS3) Genere: Strategico Giocatori: 1-2 PEGI: 12 Prezzo: 34,99 € Da quando esistono i videogiochi esistono producer che tentano di trasformare kolossal cinematografici o marchi di successo in videogiochi volti ad attirare chi fosse rimasto esaltato dall’idea originale, generando però solitamente prodotti mediocri oppure semplicemente banali. In maniera molto particolare appartiene a questa categoria Space Hulk, titolo ispirato ad un gioco da tavolo e sbarcato prima su PC e poi, a distanza di più di vent’anni, giunto anche su PlayStation 3 e PlayStation Vita. Vediamo quindi assieme se questo esperimento di porting ha avuto successo. Siediti e ascolta Era il lontano 1989 quando la famosa ditta denominata Games Workshop decise di pubblicare un gioco da tavolo ispirato all’universo di Warhammer 40.000, una rivisitazione futuristica del classico universo fantasy proposto con le miniature tanto apprezzate da molti appassionati del settore. Nacque così Space Hulk, un boardgame in cui due giocatori potevano sfidarsi su un tabellone componibile, anteponendo alla fazione degli Space Marines Terminator, soldati grossi e potenti, quella dei temibili Tyranid Genestealers, alieni violenti e cattivi intenzionati ad uccidere i nostri esploratori di relitti. Il nome del gioco infatti deriva dalla denominazione data ai relitti di nave spaziale esplorabili nel corso del gioco (in pratica il tabellone), space hulk appunto, dove si svolgerà tutta l’azione e dove dominerà la strategia, in partite abbastanza rapide da permettere ai giocatori di scambiarsi i ruoli per provare l’ebrezza, in una sola serata, di essere sia buoni che cattivi. Da questo progetto, pochi anni dopo, arrivò su PC un videogame dal medesimo titolo, un vero e proprio simulatore del gioco in scatola che avrebbe permesso anche ai meno ferrati di padroneggiare le tattiche e soprattutto vivere un’avventura che non richiedesse necessariamente il supporto di un amico. Proprio da qui partiamo per un lungo viaggio fino ai nostri giorni, quando Space Hulk arriva trionfalmente (più o meno) su PlayStation, dopo numerosi rimandi e problemi di sorta, per offrirci l’esperienza di boardgaming virtuale definitiva. Quello che si nota fin dalle prime battute è l’inconfondibile stile Warhammer 40.000, molto cibernetico e con una grafica un po’ retro che fa comunque il suo effetto per mostrarci i menu di gioco. Pochi rapidi passi per comprendere come muoverci e ci lanciamo nell’avventura, una intensa campagna composta da varie missioni in cui lo stile del gioco originale viene conservato alla perfezione, anche se purtroppo non si può nascondere una certa delusione per lo stile grafico anch’esso datato che non fa certo una gran figura sullo schermo di PlayStation Vita, nè tantomeno sul televisore a cui è collegata la nostra vecchia PlayStation 3. Ma tutti i problemi visivi sono superabili se il gioco merita, dunque lanciamoci senza indugi nella campagna principale. Soldati spaziali Quello che noterete subito di Space Hulk, soprattutto sulla povera PlayStation Vita, è la dimensione ridotta di tutte le scritte su schermo. La partenza infatti non è delle migliori visto che si evidenzia fin da subito un grave problema nel porting, ossia che le schermate non sono state ottimizzate e risulta dunque estremamente complicato sia leggere tutte le varie didascalie, sia cliccare sulla giusta icona del menu, visto che l’area touch è veramente piccola. Un grosso problema a cui si sarebbe potuto ovviare introducendo anche uno scorrimento “manuale” con il D-Pad, ma senza troppo scoraggiarci passiamo al tutorial, relativamente esaustivo, che ci spiega le regole base del gioco. Nel corso delle missioni infatti avremo modo di interpretare gli Space Marines Terminator e dovremo combattere contro gli alieni oppure completare particolari compiti, questo in base alla richiesta iniziale della quest che andremo ad affrontare. Una volta entrati in partita quindi ci troveremo di fronte ad una mappa sezionata in quadrati, su cui potremo collocare più o meno liberamente a seconda del caso i nostri soldati e su cui ci muoveremo per portare a termine gli incarichi affidatici. La visuale a volo d’uccello con lieve inclinazione laterale, potrà essere ruotata a nostro piacimento per controllare dietro i muri e negli angoli, così da evitarci brutte sorprese, ed in generale contribuisce alla sensazione di stare giocando ad un boardgame animato. La grafica, come già segnalato, non è delle migliori, nonostante si possa notare uno sforzo da parte degli sviluppatori di adeguare un gioco risalente a vent’anni fa al nuovo millennio, visto che molto spesso ci troveremo davanti a figure squadrate e ricche di pixel “grezzi”, quasi avessimo tra le mani un gioco della prima PlayStation, senza contare le ambientazioni monotone che di certo non giovano. Nulla da dire invece per un azzeccatissimo comparto audio che aiuta decisamente ad immedesimarsi con l’atmosfera e regala qualche brivido di emozione soprattutto se siete tra quei pochi fortunati che hanno avuto modo di giocare il titolo originale.

Continua su PlayStationBit... (http://www.playstationbit.com/ps3/space-hulk-recensione)