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Visualizza Versione Completa : [News] “22 ragioni per amare DOOM”, ecco la seconda parte



Bit-Mentana
23/02/2016, 10:50
Dopo avere scoperto le prime otto ragioni per amare DOOM, Bethesda vi invita a scoprire altri sette motivi per adorare il gioco di id Software, nella seconda parte di questa speciale rubrica. Dalle sue iconiche armi alle schiere di orde demoniache, DOOM è diventato l’archetipo di un determinato modo di interpretare gli sparatutto in prima persona. Vi lascio dunque all’elenco, diviso in due pagine e tratto direttamente dal blog ufficiale Bethesda. Fucile a pompa / Doppietta Parte della popolarità di DOOM è attribuibile alle sue iconiche armi, compresa una delle più iconiche di sempre: lo shotgun, il fucile a pompa. Originariamente ispirato a un giocattolo (il primo modello è ancora custodito in una teca negli uffici della id Software), quest’arma aveva una notevole potenza di fuoco, e ancora oggi, nel nuovo capitolo della serie, fa il suo sporco lavoro. “Adoro la doppietta”, afferma il responsabile generale Garrett Young. “È incredibile!”, conferma il produttore esecutivo Marty Stratton, aggiungendo “La combinazione dei rapidi movimenti del giocatore con la potenza a corto raggio della doppietta è davvero godibile”. È l’arma preferita anche dell’animatore senior Brett Paton. “Credo il più bello tra i fucili visti in tutti gli altri giochi… e se ne sono visti di molto buoni”, afferma. “Ha un aspetto e una potenza incredibile. Inoltre, nasconde qualche asso nella manica…” Schiere demoniache Delle armi potenti sarebbero inutili senza dei feroci nemici da affrontare sulla propria strada. DOOM riporta in auge le sue schiere di demoni, compresi i Revenant, i Mancubus, i Pinky, gli Imp e i Cacodemoni. Il team di id si è ispirato ai titoli originali, reinventando questi nemici iconici per creare qualcosa che si adattasse alla visione del nuovo gioco. E qui all’id, tutti hanno un proprio nemico preferito. “Adoro il nuovo Mancubus”, afferma Stratton. “Ha un aspetto interessante e sembra divertente da affrontare”. Il capo ambienti Lear Darocy preferisce l’evoluzione di un altro cattivo. “Il Cavaliere infernale era un demone molto minaccioso in DOOM 3″, spiega Darocy: “nel nuovo DOOM, abbiamo ricreato tutto ciò che rendeva unico questo demone e l’abbiamo portato persino oltre”. Young, invece, è attirato da un nemico più piccolo. “I nostri bestioni mi spaventano, ma il mio preferito è probabilmente l’Imp”, spiega Young. “Si muove rapidamente, ti spara dalle pareti e, alle difficoltà più elevate, può distruggerti con le sue palle di fuoco. Siete stati avvertiti.” Motosega Sì, è tornata. Sì, è più brutale che mai. Ma questa volta, gioca anche un ruolo strategico. Sebbene il suo carburante sia molto limitato, è una letale alternativa che non solo sventrerà ferocemente i demoni, ma fornirà anche abbondanti munizioni, spesso nei momenti di maggiore bisogno. Un arsenale di opzioni Per il progettista Peter Sokal, le meccaniche di gioco di DOOM si possono riassumere in una frase: “Grazie alle velocità e alle armi, DOOM vi fornisce tutti gli strumenti per dominare ogni incontro”. Similmente al team grafico (vedi la Parte 1), anche il team progettazione della id si basa sulla collaborazione, in aperto contrasto con il solitario DOOM Marine. Sokal è particolarmente orgoglioso di come il team continui ad analizzare il proprio lavoro per migliorare l’esperienza di gioco. “Sul lavoro, ci forniamo continuamente feedback a vicenda. Questo ci aiuta a crescere come squadra, a collaborare di più e, in definitiva, a ottenere risultati migliori.”. È tutta questione di esplorare le alternative migliori, cosa che si riflette nel gioco stesso. “Sebbene ci siano molti aspetti apprezzabili del gioco, uno dei principali è la varietà di opzioni sull’approccio ai combattimenti”, sostiene Sokal. “Abbiamo elementi di personalizzazione che assicurano esperienze di gioco molto diverse. Non vedo l’ora di scoprire quali combinazioni troveranno i giocatori.”

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