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Visualizza Versione Completa : [News] The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel – Recensione



Bit-Mentana
04/02/2016, 12:00
Publisher: NIS America Developer: Nihon Falcom Corporation Piattaforma: PS3 (disponibile anche per PS Vita) Genere: JRPG Giocatori: 1 PEGI: 12 Prezzo: 39,99 euro E’ appena un ragazzo Rean Schwarzer e già in lui, onore e senso del dovere, sono due sentimenti saldi e predominanti. Volto serio, immerso nei suoi capelli corvini, ma allo stesso tempo speranzoso, mentre tra le sue dita scivola via una d’orata lettera: “Sei stato accettato per entrare a far parte dell’Accademia Militare di Thors”. Poche parole per dirgli che è arrivata la sua opportunità. Trattiene a stento l’entusiasmo, solo grazie al suo rigido addestramento; ma è lì che vanno i suoi occhi, verso la lucente spada che quasi come un faro, gli indica la via. Tutti quei ricordi che sempre porterà con sé: è giunto il momento di partire per la tanto auspicata Trista, luogo ove risiede la prestigiosa accademia. Passati pochi giorni, giunse in quella cittadina; nonostante la stanchezza del viaggio appena trascorso, nulla poté calare il suo entusiasmo, e con la scarlatta divisa di cui si fregiava, immediatamente scrutò la magnificenza dell’imponente Accademia Militare di Thors. Inizia una di quelle avventure che il nostro mercato, rischiava di non poter vedere; a distanza di più di due anni dall’uscita in Giappone, grazie al lavoro della XSeed Games e della NIS America, possiamo finalmente mettere le mani sulla versione occidentale, di The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel. Questa è la penultima fatica della Nihon Falcom, piccola software house nipponica che come spesso accade è quasi sconosciuta dalle nostre parti, ben nota in Giappone per essere stata fra i pionieri del genere rpg – inclusa la sua declinazione action – e nell’uso della Musica (proprio con la M maiuscola) nei videogiochi: furono tra i primi a dotarsi di un team interno preposto alla realizzazione delle colonne sonore, quindi professionisti che sanno il fatto loro. Piccola – e allo stesso tempo importante – nota: il publisher XSEED ha dichiarato che avremo la possibilità di acquistare successivamente anche The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel II, rilasciato in Giappone nel corso del 2014. Ma andiamo con ordine e tuffatevi con noi in questa, prima, magica avventura. Sorridi! Sei a Trista.. Come detto, la nostra destinazione è la città di Trista, che, nonostante il nome possa far pensare il contrario, è un’allegra località; non appena inizieremo a calpestarne le vie, verremo accolti da una serie di tutorial, atti a darci diverse nozioni sul combattimento, sui quarzi, sull’Arcus e molto altro ancora. Vi anticipo subito che questa parte è un po’ lenta, quanto necessaria – non giudicatelo immediatamente come un aspetto negativo – e dovrete essere abbastanza pazienti da superarla, per godere di un ottimo prodotto. Il fato vuole, che durante il nostro girovagare, ci cada letteralmente fra le braccia una dolce ragazza dai capelli biondi – ahh i videogiochi, spesso è per queste chicche che sono ritenute “opere di fantasia” – che, una volta scusatasi, scapperà via augurandoci un buon anno scolastico. Rean, il caro protagonista, grazie al suo spirito d’osservazione si renderà presto conto del perché: infatti anche la suddetta ragazza indossa una divisa dell’accademia. In effetti lei era l’unica a indossarne una rossa, a differenza di altri viaggiatori che con lui sul treno, portavano uniformi bianche o verdi, atte a indicare una “diversa appartenenza”. Senza troppi indugi, e spinto da curiosità – e forse qualcos’altro – il nostro baldanzoso cadetto si dirige verso l’accedamia militare. Proprio dopo questa mini serie di vicissitudini, potremo muoverci liberamente, esplorando quanto ci venga offerto da Trista: dai semplici bar dove ristorarsi con un caffè o tè, ai negozi di abbigliamento atti a farci acquistare le prime armature; ve ne saranno degli anche altri, come quelli dediti all’artigianato e all’oggettistica. La prima cosa che balza all’occhio è sicuramente l’estetica del titolo. Non stiamo parlando di grafica, sia chiaro, bensì di estetica, ossia l’impatto visivo che il gioco ha da offrire; e il tutto si può descrivere con una sola parola: “Meraviglioso”. Il lavoro di Falcom riesce a mostrare i “muscoli”, permettendoci di osservare paesaggi magnifici e scene che farebbero invidia anche al più bello degli anime giapponesi. Il gioco sarà diviso in mesi, giorni e stagioni, richiamando – se proprio volessimo fare un paragone – il caratteristico sistema temporale della saga Persona; avremo quindi modo di ammirare uno stesso luogo in modo differente a seconda del periodo e, appunto, della stagione. Quando arriveremo a Trista sarà primavera e come ogni buon titolo di stampo nipponico, tale periodo corrisponderà alla presenza dei tanto rinomati petali di fior di ciliegio, un po’ ovunque. Sebbene possa sembrare una minuzia, questo caratteristico fogliame rosa, arricchisce non poco la bellezza visiva e l’impatto iniziale all’interno del titolo, facendolo sembrare, con alcune inquadrature, un vero e proprio quadro. Giunti alla tanto auspicata accademia, assisteremo alla suddivisione in classi degli studenti del primo anno, che, fino all’anno precedente, erano cinque. Il nostro arrivo rappresenta un punto di svolta, anche per l’accademia, che vede l’introduzione della settima classe, ossia quella di cui faremo parte e che si contraddistingue proprio dalle divise rosse, precedentemente menzionate. A differenza delle altre classi, la VII è l’unica nell’accademia composta sia da ragazzi nobili che da ragazzi “normali”, pretesto, ovviamente, che creerà diversi disguidi tra gli studenti. Ma qual è in realtà l’obiettivo di questa famigerata Classe VII? E’ presto detto, all’interno del gioco, infatti, assisteremo a una guerra tra due grandi forze: la classe nobile e i Riformisti. Tra le due fazioni non scorre buon sangue e la tensione è alta, a tal punto da sfociare ben presto in uno scontro che coinvolgerà, tra i tanti, anche gli studenti dell’Accademia, costringendoli a scendere a tutti gli effetti sul campo di battaglia. Con il proseguo della storia non mancheranno le occassioni per approfondire la “lore” del gioco, caratterizzata in modo molto dettagliato, tanto grazie ai protagonisti principali quanto agli NPC con cui parleremo. Proprio la trama si presenta in maniera ben strutturata e per merito delle sue vicissitudini, sarà in grado di tenerci incollati allo schermo per una settantina abbondante di ore, coinvolgendoci nella maggior parte delle attività che è possibile intraprendere all’interno del titolo. Ogni giorno, infatti, sono previste precise cose da fare: test da svolgere per migliorare nelle abilità, eventi per far salire di livello la relazione con un membro del gruppo o ancora veri e propri esami da sostenere. Nel mezzo, non mancano dungeon da esplorare e tanti mostri da sconfiggere. Una struttura che potrebbe sembrare molto costrittiva, ma che caratterizza Trails of Cold Steel rispetto ad altri esponenti del genere, come Final Fantasy o Xenoblade Chronicles. Come già anticipato nel secondo paragrafo, siamo di fronte al primo episodio di una trilogia, che può essere considerato un prologo di quello che ci aspetterà nei due capitoli successivi. Senza anticiparvi troppo, è evidente l’alta qualità delle produzione dal punto di vista narrativo che riesce a convincere parecchio, alzando notevolmente la barra di ciò che c’è da aspettarsi dalle successive produzioni.

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