PDA

Visualizza Versione Completa : [News] Stardust Vanguards – Recensione



Bit-Mentana
04/03/2016, 12:10
Publisher: Zanrai Interactive Developer: Zanrai Interactive Piattaforma: PS4 Genere: Arcade Game Giocatori: 1-4 PEGI: 7 Prezzo: 15,99 € Il mondo delle software indipendenti è pieno di progetti sempre più ambiziosi e sempre più complessi, ma a volte capita che qualche casa produttrice si accontenti di sollecitare l’attenzione di una nicchia ristretta di fan proponendo formule già viste e ben collaudate come il titolo di cui parleremo oggi, ovvero Stardust Vanguards, un omaggio ai mecha anni ’80 con meccaniche di gioco da vecchia scuola che propone in più una componente multiplayer in locale fino a 4 giocatori. Io sono il sergente maggiore Hartman, vostro Capo Istruttore Nessuna trama, nessun tutorial: è questo l’impatto da vecchia scuola ragazzi. Nessuna curva di apprendimento, i rudimenti di gioco si apprendono a proprie spese, direttamente sul campo di battaglia a suon di game over prematuri in quanto Stardust Vanguards è concepito per un’azione frenetica ed immediata. L’azione di gioco è però studiata e dà il meglio di se solo se si gioca insieme a videogiocatori in carne ed ossa, giocare da soli perde molto del proprio fascino in quanto non sono presenti modalità di personalizzazione del proprio personaggio, né upgrade, né modalità secondarie e nessun cambiamento di arsenale con il rischio di annoiarsi in fretta per mancanza di stimoli. Con già un secondo giocatore a farci compagnia, Stardust Vanguards cambia volto, mostrando una struttura elementare ben studiata. La struttura di gioco si divide in una modalità cooperativa e una modalità competitiva; il cuore della modalità cooperativa è fornita dalle sfide di Sopravvivenza in cui si dovranno affrontare una decina di ondate nemiche ad intensità crescente affrontabile in 4 livelli di difficoltà, il premio consisterà nella possibilità di giocare in nuove arene di battaglia. Segue la modalità competitiva nelle sue tre varianti Deathmatch, Conquest e Spaceball, la prima più tradizionale, le altre due più raffinate; la competizione è aperta per il gioco a squadre, il tutto condito da invasioni della CPU e navi di supporto per le munizioni; tale modalità diverte, ma solo se si è almeno in tre, in due non rende a dovere. Noi siamo i Celestial Being Il gioco dà la possibilità di scegliere fra quattro robottoni, ispirati alle diverse serie di anime anni ’80 (Gundam in primis), i quattro personaggi presentano delle diversità solo in ottica di design (non ravvisabile in game) e il loro comportamento, la loro forza, le loro abilità saranno le medesime, quindi favorire un personaggio piuttosto che un altro è una questione puramente estetica, un difetto per molti ma un pregio per alcuni, in quanto sarà l’abilità del giocatore a fare la differenza. Una volta scesi in campo, i controlli saranno semplici e facili da imparare, avremo in dotazione una mitragliatrice automatica il cui funzionamento è molto semplice: individuato il nemico più vicino, la mitragliatrice sparerà in quella direzione con una traiettoria approssimativa tipica dei mitra, un’arma letale ma penalizzata da un caricatore esiguo, questo perché gli sviluppatori hanno voluto dare una importanza secondaria all’arma, lasciando invece alla beam saber il ruolo di protagonista, in linea con la filosofia dei mecha nipponici (vedetevi Code Geass se vi piace il genere, lo consiglio NdV) con cui sarà possibile tranciare in due qualsiasi nemico e respingere i colpi in arrivo. Infine chiude l’arsenale il tipico sprint per levarsi dalle situazioni difficili o guadagnare metri preziosi, uno scudo che bloccherà tutto quello che è possibile bloccare dalla durata esigua di 3 secondi e la possibilità di chiamare rinforzi con i punti guadagnati dalle uccisioni: un repertorio vario sebbene si tenderà quasi sempre a sbattere come una trottola su e giù per la mappa “spammando” sciabolate qua e là.

Continua su PlayStationBit... (http://www.playstationbit.com/primo-piano/recensioni/stardust-vanguards-recensione)